Il progetto di ricerca nazionale “Edufibes” ha come obiettivo la costruzione di un modello di identificazione dei BES nel quadro dell’ICF.  

Il setting didattico che si viene a determinare nell’ambito dell’Educazione Fisica nel primo ciclo, rappresenta un ottimo frame work valutativo per l’identificazione dei BES.

La classe e i suoi vincoli, strutturali e relazionali, spesso limitano, o addirittura reprimono, quelle manifestazioni funzionali, relazionali e sociali che gli studenti vorrebbero/potrebbero esprimere/comunicare. La connotazione di “artefatta”, infatti, rischia di essere la più idonea per la percezione/lettura dei fenomeni condotta in aula, facendo correre il pericolo di inficiare parte dei dati recuperati da test e strumenti valutativi. Questo rischio è ancora più significativo quando i dati da analizzare fanno capo a strumenti qualitativi, che analizzano indicatori psico-sociali e affettivo- relazionali. Sono proprio questi, infatti, gli indicatori che maggiormente devono essere esaminati e che rispondono ad alcuni fattori citati nell’ICF (Fattori personali, Fattori ambientali), difficilmente rilevabili in contesti formali.

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Tutti indicatori se ben confrontati/supportati con/da i dati raccolti dalle famiglie consentono una lettura del fenomeno dei BES nella scuola. L’Educazione Fisica è sempre stata riconosciuta come ambito disciplinare ideale per esprimere la propria personalità, manifestare comportamenti motori legati alla coordinazione oculo-manuale (ottimo indice legato alle abilità di letto-scrittura), mostrare/costruire dinamiche relazionali frutto di elementi intra ed interpersonali di grande genuinità e significatività; tutte caratteristiche, quindi, che orientano i docenti, con maggior “fondatezza”, a percepire l’oggettività della presenza di un reale BES.

 Le Indicazioni Nazionali del 2012 vanno proprio a confermare questa visione dell’Educazione Fisica, che “promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità nella costante relazione con l’ambiente, gli altri, gli oggetti. […] …è quindi l’occasione per promuovere esperienze cognitive, sociali, culturali ed affettive [….] …promuove il valore ed il rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile […] Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione…[…] …attraverso la dimensione motoria, l’alunno è facilitato nell’espressione di istanze comunicative e disagi di varia natura che non sempre riesce a comunicare con il linguaggio verbale”.

L’Educazione Fisica, pertanto, assume un ruolo centrale quale setting osservativo attraverso il quale registrare azioni e comportamenti utili, non solo all’identificazione dei BES, ma anche alla stesura degli eventuali PDP.

Il presente progetto, s’innesta su un bando nazionale del MIUR che ha stanziato alcuni fondi per la realizzazione di progetti di ricerca azione come sviluppo ed implementazione delle Indicazioni Nazionali 2012.

Coordinatore scientifico del progetto: Filippo Gomez Paloma

Professore Aggregato di Metodi e Didattiche delle Attività Sportive

Università degli Studi di Salerno

Supervisore scientifico: Dario Ianes

Professore Ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale

 Libera Università di Bolzano

Pe maggiori Info al progetto  il sito di riferimento: www.edufibes.it

In allegato il book del progetto

 

Allegati:
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