scuola

I numeri parlano chiaro: il piano annunciato da Renzi &Giannini in merito all'abolizione della “supplentite” che sarebbe dovuta avvenire tramite la riforma della Buona Scuola e che prevedeva l'assunzione di circa 150mila docenti (sono state meno di 90mila), è clamorosamente fallito. E ricordiamo tutti le parole della Ex ministra Giannini che aveva affermato: dopo l’adozione e l’entrata in vigore della Riforma, la “supplentite sarebbe stata curata entro tre anni;(...) perchéle supplenze ci saranno sì, ma saranno quelle fisiologiche, brevi”.

Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “occorre che sul reclutamento scolastico ci si prenda una pausa di riflessione. Nel frattempo, si faccia una seria ricognizione sui 130 mila posti vacanti di personale docente andati in supplenza annuale (più di un terzo dei quali di sostegno, visto che nell’anno corrente sono stati sottoscritti 52mila contratti in deroga) e sui 45mila di personale ATA ed educativo assegnati con contratti al 30 giugno, quindi in organico di fatto. Solo che la gran parte di quei posti sono, in realtà, vacanti e disponibili per i trasferimenti e le immissioni in ruolo: vanno quindi trasformati in organico di diritto. Non solo, è chiaro, i 10mila, come vuole imporre il Ministero dell’Economia e delle Finanze. La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli lo sa bene, poiché è di pochi giorni fa lo scontro pubblico con il Mef”.

Gli errori si sono susseguiti i una girandola senza fine che ha portato alla crescita del precariato per non parlare delle immissioni in ruolo (poco più della metà di quelle inizialmente promesse), le assegnazioni e i trasferimenti fatti tutti senza criterio e logica, ma a discapito di docenti ed alunni che non avranno la continuità didattica (come tutti purtroppo sappiamo, il contratto sulla mobilità è ancora in alto mare).

Secondo l'indagine condotta da Repubblica (supplemento dello scorso 31 marzo ), “lo scorso anno scolastico, sono state attribuite poco più di 100.000 supplenze, mentre nel corrente anno scolastico le cattedre affidate a docenti a tempo determinato sono 126.000, più di quante ne venissero assegnate prima della Riforma. Il triennio, entro il quale doveva essere sconfitta la piaga delle supplenze, “scade” il prossimo anno e, considerati i numeri, non sembrano esserci le condizioni per debellare la supplentite”.

E da Bruxelles Cecilia Wilkström, presidente della Commissione per le Petizioni del Parlamento Ue, ha definito l'abuso dei contratti a tempo determinato da parte dell'Italia un comportamento “non degno di uno Stato membro dell'Unione europea” (ricordiamo che la direttiva europea obbliga all'assunzione dopo 36 mesi di lavoro continuativo.

A questo punto – conclude Pacifico – è evidente che in assenza di un piano straordinario di assunzioni da attuare subito senza nuovi e inutili concorsi, Anief è pronta a ricorrere alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, e a voler proseguire i contenziosi nei tribunali nazionali del lavoro. Il tutto, dopo la denuncia alla Commissione delle Petizioni del Parlamento Europeo, con il Governo italiano chiamato a fornire dopo la prossima estate dettagliati ragguagli all’interno di un’adunanza plenaria,oltre che il formale reclamo presentato al Consiglio d’Europa. Un primo passo verso questa necessità è quella di ritirare sia il decreto legislativo 377 sul riordino, l’adeguamento e la semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente, sia il decreto legislativo 378 sulle nuove norme sulla promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità: non sono più emendabili, vanno fatti decadere e rifatti daccapo”.

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