conte e azzolinaL’uscita della bozza del Piano Scuola 2020/2021, fatta circolare martedì scorso, aveva creato non pochi dissapori e amarezze non solo nel mondo della scuola ma anche fra i Sindacati e al governo dove l’opposizione, ma anche parte della maggioranza, si era schierata contro le indicazioni contenute nel documento. Nello stesso incontro tenutosi il 25 giugno, in Conferenza Stato-Regioni, il Presidente Stefano Bonaccini aveva chiesto un rinvio di 24 ore al fine di consentire un approfondimento dell’ultimo testo del “Piano scuola 2020-2021”, documento che riguarda la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione.

In conferenza stampa a Palazzo Chigi è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: “Ci siamo predisposti, con le linee guida, per ritornare in sicurezza a settembre. Abbiamo un ulteriore miliardo che stanziamo per ulteriori investimenti sulla scuola, che ci dovrà consentire di avere una scuola più moderna, sicura e inclusiva. E nel Recovery Fund un importante capitolo sarà dedicato proprio agli interventi sulla scuola". La ministra Azzolina nel suo intervento ha spiegato:

“Vogliamo fare scuola anche fuori dalla scuola: portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno. Portiamo anche i più piccoli al parco quando il tempo lo consente a fare lezione.  Ci sono soluzioni e risorse per queste soluzioni. Un miliardo in più stanziato è davvero tanto. Non è stato facile, ma è un altro segnale che la scuola è al centro dei nostri pensieri. Amiamo la scuola, è il centro del nostro futuro. Con i fondi possiamo assumere fino a 50 mila persone, tra personale docente e non docente con contratto determinato". 

La ministra ha poi dato ulteriori delucidazioni su quanto stabilito nelle Linee guida anche per chiarire le diverse interpretazioni che si sono date dal momento in cui è circolata la bozza del documento:

  • Flessibilità degli orari non vuol dire doppi turni così come non bisogna necessariamente sdoppiare le classi. Indubbiamente le classi numerose sono da evitare. Saranno gli enti locali e le scuole a scegliere le soluzioni più adatte. agli ingressi scaglionati, non si parla esplicitamente di lezioni al sabato, ma si introduce la possibilità di una rimodulazione degli orari scolastici durante la settimana.
  • Distanziamento fisico, 1 metro la distanza fra gli studenti e non tra i banchi. Azzolina ha fatto sapere che il Miur ha creato un software che sta permettendo di censire gli spazi delle scuole di tutta Italia, per capire dove è possibile il distanziamento sociale, previsto dalle linee guida anti-coronavirus, e dove no: al momento è stato immesso il 76% dei dati e risulta

che per il 15% degli studenti dovranno essere trovati nuovi luoghi per fare lezione. Si ovvierà a tale criticità facendo interventi di “ristrutturazione leggera” per gli edifici già esistenti, rivalorizzazione di ex spazi ed edifici scolastici, usufruire di spazi culturali come teatri, cinema, musei e parchi in base anche alle disposizioni degli enti locali.

  • Assunzione a tempo determinato di 50 mila persone tra insegnanti e collaboratori scolastici a cui si aggiungeranno sulla base dei pensionamenti le assunzioni a tempo indeterminato, ciò permetterà di mettere in atto e rispettare le linee contenitive alla diffusione del virus.
  • Uso della mascherina, il CTS ne rileva l’obbligatorietà sia in classe che nei corridoi. Unica eccezione saranno i bambini delle scuole d’infanzia. La decisione viene però rimandata ad agosto a seconda della situazione epidemiologica si stabilirà se le mascherine dovranno essere indossate in classe o se ne potrà farne a meno.
  • didattica mista (lezioni in aula e didattica a distanza da casa), ma solo per le superiori e solo nel caso non dovesse essere possibile ricorrere ad altre soluzioni.

Allegati:
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Il Miur ha poi concordato insieme alle Regioni la data d’inizio delle scuole che sarà  il 14 settembre, dal 1° settembre però rientreranno a scuola  gli studenti destinatari dei   corsi di recupero ,  e per i quali è stato prescritto il PAI o il PIA,  ma potranno essere  coinvolti   in percorsi  di  valorizzazione  e potenziamento,  anche  gli  alunni  che,  pur  non  essendo  esplicitamente destinatari  di  progetti  finalizzati  al  recupero,  siano  positivamente  orientati  al  consolidamento  dei contenuti didattici e delle competenze maturate nel corso dell’a.s. 2019-2020.

Il vertice tra Ministero e Conferenza Stato-Regioni si è concluso con piena soddisfazione da entrambi le parti, infatti il Presidente Bonaccini ha dichiarato:” Un ottimo risultato”, ora "un Piano scuola 2020-2021 che risponde il più possibile alle diverse esigenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, degli studenti e degli enti locali”, Ringrazio la Ministra Azzolina, per la disponibilità al confronto. Abbiano lavorato molto, nella consapevolezza che la riapertura delle scuole sia il primo segnale di un Paese che riparte davvero."

Bonaccini ha riferito che tre sono le questioni politiche su cui le Regioni hanno insistito e portato all’attenzione del ministero:

  • risorse adeguate a realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano e per questo occorre incrementare il fondo previsto, almeno un miliardo di euro;
  • aumento netto di organico docente e Ata. Occorre prevedere infatti un adeguato incremento finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull’organico 2020-2021, per riportarli ai livelli dell’anno scolastico in corso, preservando l’organico già autorizzato, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di “organico per l’emergenza”, che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte.
  • Trasporti: attivare urgentemente un tavolo di confronto Governo-Regioni, sulla questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio.

Cristina Grieco, Assessore della Regione Toscana e coordinatrice della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni, ha sottolineato “l’esigenza di intervenire sull’edilizia scolastica, sul sistema integrato pubblico-privato dei servizi educativi per la prima infanzia e delle scuole dell’infanzia e sul sostegno ai percorsi del sistema della Istruzione e Formazione professionale anche in relazione alle opere di sanificazione”. Così come è necessario garantire per l’anno scolastico 2020-2021 almeno lo stesso numero di autonomie scolastiche (con dirigenti e DSGA) dell’anno scolastico in corso.

Grieco ha poi ribadito che le loro richieste si sono indirizzate verso:

  • Copertura finanziaria con risorse dello stato per tutti gli interventi straordinari che si rendessero necessari per criticità emerse in vista dell’avvio dell’anno scolastico, e che non siano già previsti;
  • dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti, il Comitato Tecnico Scientifico dovrà pronunciarsi almeno due settimane prima dell’inizio delle scuole (in relazione alla situazione epidemiologica) circa la obbligatorietà delle mascherine all’interno dell’aula e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni.
  • sostenere le autonomie scolastiche, tenuto conto delle diverse condizioni e criticità di ciascuna, nella costruzione delle collaborazioni con i diversi attori territoriali che possono concorrere all’arricchimento dell’offerta educativa
  • rafforzare l’alleanza scuola-famiglia attraverso un aggiornamento del “Patto Educativo di Corresponsabilità” che potrà essere ricalibrato in una forma maggiormente rispondente alle esigenze dell’emergenza”;
  • servizi educativi per la prima infanzia, occorre tener presente la necessità del contatto fisico che contraddistingue la relazione dei bambini col gruppo dei pari e degli adulti di riferimento. Per questo occorre pensare a modalità organizzative che tengano conto dell’impossibilità di effettuare il distanziamento fisico se non tra il gruppo di adulti, prevedendo protocolli di funzionamento dei servizi per l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini, e per l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici, dei materiali.
  • refezione scolastica, garantire la qualità del servizio e tenere conto anche della salvaguardia dei posti di lavoro.