Formazione, TFA e PAS
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Veniamo dunque al cuore dell’anno di prova. La progettazione e la realizzazione di due attività didattiche e la loro relativa documentazione.
Le due sezioni, Attività didattica 1 e Attività didattica 2, prevedono la documentazione e riflessione relativa a 2 attività didattiche da svolgere con gli studenti
È auspicabile che la seconda attività coincida con quella progettata in collaborazione con il tutor (attività di peer to peer prevista dal DM 850/2015) e abbia per oggetto quanto appreso in uno dei laboratori formativi frequentati dal docente!
INDIRE quindi consiglia di “..eseguire la prima attività didattica in autonomia. Emergerà, così, il modo di fare didattica del neoassunto all’inizio del suo percorso di formazione, ovvero nel primo momento di approfondimento individuale. Si suggerisce poi di svolgere la seconda attività in relazione a uno dei laboratori formativi e seguiti. In questo caso è auspicabile che la progettazione dell’attività sia svolta con il tutor. “
Ma cosa si intende per attività didattica? Sulla piattaforma mancano totalmente indicazioni più specifiche. Non c’è più nemmeno quel suggerimento “una o due lezioni” che compariva negli scorsi anni. Questo significa che il docente ha un ampio raggio d’azione e mano libera sui contenuti e sulla durata dell’attività.
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La prima novità del percorso sulla piattaforma indire relativo all’anno di prova è l’introduzione di una sezione dedicata ai laboratori formativi.
La sezione comprende anche l’opzione Visita a scuole innovative, di cui parleremo in un successivo approfondimento
Per quanto riguarda i laboratori formativi, la nota MIUR n. 33989 del 2 agosto 2017 conferma sostanzialmente gli aspetti strutturali degli scorsi anni, salvo l’impegno, nuovo, ad avere un laboratorio sui temi dello sviluppo sostenibile.
Quindi il riferimento normativo è sempre l’art. del DM 850/2015, che all’art. 8 così recita:
“Ogni docente neo-assunto, in conseguenza del patto per lo sviluppo professionale di cui all’articolo 5, segue obbligatoriamente laboratori formativi per complessive 12 ore di attività, con la possibilità di optare tra le diverse proposte formative offerte a livello territoriale.
Le attività di cui al comma 2 si articolano, di norma, in 4 incontri in presenza della durata di 3 ore. E’ prevista l’elaborazione di documentazione e attività di ricerca, validata dal docente coordinatore del laboratorio. Tale documentazione è inserita dal docente neo-assunto nel portfolio professionale di cui all’articolo 11.
Ai fini della strutturazione dei laboratori formativi sono individuate le seguenti aree trasversali, a cui va quindi aggiunto lo sviluppo sostenibile.
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- Scritto da Anna Chiara
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Continuano gli approfondimenti e i suggerimenti dedicati a tutti coloro che affrontano l’anno di prova. In questa puntata parliamo del Curriculum formativo.
Il Curriculum formativo può essere compilato in qualsiasi momento sulla piattaforma. Non c’è un vero e proprio ordine tassativo, anche se può essere utile seguire la sequenza offerta da INDIRE.
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- Scritto da Fabio Agliarulo
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Con la riforma del reclutamento dei docenti di scuola secondaria cambiano anche i requisti per poter insegnare nelle scuole paritarie. Un aspetto ancora poco conosciuto dai tanti docenti precari che continuano a lavorare fino ad oggi solo con il titolo di laurea senza alcuna abilitazione. Con la riforma approvata sarà invece necessario ottenere un diploma di specializzazione per l’insegnamento secondario che viene rilasciato al termine del primo anno di FIT. Il termine specializzazione va quindi a sostituirsi a quello di abilitazione, una scelta non certo felice visto che ad oggi per specializzazione si intende quella sul sostegno, un titolo che in futuro sarà invece definito diploma in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno e l’inclusione scolastica.
Questi titoli saranno conseguibili solo attraverso il superamento del primo anno del FIT ma sarà possibile accedervi anche senza aver superato il concorso per chi è già insegnante di scuola paritaria a patto di avere un regolare contratto per almeno 9 ore settimanali.
Una corsia preferenziale che sembra essere fatta di proposito per favorire le scuole paritarie sempre a caccia di docenti da reclutare più attratti da supplenze nella scuola statale. Vediamo come sarà possibile conseguire il nuovo diploma di "specializzazione all'insegnamento".
Il decreto legislativo n. 59/2017 prevede che gli aspiranti insegnanti partecipino a un concorso per accedere poi al percorso di formazione iniziale e tirocinio ( FIT ). Questo avrà durata triennale e carattere selettivo, il suo superamento garantisce l’immissione in ruolo. Il primo anno del percorso di formazione e tirocinio si conclude con l’acquisizione del diploma di specializzazione per l’insegnamento secondario. I futuri insegnanti di sostegno otterranno invece il diploma in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno e l’inclusione scolastica. Il diploma di specializzazione per l’insegnamento secondario e quello in pedagogia e didattica speciale sono tappe obbligatorie per la prosecuzione del FIT. A ciò deve aggiungersi che si tratta di attestati validi per insegnare nelle scuole secondarie paritarie. Questo vuol dire che i titoli in esame sostituiscono la vecchia abilitazione almeno per quanto riguarda gli istituti paritari.
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- Scritto da Anna Chiara
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Comincia qui una serie di approfondimenti e suggerimenti di PSN dedicati a tutti coloro che affrontano l’anno di prova.
Bilancio iniziale delle competenze
Una volta effettuata la registrazione ad Indire ed avere fatto un piccolo tour panoramico sulla piattaforma, il primo passo da affrontare (perché solitamente è la prima richiesta che viene fatta dal dirigente scolastico) è la compilazione del Bilancio Iniziale delle competenze.
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- Scritto da Anna Chiara
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Come ben sanno i docenti neoimmessi e i docenti che hanno avuto passaggio di ruolo, il nuovo anno di prova inizia con l'inizio dell'anno scolastico. Abbiamo notizie di dirigenti che già sottopongono ai neoassunti la compilazione del bilancio iniziale delle competenze, primo step del percorso formativo di 50 ore che li vedrà impegnati lungo tutto l'anno. Professionisti Scuola si propone ancora una volta di accompagnare gli insegnanti passo dopo passo con chiarimenti, suggerimenti, spiegazioni sia per quanto riguarda la parte normativa, sia per i vari momenti sulla Piattaforma Indire e in presenza. Per spegnere fin dall'inizio le prime ansie e i primi timori, grazie allo spirito di collaborazione e condivisione, la redazione di PSN pubblica il lavoro gentilmente messo a disposizione da una collega della scuola primaria che ha svolto il percorso durante lo scorso anno scolastico. Oltre all'intero Portfolio, in allegato a questo articolo, sono stati condivisi i bilanci iniziale e finale, il registro del peer to peer, la relazione relativa al peer to peer stesso, i bisogni formativi futuri e perfino i questionari finali.
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- Scritto da Redazione PSN
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Il Miur ha appena pubblicato una tabella riassuntiva che chiarisce meglio come conseguire i 24 CFU necessari per l'accesso al concorso 2018 per chi non sia già abilitato o in possesso dei 3 anni di servizio e come certificare crediti eventualmente già conseguiti. Nella tabella è anche chiarito che servono almeno 6 crediti su almeno 3 dei 4 ambiti previsti dal DM 616/2017.
Di seguito le indicazioni fornite dal Miur:
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- Scritto da Manuela Aragona
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Per quanto fosse già stato anticipato con la nota 5499/17, in un nostro precedente articolo, il Ministero ha pubblicato il Decreto Ministeriale 259del 9 maggio 2017 con cui si apportano rettifiche e integrazioni alDPR 19/16, sul regolamento delle nuove classi di concorso.