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- Scritto da Imma Paone
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Il MIUR ha pubblicato la nota la 279 del 08/03/2020 con le indicazioni operative valide da domani per l'attuazione dell'ultimo Dpcm del 08/03 approvato.
Particolare attenzione viene posta sulla questione della didattica a distanza, argomento che la fa da padrone in questi giorni in tutti gli ambienti scolastici e non.
Il decreto conferma la necessità di attuare la didattica a distanza visto il protrarsi della situazione. Il MIUR pone in particolare l'accento sulla questione, aldilà del vero valore formativo che può impartire una lezione a distanza, sul valore relazionale che dà importanza a questo tipo di metodologia. Il vero valore aggiunto deve essere la continuità del rapporto, la presenza del gruppo classe, che in un momento di disorientamento come questo che stiamo vivendo, può servire davvero ai nostri ragazzi e bambini. Andare avanti con il programma è un'altra cosa...
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- Scritto da Ciro Agizza
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Pubblicata la nota MIUR n. 279 del 8/03/2020 che aggiorna le indicazioni operative per le scuole al Decreto del Presidente del Consiglio dell' 8 marzo 2020.
Riunioni degli organi collegiali
Nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione sono sospese tutte le riunioni degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020. Si raccomanda di valutare attentamente l’opportunità di mantenere impegni collegiali precedentemente calendarizzati, riducendo allo stretto necessario gli incontri organizzati in via telematica, al fine di lasciare ai docenti il maggior tempo possibile per lo sviluppo della didattica a distanza.
Segreterie:
Le attività di consulenza saranno svolte in modalità telefonica o online.
Favorito il lavoro a distanza:
I dirigenti scolastici dovranno organizzare le attività necessarie relative all'amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente di questa modalità.
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- Scritto da Linda Tramontano
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Quanto successo nella tarda serata di ieri, ha davvero il sapore dell’inverosimile e per chi era ancora sveglio, ha potuto assistere sui social a scene che non avevano nulla da invidiare ai kolossal hollywoodiani, immagini di gente in fuga dalla stazione di Milano con destinazione Sud, Roma e Napoli, le più ambite. Ma quale è stata la causa a provocare questa reazione irresponsabile e irrispettosa? Una fuga di notizie, o meglio una bozza del decreto, come confermato dal Presidente Conte, stamane alle due di notte in conferenza stampa, che è stata pubblicata in anteprima ieri sera in una versione non definitiva su tutti i giornali, e ciò ha generato il panico e la decisione di molti italiani di lasciare le zone che a breve sarebbero state chiuse e limitate ad ogni circolazione verso l’esterno.
La domanda di noi comuni mortali è lecita, come è possibile che qualche personaggio, sulla cui sanità mentale si originano dei dubbi, informato sugli sviluppi della riunione nella quale si stava elaborando questo nuovo decreto, possa aver pensato di dare in pasto questa bozza ai giornali e generare così panico tra la gente ?
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- Scritto da Linda Tramontano
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“In queste difficili giornate, è giusto e doveroso, da parte nostra e di tutta la comunità educante, ringraziare tutti coloro che stanno andando oltre ogni obbligo e ogni dovere, svolgendo il loro servizio al Paese con dedizione, spirito di iniziativa, competenza. Amministrazione, dirigenti scolastici, docenti, direttori dei servizi generali ed amministrativi, tutto il personale educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario, studenti, organizzazioni sindacali, associazioni, mondo imprenditoriale stanno, ognuno, facendo la propria parte dimostrando una preziosa capacità di reagire all’emergenza”.
È con questi ringraziamenti che si apre la nota pubblicata sul sito del Ministero dell’Istruzione, indirizzata alle scuole, il cui scopo è quello di fornire una sintesi delle misure prese nel campo dell’istruzione per la gestione dell’emergenza coronavirus e le relative indicazioni operative. La circolare evidenzia le misure adottate dal governo e fornisce chiarimenti per dirigenti e personale.
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- Scritto da Paola Five
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Adesso ci mancano. Gli sguardi furbetti, i facciatosta, i timidoni, gli schietti e simpatici, sono confinati in un cloud al quale noi docenti possiamo accedere in presenza o in remoto. Ma sono lontani. E la relazione educativa, nella scuola dell'emergenza coronavirus e della didattica a distanza, inizia a zoppicare. Da questo rischio dobbiamo guardarci. Il vero virus che può distruggere in un attimo la generazione degli adolescenti, spazzare via opportunità per gli eccellenti e speranze per i più deboli, è proprio la distanza "forzata" tra i loro coetanei e i maestri. Se è bene dare un senso ad un'esperienza così dolorosa per il nostro paese e per la scuola italiana, quel senso va individuato proprio nella possibilità che la relazione educativa torni ad assumere il valore nobile che merita di vedersi riconosciuto.
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- Scritto da Ciro Agizza
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Uno degli effetti scaturiti dalla diffusione di questa epidemia causata dal coronavirus è stato quello di aumentare le opzioni di telelavoro in modo da ridurre i possibili contagi. Il decreto pubblicato ha messo non poco in crisi il mondo della scuola in particolare per quanto concerne art.1 lett. g) del DPCM
«I dirigenti scolastici, sentito il collegio dei docenti, attivano, ove possibile e per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità».
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- Scritto da Redazione PSN
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Sta ancora suscitando tante discussioni la disposizione di sospensione delle attività didattica per le scuole disposta con decreto del 4 marzo emanato dal Presidente del Consiglio recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. Nonostante le diverse interpretazioni tra i docenti, come abbiamo già chiarito in questo articolo di PSN, la norma è sufficientemente chiara per non dare adito a grossi dubbi, anche grazie alla nota Miur successiva, che ne chiarisce ulteriormente ambito e modalità di applicazione.
Ciò nonostante molti continuano a contestare la possibilità per i dirigenti scolastici di convocare riunioni urgenti quali collegi docenti o incontri collegiali sostenendo, erroneamente, che si tratti di attività didattica e quindi faccia parte delle attività sospese. Ma la sospensione prevista dal DPCM riguarda soltanto le lezioni in presenza come scritto chiaramente nelle pagine web dedicate al coronavirus nella FAQ n. 10 del MIUR che così "...La sospensione delle attività didattiche comporta l’interruzione delle sole lezioni...".
Ma c'è di più, a trarre ulteriormente in errore tanti è la pretesa di voler estendere ad esempio alle riunioni collegiali la sospensione prevista per congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali di cui all’art. 1 del DPCM che così recita:
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- Scritto da Redazione PSN
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Sono tantissimi i docenti che contattano la redazione per sapere se il decreto approvato ieri sera dal CdM sospenda tutte le attività del personale docente compreso quelle collegiali.. Ricordiamo che, a differenza di quanto anticipato dalle agenzie di stampa, il decreto non ha disposto una vera e propria chiusura delle scuole, ma soltanto la sospensione delle attività didattiche. “Per il governo non è stata una decisione semplice. Abbiamo aspettato anche il parere del comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso, prudenzialmente, visto che la situazione epidemiologica cambia velocemente, di sospendere le attività didattiche, al di fuori della zona rossa, fino al 15 marzo a partire da domani”. Con queste parole si conclude un pomeriggio convulso, fatto di notizie che si rincorrevano una dopo l’altra, per arrivare ad un finale quanto mai scontato, vista la situazione che sta coinvolgendo non solo le zone rosse o gialle, ma l’Italia intera.
Si rende comunque necessario a questo punto un chiarimento definitivo, perché i maggiori organi di stampa (per non citare i social media e le comunicazioni interne) non conoscono con esattezza la differenza tra “chiusura delle scuole” e “sospensione dell’attività didattica” e spesso nemmeno il personale della scuola ha le idee ben chiare su cosa rientri nel termine “attività didattica”. In merito una nota miur fa chiarezza.
Procediamo con ordine.