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PSN Collegio docenti coronavirusSta ancora suscitando tante discussioni la disposizione di sospensione delle attività didattica per le scuole disposta con decreto del 4 marzo emanato dal Presidente del Consiglio recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. Nonostante le diverse interpretazioni tra i docenti, come abbiamo già chiarito in questo articolo di PSN, la norma è sufficientemente chiara per non dare adito a grossi dubbi, anche grazie alla nota Miur successiva, che ne chiarisce ulteriormente ambito e modalità di applicazione.

Ciò nonostante molti continuano a contestare la possibilità per i dirigenti scolastici di convocare riunioni urgenti quali collegi docenti o incontri collegiali sostenendo, erroneamente, che si tratti di attività didattica e quindi faccia parte delle attività sospese. Ma la sospensione prevista dal DPCM riguarda soltanto le lezioni in presenza come scritto chiaramente nelle pagine web dedicate al coronavirus nella FAQ n. 10 del MIUR che così "...La sospensione delle attività didattiche comporta l’interruzione delle sole lezioni...".

Ma c'è di più, a trarre ulteriormente in errore tanti è la pretesa di voler estendere ad esempio alle riunioni collegiali la sospensione prevista per congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali di cui  all’art. 1 del DPCM che così recita:

CoronavirusSono tantissimi i docenti che contattano la redazione per sapere se il decreto approvato ieri sera dal CdM sospenda tutte le attività del personale docente compreso quelle collegiali.. Ricordiamo che,  a differenza di quanto anticipato dalle agenzie di stampa, il decreto non ha disposto una vera e propria chiusura delle scuole, ma soltanto la sospensione delle attività didattiche. “Per il governo non è stata una decisione semplice. Abbiamo aspettato anche il parere del comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso, prudenzialmente, visto che la situazione epidemiologica cambia velocemente, di sospendere le attività didattiche, al di fuori della zona rossa, fino al 15 marzo a partire da domani”. Con queste parole si conclude un pomeriggio convulso, fatto di notizie che si rincorrevano una dopo l’altra, per  arrivare ad un finale quanto mai scontato, vista la situazione che sta coinvolgendo non solo le zone rosse o gialle, ma l’Italia intera.

Si rende comunque necessario a questo punto un chiarimento definitivo, perché i maggiori organi di stampa (per non citare i social media e le comunicazioni interne) non conoscono con esattezza la differenza tra “chiusura delle scuole” e “sospensione dell’attività didattica” e spesso nemmeno il personale della scuola ha le idee ben chiare su cosa rientri nel termine “attività didattica”. In merito una nota miur fa chiarezza.

Procediamo con ordine.

PSN Coronavirus Conte AzzolinaLa ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha confermato la sospensione delle attività didattiche di scuole e università in tutta Italia da domani, giovedì 5 marzo, fino al 15 marzo: «Per noi non è stata una decisione facile, abbiamo aspettato il parere del comitato scientifico», ha dichiarato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. La misura è stata definita «prudenziale». In serata, poco dopo le 22 il premier Giuseppe Conte ha firmato il decreto di cui in allegato è possibile scaricare la versione definitiva pubblicata in gazzetta ufficiale.La vice ministra dell’Economia Laura Castelli ha aggiunto: «Siamo consapevoli dell’impatto che una misura come la chiusura delle scuole potrà avere sui nuclei familiari e sul Paese, per questo ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati. È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il Ministro Gualtieri e gli altri Ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per venire incontro ai bisogni dei cittadini e delle famiglie e per ridurre al massimo i disagi».
Queste le misure previste specificamente per la scuola:

scuole chiuse coronavirus

Articolo in AGGIORNAMENTO CONTINUO

Dalla riunione tra il premier Giuseppe Conte e i ministri a Palazzo Chigi si è deciso per la chiusura di tutte le scuole e gli atenei fino a metà marzo per gli effetti del coronavirus, si attende decreto nelle prossime ore.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha chiarito uscendo da palazzo Chigi che il governo ha chiesto un ultimo consulto al comitato tecnico-scientifico per prendere una decisione definitiva nelle prossime ore.

Gli italiani dovranno cambiare stile di vita almeno per 30 giorni.

Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive. Le partite di calcio, semmai, potranno avvenire solo a porte chiude. Ma si deciderà nelle prossime ore la soluzione definitiva. Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus. Per quel che riguarda lo sforamento del deficit, la richiesta potrebbe arrivare venerdì in Parlamento.

lucia azzolina 2 695x391La ministra Lucia Azzolina, intervistata dal Mattino di Napoli sull'evento accaduto sabato scorso nella città partenopea e finito tragicamente con la morte di un baby rapinatore di 15 anni, rispondendo alle domande che le sono state poste, si è espressa anche in riferimento a delle tematiche che riguardano la scuola toccando diversi argomenti che stanno a cuore sia ai docenti che alle famiglie e su come possa educare alla consapevolezza delle proprie azioni, essere opportunità per i ragazzi a rischio. Queste le parole della ministra per le diverse tematiche affrontate:

didATTICAcORONAVIRSCon un comunicato stampa, il Miur annuncia la pagina web per la didattica a distanza.

La pagina è stata pensata per venire incontro alle esigenze delle scuole chiuse a causa del Coronavirus.

Molte scuole stanno aderendo all'iniziativa e altre hanno dichiarato la propria volontà di partecipare.

Il lavoro ovviamente è in progress e la partecipazione è totalmente gratuita.

La pagina della didattica è così strutturata:

scuole chiuse

Sulla base del parere del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, resta confermata la chiusura dei nidi, dell’attività scolastica e delle Università anche per la prossima settimana per le tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.  La decisione è stata presa perché il contagio, nelle tre regioni, ha un'evoluzione ancora troppo veloce e l'Organizzazione mondiale della sanità ha alzato il livello di rischio globale.

Il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli ha, infatti, specificato che in Lombardia ci sono ad oggi 984 positivi, 73 dimessi e 24 deceduti; in  Veneto 189 positivi e due deceduti  e in Emilia Romagna 269 positivi e cinque deceduti.

In realtà per queste tre regioni  il DPCM firmato questa sera, scaricabile a questo link, parla di  «sospensione, sino all’8 marzo 20202, dei servizi educativi per l’infanzia.. e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università… corsi professionali, master».

coronavirus riunione conte regioni 4 650x433In vista della scadenza delle ordinanze firmate da ministri e presidenti delle regioni per le misure straordinarie per l'emergenza Coronavirus, il governo sta lavorando ad un nuovo Dpcm per ridefinire le misure da adottare per contrastare l'epidemia.

Alla domanda se le scuole riapriranno nelle zone colpite dal coronavirus, il premier Conte ha così risposto:  "Ci sarà un aggiornamento fino a domani, il comitato tecnico lavora fino all'ultimo. Per quanto riguarda il dpcm sarà emesso domani".