Ministero istruzioneCome ha annunciato ieri la ministra Azzolina, giovedì saranno definite Le Linee guida insieme alle Regioni e nel frattempo è possibile visionare una bozza del Piano Scuola 2020/2021 che deve essere ancora integrata e che verrà poi presentata ufficialmente prima del fine settimana.

Nel documento viene precisato che la ripresa delle attività in presenza a settembre avverrà nel pieno rispetto delle indicazioni stabilite dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) nel documento ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico ", approvato lo scorso 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato.

Per organizzare e pianificare il rientro a scuola in ciascuna regione saranno organizzati degli appositi Tavoli   regionali, insediati   presso   gli   Uffici   Scolastici   Regionali   del   Ministero dell’Istruzione a cui parteciperanno i soggetti gli operatori coinvolti nell’ ambito del sistema di istruzione. A livello locale, si organizzeranno apposite Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente locale competente, allo scopo di monitorare le criticità delle singole istituzioni scolastiche e raccogliere   le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi.

Compito dei Tavoli regionali sarà quello di coordinare le azioni indispensabili per l’avvio dell’anno scolastico, inclusi il trasporto scolastico e I ‘assistenza agli alunni con disabilità, e avviare le risoluzioni di eventuali problematiche che si potrebbero presentare.


Valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall’Autonomia scolastica

Il Regolamento 8 marzo 1999, n. 275, recante Norme in teria di Autonomia delle istituzioni scolastiche, dà alle scuole  la possibilità di costruire percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, attraverso la definizione di precisi ambiti di intervento   organizzativo. Quindi le istituzioni scolastiche nel rispetto della loro autonomia prendendo in considerazione gli spazi a loro disposizione, delle esigenze delle famiglie e del territorio, potranno optare per:

  • una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento;
  • l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
  • una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l'applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici;
  • per le   scuole   secondarie   di   II   grado, una   fruizione   per   gli   studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e didattica digitale integrata, ove le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano;
  • l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali;
  • l'estensione del tempo scuola settimanale alla giornata del sabato, ove non già prevista, su delibera degli Organi collegiali competenti.

A ciascun alunno, sarà garantita la stessa offerta formativa, ferma restando l'opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.

Gli strumenti di autonomia didattica e organizzativa previsti dagli artt. 4 e 5 del DPR  n. 275/99 possono consentire un diverso frazionamento del tempo di insegnamento, più funzionale alla declinazione  modulare  del tempo  scuola  anche  in  riferimento  alle esigenze  che dovessero derivare dall’effettuazione,  a partire dal  1 settembre 2020 e in corso d’anno 2020-2021,  delle attività relative ai  Piani  di  Apprendimento  Individualizzati  (PAI)  e  ai  Piani  di  Integrazione  degli  Apprendimenti (PIA) di cui all’ OM 16 maggio 2020, n.  11.

Inoltre le istituzioni scolastiche in  riferimento alle attività da svolgere  a partire dal 1 settembre per gli alunni ammessi all’anno scolastico 2020/2021,  e per i quali è stato prescritto il PAI o il PIA, potranno coinvolgere  in percorsi  di  valorizzazione  e potenziamento,  anche  gli  alunni  che,  pur  non  essendo  esplicitamente destinatari  di  progetti  finalizzati  al  recupero,  siano  positivamente  orientati  al  consolidamento  dei contenuti didattici e delle competenze maturate nel corso dell’a.s. 2019-2020, ferma restando la data ufficiale  di  inizio  delle  lezioni  che  sarà  individuata  e  successivamente  comunicata. 

Tale programmazione sarà inserita nel ’aggiornamento del Piano triennale dell’Offerta formativa per l'anno scolastico 2020-2021, nei termini già previsti dalla norma.

Tra sussidiarietà e corresponsabilità educativa: il ruolo delle comunità territoriali per la ripresa delle attività scolastiche

 Gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sul territorio, le realtà del Terzo settore e le scuole si impegnano a sottoscrivere specifici accordi, quali “Patti educativi di comunità” insieme coopereranno per assicurare la realizzazione dell’istruzione e dell’educazione. Gli enti locali potranno essere coinvolti nel:

  • favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei, al fine di potervi svolgere ulteriori attività didattiche o alternative a quelle tradizionali comunque volte a finalità educative;
  •   creare le condizioni per la presenza a scuola o negli altri spazi esterni di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, anche inerenti al terzo settore (ad es. le associazioni sportive dilettantistiche, ad associazioni musicali, teatrali, artistiche in   generale. Tale personale va coinvolto non solo nei contenuti di queste attività ma anche nella responsabilità connessa ai compiti di sorveglianza e vigilanza degli alunni.

Ogni progetto avrà il fine di realizzare un processo organizzativo, pedagogico e didattico, legato alle specifità del proprio territorio considerandone anche le risorse messe a disposizione.

Determinante sarà la collaborazione attiva di studenti e famiglie che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva lo stesso Patto educativo di corresponsabilità sarà adeguato alle nuove esigenze educative di condivisione tra scuola e famiglia.

Disabilità e inclusione scolastica

Saranno prese tutte le dovute misure organizzative ordinarie e straordinarie per tutelare gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) in particolare quelli con disabilità. Per alcune tipologie di disabilità,sarà opportuno studiare accomodamenti ragionevoli, così come   ii DPCM  17 maggio ha stabilito che   non sono soggetti αall’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme   di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.  Per l 'assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire ii distanziamento fisico   dallo studente, potrà essere previsto per ii personale   l 'utilizzo di ulteriori dispositivi.  Nello specifico   in questi casi ii lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guαnti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi viso e mucose. Nell ’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessαriamente tener canto delle diverse disabilità presenti.

 La Formazione

Le istituzioni scolastiche organizzeranno , singolarmente o in rete, attività di formazione specifica per il personale docente e ATA, per l’utilizzo delle nuove tecnologie relativamente alle diverse mansioni e professionalità (docenza, attività tecnica  e  amministrativa,  di  accoglienza  e sorveglianza), al fine di non disperdere e potenziare ulteriormente le competenze acquisite, dai docenti, nel corso del periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza e dal personale ATA nel corso dei periodi di smart working, secondo le diverse mansioni.

Sulla base delle erogazioni finanziarie a favore delle scuole polo per la formazione e di tutte le istituzioni scolastiche, in applicazione del CCNI-Formazione del 19 novembre 2019, le attività per la formazione del personale docente ed educativo, per l'a.s. 2020-2021, potranno riguardare le seguenti tematiche:

  • Metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento
  • Metodologie innovative per l’inclusione scolastica
  • Modelli di didattica interdisciplinare
  • Modalità e strumenti per la valutazione, anche alla luce di metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento realizzate, ad esempio, attraverso le tecnologie multimediali.

Per il personale ATA:

Organizzazione del lavoro, collaborazione e realizzazione di modelli di lavoro in team (tutto il personale ATA)

Principi di base dell’architettura digitale della scuola (tutto il personale ATA)

Digitalizzazione delle procedure amministrative anche in relazione alla modalità di lavoro agile (Assistenti amministrativi e tecnici).

Le singole istituzioni scolastiche integreranno il proprio piano di formazione, presente nel PTOF, con ogni ulteriore azione formativa derivante dai fabbisogni emergenti dalla comunità scolastica e dal territorio.

Saranno inoltre organizzati dei webinar territoriali per potenziare le conoscenze sugli strumenti per la didattica digitale, modalità e procedure della valutazione “a distanza”, anche alla luce delle innovazioni metodologiche e strumentali, salute e sicurezza sul lavoro per il personale e per gli studenti in attività didattica “a distanza”.

Per i Dirigenti scolastici potranno essere organizzati specifici momenti formativi su Privacy e sicurezza nella Didattica digitale integrata, gestione dello stato emergenziale, gestione delle riunioni e degli scrutini a distanza.

Ogni scuola dovrà occuparsi degli spazi esterni ed interni al fine di evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica, per alunni, famiglie, personale scolastico e non scolastico.

Scuola dell’infanzia

  L’organizzazione   delle   attività didattiche   dovrà    prevedere   la   valorizzazione   e l’impiego   di tutti   gli   spazi interni ed esterni, privilegiando   ove possibile, e limitatamente   al verificarsi di condizioni climatiche favorevoli, I’ utilizzo di spazi aperti. L’ uso di mascherine non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l’utilizzo di visierine “leggere” e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi.

La colazione o la merenda andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini; il pasto - complete, comprensivo di primo, secondo, contorno, acqua e frutta sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati.

indicazioni sulle attività nei laboratori della scuola primaria, secondaria di I e II grado

 Nella   pianificazione   del   curricolo   e   nella   conseguente   organizzazione   delle   attività   ad   esso correlate,  le  scuole  secondarie  di  II grado  hanno  facoltà di collocare,  ove possibile,  le attività  che prevedano   l'utilizzo  dei  laboratori  di  indirizzo  nella  prima  parte  dell’ anno  scolastico,  anche  in forma  di  aggregazione  per  ambiti  disciplinari,  adottando  ogni  soluzione  che consenta  di realizzare l’ integrazione o il consolidamento degli apprendimenti  tecnico pratici non svolti nell’a.s. 2019-2020 a causa della sospensione delle attività didattiche in presenza .

Piano scolastico per la Didattica digitale integrata

Nel caso dovesse verificarsi una nuova emergenza epidemiologica a livello nazionale o locale, sulla base di un tempestivo provvedimento normativo, potrebbe essere disposta nuovamente la sospensione della didattica in presenza e la ripresa dell’attività a distanza, attraverso la modalità di didattica digitale integrata le cui Linee guida prevederanno:

  • quadro normativo di riferimento
  • come organizzare la Didattica digitale integrata (analisi del fabbisogno, obiettivi da perseguire, strumenti da utilizzare, orario e frequenza delle lezioni)
  • indicazioni sulla Didattica digitale integrata e integrazione del Patto di corresponsabilità e del Regolamento di disciplina per le scuole secondarie: indicazioni alle famiglie per una partecipazione sostenibile alle attività didattiche a distanza
  •  metodologie e strumenti per la verifica
  • la valutazione
  • alunni con bisogni educativi speciali o la gestione della privacy
  • gli Organi collegiali e le assemblee o rapporti scuola - famiglia

Refezione scolastica

Anche per la refezione scolastica, atteso il ruolo sociale ed  educativo  che  la  connota  come esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini, si dovrà far riferimento al Documento tecnico del CTS, partendo dal principio che essa vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni organizzative differenti per ciascuna scuola. In particolar modo, oltre alla necessaria e  approfondita  pulizia  dei  locali  adibiti alla refezione medesima, le istituzioni scolastiche - di concerto con l'ente locale e  la  società concessionaria del servizio - potranno valutare l'opportunità di effettuare la refezione in due o piu turni, sempre al fine di non consentire oltre il dovuto l'affollamento dei locali ad essa destinati. Qualora questa modalità non sia percorribile o non sufficiente in virtù degli spazi o della particolare numerosità dell 'utenza, gli Enti locali potranno studiare con le ditte concessionarie del servizio la realizzazione  di soluzioni alternative di erogazione,  come - a puro titolo di esempio e ove    possibile - il  consumo  del  pasto  in  monoporzioni  all'interno  dell’aula  didattica,  opportunamente  areata  e igienizzata al termine della lezione e al termine del pasto stesso,  finchè  la  semplificazione del menu, qualora gli approvvigionamenti  delle materie prime  dovessero risultare   difficoltosi.

Misure per l'organizzazione  dell’attività convittuale e semiconvittuale

Fermo restando quanto stabilito, in via generale, per tutte le istituzioni scolastiche nei precedenti paragrafi, particolare attenzione va rivolta alle istituzioni caratterizzate dalla presenza di Convitti annessi, ai Convitti nazionali  e alle attività di  semiconvitto.

Con  particolare   riferimento   all’organizzazione   delle  attività  semiconvittuali,   si  curerà  che  nel progetto educativo annuale e nel correlato piano attuativo del progetto,  di competenza del Dirigente scolastico, sia previsto  l'utilizzo di spazi ulteriori,  in alternativa o contemporaneamente  rispetto alle normali  aule, in special modo se le attività pianificate riguardino un alto numero  di semiconvittori, tale da non consentire lo svolgimento dell’attività in completa sicurezza.

Con riferimento alle singole situazioni edilizie e alle  specifiche  dotazioni  relative  a  spazi e personale , ciascun Rettore o Dirigente  scolastico predispone:

  • un piano di pulizia e igienizzazione approfondita che preceda l'inizio dell’ attività convittuale e semiconvittuale;
  • su proposta del DSGA, un piano di lavoro per il personale ATA che contempli pulizia e areazione più frequente degli spazi convittuali, all'interno della stessa giornata;
  • l'organizzazione dei turni di refezione, come suggerito in precedenza, al fine di evitare assembramento negli spazi comuni al di fuori dei parametri indicati dal Documento tecnico CTS;
  • la riduzione massima dell’accesso al pasto per il personale della scuola non in servizio come personale  educativo, ancorché  previsto  dal  regolamento  interno,  qualora  questo  incrementi la  possibilità   di  indebito  assembramento,   favorendo  comunque  l'uso  degli  spazi  mensa prioritariamente ai convittori  e  semiconvittori  aventi  diritto  e  al  personale  educativo  in servizio;
  • all'interno delle camere, qualora non sia possibile assegnare a ciascuno una camera singola, va pianificato ii distanziamento massimo tra i letti, nel rispetto dei criteri cardine definiti dal CTS, eventualmente integrati da ulteriori indicazioni di dettaglio riferibili ai casi di specie;
  • la pianificazione  dell’uso degli spazi e dei locali dedicati alle attività ricreative, nonché degli spazi di percorrenza interni agli edifici di pertinenza, definendo con atto scritto il numero massimo dei convittori/educatori la cui presenza sia consentita contemporaneamente, in riferimento  alla metratura  dei locali;
  • l'adozione di ogni ulteriore misura in questa sede non prevista , finalizzata all'ampliamento degli spazi in uso, per consentire il rispetto delle distanze tra i convittori.