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- Scritto da Annachiara
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Settembre non sarà più l’emergenza, o almeno tutti lo speriamo. Mancano poco meno di 4 mesi, anche se, considerando che sono trascorsi già 70 giorni dal primo DCPM, la progettazione del nuovo anno scolastico avrebbe dovuto già essere in cantiere da tempo. Quando si tampona un’emergenza veramente imprevedibile, occorrerebbe avere fin da subito uno sguardo che non si limita a soffermarsi sull’esigenza del momento ma che si spinge più avanti, per capire come muoversi “dopo”.
E quindi ? Cosa ci aspetta ? Sicuramente il personale scolastico nella sua totalità guarda al futuro con grande apprensione. La scuola non è un luogo di lavoro come gli altri. E’ innanzi tutto un riferimento e un punto di partenza per tutti coloro che ne usufruiscono. In questi giorni leggiamo molte dichiarazioni in merito alle possibili soluzioni e ci rendiamo conto che non è così facile e immediato come sembra.
Lo smart working e la didattica a distanza non sono la stessa cosa. Quando hai a che fare con dei bambini, con degli adolescenti, non puoi pensare di trasferire via web quello che normalmente si svolge in presenza. Può essere utile per l’emergenza, ma non per le fasi successive. Lo smart working non può sostituire quello che prevede la Costituzione, all’art. 34. “ La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”
L’istruzione è obbligatoria e gratuita. Punto. Senza se e senza ma. E se la scuola ai tempi del covid si è dovuta arrangiare e si arrangia fino a giugno, da settembre la soluzione non può essere trovata unicamente nella didattica a distanza, seppure intervallata da lezioni in presenza.
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- Scritto da Redazione PSN
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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in una intervista a SkyTg24 annuncia che a settembre le scuole potrebbe riaprire applicando una didattica mista, un modello che prevede una rotazione tra studenti che con turnazione durante la settimana seguirebbero le lezioni a distanza o in presenza alternandosi. Un modello in cui per metà settimana una parte degli studenti potrebbe stare in aula, mentre gli altri seguono le lezioni a distanza, e per il resto della settimana, i ruoli verrebbero invertiti tra gli studenti. Una scelta che se applicata eviterebbe i doppi turni, con gli studenti che andranno in classe alternati: metà settimana un gruppo e metà settimana l’altro gruppo. Durante l'intervista, la Azzolina ha tenuto a precisare che i docenti, a differenza di quanto ritenuto dall'opinione pubblica, lavorano molto più delle ore che prestano servizio in classe in quanto tale monte ore settimale è solo la punta dell'iceberg del lavoro di ciascun insegnante: “Togliamoci dalla testa che gli insegnanti facciano 18, 24 o 25 ore, quelle sono quelle fatte di viso con gli studenti, perché c’è tutto un tempo necessario alla preparazione delle lezioni, di correzione, di studio e di ricerca che fa parte dell'orario della classe docente”, puntualizza Azzolina.
E' stata la stessa ministra ad illustrare l'idea della didattica mista durante la trasmissione ‘L’intervista di Maria Latella’ su SkyTg24 in cui ha anche precisato che non si è mai parlato di doppi turni, riferendosi alla ripresa della scuola a settembre. Le classi sarebbero divise in modo che la metà degli studenti per metà settimana andrebbe in classe e l'altra metà seguirebbe le lezioni da casa quindi in modalità didattica a distanza come sta avvenendo in questo periodo.
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- Scritto da Linda Tramontano
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In una intervista a Rainews 24 la ministra Azzolina ha dato indicazione dei possibili scenari futuri che riguarderanno la scuola e la ripresa delle attività focalizzando il suo discorso sulle diverse tematiche. In particolare si è soffermata sui seguenti argomenti:
- Svolgimento degli esami di Stato
• Soluzioni per le famiglie che lavorano con figli a casa
• Didattica a distanza
• Riapertura delle scuole a settembre
• Digitalizzazione
Già nella giornata di ieri la ministra attraverso un’intervista su Facebook, aveva informato tutti i maturandi in trepidazione che gli esami di Stato si svolgeranno in presenza il 17 giugno e ci sarà un’unica prova quella orale. Nell'intervento a Rainews ha aggiunto che l'ordinanza che uscirà nei prossimi giorni darà tutte le direttive relative alle procedure da adottare per il regolare svolgimento degli esami in totale sicurezza. La ministra fa anche riferimento al protocollo di sicurezza che verrà stipulato insieme alle parti sociali e che potrebbe anche essere come quello adottato alla Camera, distanziamento sociale di un metro con mascherina, ma se lo studente durante il colloquio fosse posto ad una distanza di oltre quattro metri potrebbe anche evitare di indossarla. Gli esami di Stato rappresentano un inizio a quello che sarà il rientro a settembre a scuola. Tre i possibili scenari ipotizzati:
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- Scritto da Linda Tramontano
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In una lettera indirizzata ai dirigenti scolastici, a tutti i docenti, al personale, alle famiglie e agli studenti, la ministra ha ribadito l’importanza della tutela del diritto allo studio degli alunni con disabilità. È chiaro che la DAD ha stravolto la didattica a cui erano abituati i nostri alunni e sebbene si tratti di nativi digitali ha creato inizialmente una sensazione di disorientamento che si è invece tramutato in qualcosa di più profondo nei ragazzi diversamente abili soprattutto in quelli con patologie più gravi.
Chi è insegnante di sostegno sa benissimo che il rapporto che si stabilisce con il proprio alunno ha qualcosa di speciale e che va oltre quello che possa essere il suo ruolo di insegnante, non si può essere insegnante se non si ha passione e se non si ama il proprio lavoro e l’insegnante di sostegno ancor più.
La ministra nella lettera scrive: Pur certa del «massimo impegno da parte di tutti i docenti e i dirigenti scolastici» per «garantire l’inclusione nelle classi e nelle sezioni della scuola italiana», qualcosa di più e meglio si può fare per «contribuire a sanare alcuni disallineamenti riscontrabili nelle pratiche didattiche quotidiane» e «stimolare alla costruzione di strategie utili a recuperare quanto, in termini di socializzazione e didattica inclusiva ha, malgrado l’impegno di tutti, perso di efficacia»
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- Scritto da Barbara Bianchessi
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Dal prossimo 4 maggio moltissime persone, circa 4 milioni e mezzo, torneranno a lavoro. Da qui il sorgere di un enorme problema nella gestione familiare: genitori a lavoro e figli a casa fino a settembre. Ma con chi?
Il governo ha previsto diverse misure per aiutare le famiglie quali i voucher baby sitter o il congedo parentale ma sono sufficienti? Questi “incentivi” arriveranno davvero a tutte le famiglie? E come si può far fronte alle difficoltà legate alla didattica a distanza che, nonostante le considerazioni positive del ministro Azzolina presenta ancora diverse problematiche ?
A questo proposito è intervenuto Luigi Gallo, deputato del Movimento Cinque Stelle e presidente della Commissione Cultura alla Camera.
“Stiamo lavorando in Parlamento per un graduale ritorno alla presenza a scuola con un numero ridotto di studenti per aula per garantire la sicurezza dato il rischio di contagi da Covid-19. Sarà necessario un cambio di organizzazione, sugli orari e sugli spazi. Le lezioni in classe saranno accompagnate dalla didattica a distanza, e potranno svolgersi anche in luoghi aperti”.
La scuola può educare ad una società che cambia senza esporre a rischio la salute dei bambini, delle famiglie e degli operatori scolastici.
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- Scritto da Ciro Agizza
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Come dispongono i bandi di concorso docenti ordinario per la scuola sia secondaria che infanzia e primaria, è prevista una prova preselettiva laddove i candidati superino di 4 volte il numero dei posti e laddove non siano inferiori a 250. Alla prova scritta saranno ammessi un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso nella singola regione per ciascuna procedura. Sono, altresì, ammessi alla prova scritta coloro che, all'esito della prova preselettiva, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell'ultimo degli ammessi.
I quesiti saranno estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione sul sito del Ministero almeno 20 giorni prima dell'avvio delle sessioni di preselezione.
Riportiamo la strutturazione delle prove preselettive con la tipologia di quesiti:
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- Scritto da Imma Paone
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In un'intervista la Ministra Azzolina ha chiarito alcuni punti sulle nuove modalità della maturità 2020, completamente modificata dall'emergenza Coronavirus ancora in atto. Chiarito dunque che le scuole non riapriranno, non è ancora chiaro se effettivamente gli esami saranno svolti in modalità telematica o in presenza. Vediamo invece, come sarà impostato il nuovo orale:
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- Scritto da Redazione PSN
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Nel lungo intervento in conferenza stampa, il Premier Giuseppe Conte dà spazio anche alla scuola, ribadendo quanto aveva già anticipato stamattina ad una intervista: le scuole riapriranno solo a settembre.
Ma nel suo intervento chiarisce su una affermazione che aveva a lungo aperto un dibattito su cosa volesse intendere quando parlava di "conferenza personale" dei candidati all'Esame di Stato. Si riferiva ad un colloquio orale in presenza, differentemente da quanto sembrava essere stato stabilito nel caso in cui le scuole non sarebbero state riaperte entro il 18 maggio.
Dunque i candidati sosterranno l'unica prova dell'Esame di Stato presso la scuola in presenza con la commissione esaminatrice. Ma nel suo intervento spazio e attenzione anche ai concorsi docenti, ordinario e straordinario, con la conferma che saranno espletati in presenza con rigorose misure di sicurezza anti-contagio. Nella conferenza indica anche le misure allo studio per il sostegno delle famiglie i cui componenti dovranno lavorare mantenendo i figli a casa per la chiusura delle scuole.
Di seguito riportiamo testualmente l'intervento del Premier Giuseppe Conte espresse in riferimento alla scuola: