laboratoriLa prima novità del percorso sulla piattaforma indire relativo all’anno di prova è l’introduzione di una sezione dedicata ai laboratori formativi.

La sezione comprende anche l’opzione Visita a scuole innovative, di cui parleremo in un successivo approfondimento

Per quanto riguarda i laboratori formativi, la nota MIUR n. 33989 del 2 agosto 2017 conferma sostanzialmente gli aspetti strutturali degli scorsi anni, salvo l’impegno, nuovo, ad avere un laboratorio sui temi dello sviluppo sostenibile.

Quindi il riferimento normativo è sempre l’art. del DM 850/2015, che all’art. 8 così recita:

“Ogni docente neo-assunto, in conseguenza del patto per lo sviluppo professionale di cui all’articolo 5, segue obbligatoriamente laboratori formativi per complessive 12 ore di attività, con la possibilità di optare tra le diverse proposte formative offerte a livello territoriale.

Le attività di cui al comma 2 si articolano, di norma, in 4 incontri in presenza della durata di 3 ore. E’ prevista l’elaborazione di documentazione e attività di ricerca, validata dal docente coordinatore del laboratorio. Tale documentazione è inserita dal docente neo-assunto nel portfolio professionale di cui all’articolo 11.

Ai fini della strutturazione dei laboratori formativi sono individuate le seguenti aree trasversali, a cui va quindi aggiunto lo sviluppo sostenibile.

 

  • nuove risorse digitali e loro impatto sulla didattica;
  • gestione della classe e problematiche relazionali;
  • valutazione didattica e valutazione di sistema (autovalutazione e miglioramento);
  • bisogni educativi speciali;
  • contrasto alla dispersione scolastica;
  • inclusione sociale e dinamiche interculturali;
  • buone pratiche di didattiche disciplinari.

Se a questo aggiungiamo che la circolare 36167 del 5 novembre 2015 (ancora in vigore) prescrive come obbligatorio un laboratorio dedicato ai Bisogni Educativi Speciali e disabilità, è chiaro che i margini di scelta delle altre tematiche sono piuttosto ristretti. Solitamente è l’Ufficio Scolastico Regionale a stabilire (in base alle risorse umane disponibili tra i formatori) gli argomenti dei laboratori formativi, ma non mancano casi in cui è il docente a poter scegliere.

Una volta frequentato ciascun laboratorio ( o al termine di ciascuno di essi), il docente compila la sezione relativa sulla piattaforma Indire. Si sceglie un descrittore in una lista per indicare la tematica e si compila il successivo campo con un testo (max 2500 caratteri) che risponde a questa domanda: “Il laboratorio seguito ha influito sullo sviluppo della tua competenza professionale? Se si in che modo? Se no, perché?”

Per concludere (ma è FACOLTATIVO), è possibile allegare un documento che sia rappresentativo del laboratorio svolto. In questo modo, se qualcosa di buono è stato prodotto, non andrà perso.

Anche questa sezione si salva e non si esporta singolarmente. Farà parte del prodotto finale della piattaforma e può essere modificata in qualsiasi momento.

Un consiglio spassionato. Siate diplomaticamente e professionalmente onesti. Negli scorsi anni molti docenti hanno avuto riserve sulla reale efficacia dei laboratori formativi. In modo costruttivo, questa è proprio la sede per poter dare un’immagine della situazione reale. Sappiamo che Indire non trascura di prendere atto di quanto gli insegnanti suggeriscono e rilevano durante il percorso, per cui conviene forse non perdere questa occasione.

 

Inoltre ricordiamo la pagina dedicata ai Neoimmessi con esempi attività didattiche, progettazione, peer to peer su piattaforma PSNNeoimmessi con esempi attività didattiche, progettazione, peer to peer su piattaforma PSN

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