fioramontiIl Ministro Fioramonti, ospite su LA7 alla trasmissione PiazzaPulita, affronta nuovamente gli argomenti trattati nelle recenti interviste.

In merito alla manifestazione sulla crisi climatica del 27 settembre, afferma di essere molto orgoglioso delle manifestazioni studentesche su un tema così importante che riguarda la sopravvivenza del genere umano e sostiene di aver indicato alle scuole italiane di giustificare l’assenza di domani secondo gli strumenti canonici di giustificazione con un motivo preciso: “partecipazione alla manifestazione per il clima.”

Nei programmi scolastici il tema dell’ambiente deve entrare pesantemente, sia attraverso l’insegnamento dell’educazione civica, prevista per l’anno prossimo, sia attraverso la convergenza delle materie (fisica, scienze , biologia) come un modello di formazione innovativo .

Riguardo ai 3 miliardi richiesti al governo per la scuola, suggerisce di trovare la copertura finanziaria introducendo nuove tasse, come nel Nord Europa già fanno da tempo: indirizzare i consumi verso quello che fa bene alla società e trovare contemporaneamente le risorse per formazione e ricerca. Da qui la famosa tassa sulle merendine o bevande zuccherate.

Per quanto riguarda gli investimenti, secondo il ministro i numeri del precariato, la mancanza di docenti di sostegno, la dispersione scolastica significativa, il contesto scolastico arretrato rispetto agli standard degli altri paesi Europei è dovuto anche al fatto che da troppo tempo investiamo pochissimo nella scuola. Troviamo le risorse per la scuola. Abbiamo i docenti meno pagati d’Europa.

Si è palesemente schierato contro l’autonomia scolastica richiesta da alcune regioni del Nord: “ Voglio pagare di più tutti gli insegnanti perché possa essere un mestiere dignitoso e possano scegliere dove lavorare. Noi stiamo cercando di colmare il divario, portando l’istruzione là dove non c’è.  Accettare l’autonomia creerebbe scuole di serie A e scuole di serie B. Facciamo piuttosto della scuola un’eccellenza italiana.

Infine su Quota 100 che ha portato 22 mila persone in meno nella scuola, creando posti vacanti tra personale docente e ATA da ricoprire con supplenze, dichiara: l’amministrazione della scuola ha dei tempi molto lunghi, se creo un posto vuoto devo essere in grado di rimpiazzarlo immediatamente. Quota 100 è una misura sperimentale, si può trasformare in un’opportunità. Il sistema deve mettersi al passo.

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