mappe

 

Che cosa significa avere un buon metodo di studio

Significa riuscire a memorizzare correttamente nozioni e argomenti senza un eccessivo dispendio di energie. 

Eppure quante volte abbiamo visto i ragazzi studiare mnemonicamente le frasi evidenziate sul libro di testo, col risultato di aver imparato poi la lezione "a pappagallo" e di essersela dimenticata il giorno seguente la verifica? O ancora quante volte è capitato di vedere studenti che non riescono a procedere con la loro esposizione perchè hanno dimenticato una parola entro il discorso imparato a memoria?

Questo significa non avere un metodo di studio, ma piuttosto impiegare le proprie energie cognitive (e perchè no, anche di tempo!) in un'attività poco proficua. 
Avere un buon metodo di studio significa invece, a mio modesto parere, riuscire a realizzare mappe concettuali, schemi, riassunti che permettano di snellire anzitutto la mole di informazioni che devono essere studiate e soprattutto di dar loro una coerenza logica, cosa che il mero studio mnemonico non favorisce di certo!

Le mappe concettuali o gli schemi riassuntivi sono infatti realizzati secondo il principio del legame logico tra i vari concetti (denominati nodi), tale per cui da uno dipende l'altro. In questa maniera il bambino non è chiamato a dover memorizzare una sequenza di frasi articolate, ma semplici concetti chiave legati l'uno all'altro che, visivamente, riesce a fissare nella propria mente.

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La mappa concettuale ha infatti il grande pregio di disporre i concetti in maniera sequenziale, impiegando oltretutto una sola pagina (o al massimo poche): in questo modo il bambino è in grado di percepire il tutto (e non una parte come accade con ciascuna pagina del libro) e di memorizzare le varie informazioni anche grazie all'ausilio della memoria fotografica. Caselle colorate, frecce, immagini sono elementi accessori, ma fondamentali, di una buona mappa concettuale, che così disposta permetterà all'alunno una rapida memorizzazione. 

Le mappe concettuali sono dunque uno strumento didattico fondamentale per un alunno che, se verrà abituato sin dalla scuola primaria alla loro realizzazione, arriverà alle scuole superiori in grado di elaborarle senza difficoltà, cosa che permetterà poi un minimo dispendio di energie nello studio.

E con gli alunni DSA? Beh che dire, nella mia piccola esperienza con ragazzi cui è stato certificato un disturbo specifico dell'apprendimento non ho potuto fare a meno di notare che le mappe concettuali sono una parte assolutamente fondamentale del loro processo di apprendimento. Non a caso rientrano infatti tra le cosiddette "misure compensative" previste solitamente dal  PDP (piano didattico personalizzato) di ciascuno studente DSA, accanto alla calcolatrice!

Quali sono i vantaggi dell'utilizzo delle mappe concettuali per uno studente DSA? 

  • Viene completamente eliminato il testo scritto che, per ragazzi cui è stata certificata una dislessia, rappresenta un vero e proprio ostacolo. Durante la lettura infatti uno studente DSA mira alla comprensione della forma (ovvero di come è scritta la parola e alla giusta lettura) non del contenuto! 
  • La comprensione diviene immediata perchè le connessioni tra i concetti sono date da frecce e collegamenti, non da parole
  • E' possibile avere una visione d'insieme dell'argomento da studiare
  • Realizzando da soli la mappa è possibile scegliere il carattere che si preferisce; generalmente si raccomanda l'utilizzo del maiuscolo e di un corpus piuttosto grande che faciliti la lettura (cosa che un normale libro di testo non potrà mai dare)
  • E' possibile inserire disegni e colori che attivino altre strategie di memorizzazione rispetto a quelle che intervengono nella sola lettura di un testo scritto.

Bene abbiamo visto i "pro".. e i "contro"? La risposta è che non ce ne sono... 
Sicuramente un bambino faticherà, indipendentemente se diagnosticato DSA, a realizzare da solo le mappe concettuali. Inizialmente inserirà il medesimo contenuto del libro e i collegamenti tra le informazioni risulteranno poco pertinenti. Oltretutto sono sicura che il tempo impiegato per realizzare una mappa sarà veramente eccessivo, cosa che vi porterà a dire "Facevi prima a studiarlo dal libro!". 

Vi assicuro però che non è così. Come per tutte le cose occorre tempo prima di imparare a realizzare correttamente una mappa e la cosa migliore da fare è continuare ad esercitarsi senza arrendervi!

Per questo motivo ho deciso, insieme ai fondatori di questo meraviglioso sito, di mettere a disposizione le mappe concettuali che ho realizzato in questi anni per i miei ragazzi, nella speranza che siano d'aiuto a insegnanti, genitori e agli alunni stessi.

Ovviamente rimango a disposizione per i chiarimenti, ma soprattutto per i vostri suggerimenti e consigli, poiché credo che non si finisca mai di imparare!

Per informazioni, chiarimenti e suggerimenti contattatemi qui: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Mappe didattiche: Grammatica, ESEMPI DI ANALISI LOGICA

mappeAbbiamo introdotto, in merito all'analisi logica, la spiegazione circa il soggetto, il predicato e i vari complementi.

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Può capitare però che qualche studente, nonostante l'ausilio di mappe come quelle proposte in precedenza, fatichi a mettere in pratica quanto appreso e necessiti uno schema che lo guidi nel corretto svolgimento dell'analisi logica.

Mappe didattiche, Inglese : IL VERBO "HAVE GOT"

mappeTorniamo a parlare di inglese e, dopo aver introdotto il verbo "to be" nell'articolo precedente della nostra rubrica, ci concentriamo oggi su un altro pilastro: il VERBO HAVE GOT.

In inglese il verbo "have got" viene usato per indicare il possesso di un oggetto (es. "I have got a dog") o di una qualità personale (es. "I have got blue eyes").

Mappe didattiche: Grammatica, Conosciamo il VERBO

mappeOggi parliamo di una delle parti del discorso più difficile da comprendere, riconoscere e soprattutto analizzare: il VERBO!
Da parlanti nativi di lingua italiana utilizziamo questa categoria grammaticale con naturalezza, coniugando opportunamente i verbi, senza renderci conto della difficoltà che tale operazione presenta: come tutte le lingue neolatine, anche l'italiano propone infatti una vasta gamma di irregolarità!

Per capire tali difficoltà basta pensare a quante persone, ormai adulte, continuino ancora oggi a sbagliare nell'utilizzo del modo congiuntivo, che viene spesso confuso e sostituito con il condizionale..

Mappe didattiche, Geometria : gli ANGOLI

mappeOggi cominciamo ad occuparci di una nuova materia; la geometria e lo facciamo introducendo un argomento che viene affrontato sin dalla scuola elementare: gli ANGOLI.

Mappe didattiche: Matematica, impariamo la divisione

mappeCosa significa dividere un numero per un altro? Come si fa a ripartire una quantità in un numero preciso di "gruppi"? Per farlo occorre imparare l'ultima delle operazioni fondamentali: la divisione. Come spiegato nell'articolo precedente, moltiplicazione e divisione sono due operazioni particolarmente complesse, in quanto presuppongono ragionamenti particolarmente complicati. Per questo risulta difficile per uno studente DSA riuscire ad applicare correttamente queste operazioni entro lo svolgimento di un problema.

Senza addentrarci entro il grande mondo dei problemi matematici, limitamoci ad osservare che la principale difficoltà che uno studente incontra nello svolgimento delle divisioni (e in tal senso mi riferisco a tutti gli studenti, non solo a quelli con disturbi specifici dell'apprendimento) è la memorizzazione dei passaggi che permettono la corretta risoluzione dell'operazione. A maggior ragione se questa è una divisione a due cifre.

Mappe didattiche: Inglese, GLI AGGETTIVI E I PRONOMI POSSESSIVI

 

mappeRiprendiamo a parlare di inglese (che abbiamo da poco introdotto in merito al verbo "to be" e "have got"), e lo facciamo analizzando quest'oggi un argomento di difficile memorizzazione per i bambini dsa: gli AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI.

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Questo argomento non presenta grosse difficoltà di comprensione, ma piuttosto, risulta difficile memorizzare ciascun aggettivo e pronome, poiché sono tra loro molto simili, e in secondo luogo, perché emergono distinzioni che nella lingua italiana non sono presenti (es. la differenza tra "suo di lui", "suo di lei" e "suo di un oggetto/animale").

Mappe didattiche: Grammatica, l'ARTICOLO

mappeViste le numerose rischieste questa volta non ci applicheremo alla matematica, bensì alla grammatica! Inauguriamo questa sezione  con una mappa relativa alla prima parte del discorso: l'ARTICOLO

Anche nello studio della grammatica gli studenti DSA possono incontrare ostacoli, non tanto a livello di comprensione, quanto piuttosto di memorizzazione. Articoli, nomi, aggettivi, verbi...tutte categorie che si ramificano al loro interno in tipologie di volta in volta diverse. 

Occorre dunque fornire un'adeguata misura compensativa che permetta agli studenti di riconoscere immediatamente la categoria grammaticale di ciascuna parola, e che ne favorisca un'analisi rapida ed efficace. La misura compensativa che risponde a questa necessità è senza dubbio la mappa didattica !

Mappe didattiche: Matematica, La moltiplicazione e le sue proprietà

mappeAncora immersi in questo clima di feste natalizie, torniamo a parlare dell'utilizzo delle mappe didattiche come strumento di supporto a tutti gli studenti,in particolar modo quelli DSA.

Essendo entrati nel "ciclo della matematica", vediamo di affrontare la terza operazione fondamentale: la moltiplicazione. E' bene premettere che solitamente addizione e sottrazione vengono apprese senza troppe difficoltà, mentre con la moltiplicazione e la relativa operazione inversa, ossia la divisione, tutto si complica. 

Questo accade perchè entrano "in gioco" elementi come i raggruppamenti e le ripartizioni che richiedono meccanismi logici molto più complessi rispetto a quelli che si utilizzano nella somma o nella differenza.
Provate voi stessi; se chiedete ad un bambino di trovare il perimetro di un quadrato, sia che egli sia in 4° elementare o in 3° media, la risposta che probabilmente vi darà è "lato+lato+lato+lato" e non "lato x 4" ; questo perchè, ovviamente, l'addizione risulta più intuitiva rispetto alla moltiplicazione.
E' necessario tuttavia offrire ad un alunno, in particolar modo DSA, la giusta misura compensativa per svolgere al meglio quei procedimenti che, come le moltiplicazioni, risultano particolarmente astratti e poco intuibili a livello logico. 

Mappe Didattiche: Matematica, conosciamo la sottrazione

mappeEccoci di nuovo a parlare di matematica, come  spiegato nell'articolo riguardante l'addizione, per un ragazzo DSA la maggiore difficoltà consiste nel interiorizzare quei procedimenti che permettono un corretto svolgimento dell'operazione. Con la sottrazione la situazione si complica ulteriormente perchè molto spesso capita di dover eseguire calcoli come "7-9" che richiedono il cosiddetto "cambio", cosa che però un bambino DSA fatica anzitutto a riconoscere (poichè per lui  "7-9" è uguale a "9-7"), ma soprattutto a risolvere, poichè difficilmente ricorderà le tappe del procedimento.
Ricordo tuttavia che l'utilizzo delle mappe è consigliato non solo per studenti con disturbi specifici dell'apprendimento, ma per tutti i ragazzi, in quanto esse permettono una rapida comprensione e la conseguente memorizzazione dell'argomento!

Vediamo allora come si svolge correttamente una sottrazione e le relative proprietà che talvolta devono essere applicate negli esercizi!

Mappe didattiche: Matematica, come imparare le addizioni

mappeI genitori, e talvolta anche gli insegnanti, sono spesso convinti che imparare procedimenti meccanici, come lo svolgimento delle addizioni, sia un gioco da ragazzi. Questo perchè "una volta che hai imparato a farne una, hai imparato a farle tutte!"

Purtroppo però la realtà dei fatti è che uno studente DSA, in particolar modo discalculico, fatica a memorizzare il procedimento stesso, per cui ogni operazione risulta completamente diversa dalle altre e di conseguenza ha costante necessità di qualcuno che gli suggerisca passo dopo passo quello che deve fare. Prima che il procedimento divenga automatico è necessario quindi molto tempo, cosa che raramente viene capita da un genitore che si ritrova così ad arrabbiarsi di fronte alle difficoltà del figlio in compiti che, a suo dire, sono 'banali'. Per questo suggerisco l'uso delle Mappe, perchè queste non perderanno mai la pazienza e saranno pronte ad aiutarvi in qualsiasi momento!

Mappe didattiche: Grammatica, come studiare il NOME

mappeBuongiorno! Eccoci oggi ad analizzare la seconda parte variabile del discorso: il NOME
Come le altre categorie gramamaticali anche lo studio del nome presenta varie difficoltà, soprattutto a livello di memorizzazione, in quanto i "sottogruppi", se così possiamo chiamarli, in cui si divide sono molteplici.

Oltre dunque a comprendere il significato della categoria stessa, ad esempio "nome alterato", è necessario ricordare le varie tipologie in cui questa si presenta, ovvero diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo e peggiorativo. Memorizzare questi termini così lontani dall'uso comune risulta difficile per qualunque bambino, a maggior ragione se egli presenta disturbi specifici dell'apprendimento

Mappe didattiche: Grammatica, gli AGGETTIVI

mappeOggi analizzeremo la  quarta parte del discorso (abbiamo finora visto articolo, nome e verbo): l' AGGETTIVO. Solitamente questo argomento viene facilmente compreso dai bambini, in quanto non presenta grandi difficoltà. Il tutto si complica però con l'introduzione del pronome (di cui parleremo più avanti) che essendo uguale nella forma, ma diverso nella funzione, all'aggettivo, porta ad un po' di confusione.