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responsabilità"Siete i comandanti della nave, avete la responsabilità di garantire che la didattica a distanza venga realizzata, è un obbligo, il diritto all’istruzione deve essere rispettato. Abbiamo messo i fondi, sta a voi garantire il diritto all’istruzione. Mi fido ciecamente di voi di come porterete avanti il lavoro: tanti italiani guardano alla scuola con speranza, abbiamo il dovere di non deluderli. Questo momento lo supereremo e avremo una comunità educante ancora più unita; questa crisi va trasformata in opportunità” queste le parole rivolte ai dirigenti scolastici dalla Ministra dell'istruzione Azzolina nella sua diretta facebook a seguito dell'approvazione del Decreto Cura Italia approvato dal Consiglio dei Ministri.

Dunque sui DS cade il peso di una responsabilità grande. Senza precise indicazioni ministeriali, senza la disponibilità di una piattaforma messa a disposizione dal ministro, senza un'adeguata preparazione della classe docente... Per la ministra è un dovere costituzionale! A loro il carico di questo arduo compito. Un pò come dire: "Armiamoci e andate!"

laurea medicinaIl decreto Cura Italia approvato oggi dal Consiglio dei Ministri stabilisce che laurea in medicina diventa definitivamente abilitante alla professione medica. Ecco le parole del ministro dell’Università Gaetano Manfredi: “ Rendere il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, da questo momento in poi, immediatamente abilitante per l’esercizio della professione di medico-chirurgo significa liberare immediatamente sul Sistema sanitario nazionale l’energia di circa diecimila medici fondamentale per far fronte alla carenza che lamentava il nostro Paese. Cogliamo questo momento di difficoltà per adeguarci per sempre e con positività anche alle esigenze di una società che cambia."

 

lucia azzolina 2 695x391La Ministra Azzolina, stasera in una diretta Facebook, ha voluto spiegare in modo dettagliato, rivolgendosi agli studenti, alle famiglie e al personale scolastico, quanto è stato stabilito nel nuovo decreto legge "Cura Italia", approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Ha iniziato il suo discorso con una premessa, invitando tutti a non prendere in considerazioni le fake news diffuse in rete ed attenersi soltanto alle notizie provenienti da fonti ufficiali.

Nei giorni scorsi si è letto che la ministra avrebbe chiuso le scuole e che ci sarebbe stato uno stop ai Concorsi ma ciò non corrisponde a veridicità, in quanto la Azzolina ha spiegato che  il ministro dell’istruzione non può chiudere le scuole e a tal proposito è stata necessaria  scrivere una norma primaria del Ministero della funzione pubblica (ndr. ministro Dadone) che favorisse il lavoro agile al fine di garantire  la sicurezza dei dipendenti, dai Ministeri all’ultimo edificio scolastico, dall’altro per preservare il buon andamento dell’Amministrazione, come richiede la Costituzione.

decretoAppena pubblicato il nuovo decreto legge "Cura Italia", ecco le misure per la scuola:

- Favorito il lavoro a distanza: Per il personale ATA (Ausiliario, Tecnico, Amministrativo), favorito lo smart working, applicabile ad ogni rapporto di lavoro, anche con mezzi di proprietà del personale e non dell'amministrazione, considerato il momento di emergenza. Saranno i dirigenti scolastici ad individuare i casi di stretta necessità in cui sarà necessaria la presenza a scuola. Le scuole dunque, saranno aperte solo per "attività indifferibili" (gli sportelli al pubblico);

Stop ConcorsiIl nuovo decreto denominato "Cura Italia" recante misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 all'art. 84 (Misure straordinarie in materia di lavoro agile e di esenzione dal servizio e di procedure concorsuali) recita:

Lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto. Resta ferma la conclusione delle procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati, nonché la possibilità di svolgimento dei procedimenti per il conferimento di incarichi, anche dirigenziali, nelle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1, che si istaurano e si svolgono in via telematica e che si possono concludere anche utilizzando le modalità lavorative di cui ai commi che precedono.

esami di statoLa chiusura delle scuole fino al 3 aprile per l’emergenza Coronavirus spaventa tutto il mondo scuola. Se per quanto riguarda la validità dell’anno scolastico più volte il Ministro dell’Istruzione ha specificato che non ci sono problemi, l’ansia cresce in quei ragazzi che quest’anno dovranno sostenere l’esame di maturità. Per questo ci chiediamo cosa succederà terminata l’emergenza?

Esami di stato a settembre? 

Il ministero dell’istruzione starebbe pensando a un piano straordinario per gli esami di Stato, qualora l’emergenza dovesse andare avanti, utilizzando le esperienze dei territori colpiti da sisma, dove le attività didattiche furono sospese per mesi interi e dove gli studenti sostennero gli esami con solo prove orali.

Dunque anche nel caso del Coronavirus si potrebbe adottare una misura simile o comunque straordinaria. Il problema è che, qualora l’allerta dovesse andare avanti con ulteriori giorni di chiusura delle lezioni, l’anno scolastico sarebbe compromesso sotto l’aspetto della preparazione degli studenti: una piattaforma online non può infatti sostituire la scuola tout court!


registro elettronicoIn questi giorni in cui l’Italia si adegua a nuovi stili di vita, adottando tutte le misure necessarie per contrastare la diffusione del Coronavirus, la scuola italiana combatte la sua più grande sfida degli ultimi anni con l’implementazione, piuttosto improvvisata e a cui tutti erano alquanto impreparati, della didattica a distanza.

Con l’assenza di una vera e propria formazione digitale della classe docente, con le scelte piuttosto personali di ogni dirigente e di conseguenza di ogni docente, su modi, tempi e strumenti di attuazione della nuova metodologia didattica, tra piattaforme, mail, messaggi di ogni tipo, con i telefoni dei docenti che impazzano a tutte le ore  per confronti, metodi e strategie, tra tutto il mare di domande che corrono sulla rete, una domanda su tutte spadroneggia:  con la didattica a distanza va firmato il registro elettronico?

MonitoraggioSiamo al grottesco. Mentre la scuola italiana in emergenza naviga a vista, il Ministero dell’Istruzione mette a punto l’ennesimo monitoraggio sulle scelte che Dirigenti scolastici e Collegi dei docenti (virtuali) stanno operando per non farla colare a picco.

Diciamo le cose come stanno! La scuola italiana, in queste giornate difficili per tutti sul piano emotivo, in primo luogo, e poi anche su quello organizzativo, riesce a stare a galla solo ed esclusivamente grazie alla buona volontà e all’alto senso di responsabilità di tutta la comunità educante, che si è letteralmente rimboccata le maniche per trarre in salvo il salvabile tramite il ricorso al digitale, mai davvero decollato e messo a regime nelle scuole di tutto il territorio, ma da almeno un decennio sbandierato come realtà operativa nelle numerose convention e nei meeting autoreferenziali sulle sparute eccellenze che colorano a macchia di leopardo la cartina della distribuzione delle istituzioni scolastiche del nostro paese.

In un quadro simile, ad una sola settimana dall’inizio di questa forzata ed imprevedibile sospensione di tutte le attività didattiche, per tutti i livelli di istruzione – dall’infanzia alla secondaria di II grado – e nell’impossibilità di deliberare in presenza dopo ampio confronto tra le parti, i Dirigenti scolastici sono chiamati a fornire precise indicazioni sulle modalità attivate per far decollare la cosiddetta didattica a distanza, compilando i campi di un questionario rigidamente strutturato in cui si richiede, tra l’altro: