Cosa possono un buon amico, un computer ed un divano è davvero difficile da dire. I bambini dormivano già e a mezzanotte passata siamo rimasti io, Francesco Piersoft Paolicelli ed il suo mac estensione del suo intelletto. È bastata una domanda - PIERO COSA SONO GLI OPEN DATA? - per farmi aprire una porta su un mondo nuovo con incredibili percorsi da esplorare e percorrere.
Cosa sono gli OPEN DATA? Beh ve lo faccio raccontare da Piersoft direttamente.
Interessante vero? Ma cosa farci? L’idea era dietro l’angolo. Con due colleghe speciali e con la vista lunga sul futuro della scuola, abbiamo iniziato a sperimentare una didattica fatta di temi, argomenti, intersezioni disciplinari e materie che si fondono al di là del suono della campanella. Il sapere, infatti, non può essere compartimentato, non si può definire Cartesio un filosofo piuttosto che un matematico o un letterato a seconda del docente che siede dietro la cattedra. Insieme con la prof.ssa Maria Campitiello, docente di italiano, e con la prof.ssa Rosanna Dell’Università, che con me stanno scrivendo questo articolo, abbiamo messo su una serie di progetti interdisciplinari che stanno portando come risultato quello di moltiplicare le ore di lezione, il contatto con i ragazzi ed i risultati raggiunti. In particolare, finalmente, i ragazzi rappresentano il vero centro del processo educativo e ne sono diventati i protagonisti indiscussi.
In questo articolo vi racconteremo come la geografia, la meteorologia, l'astronomia e la difesa ambientale si sono fusi con gli Open Data in un processo di cittadinanza digitale ed attiva a dir poco sorprendente.
L’idea era nata in estate per dare una forma diversa ad una materia troppo spesso bistrattata e considerata noiosa. Ed allora abbiamo cominciato con una serie di lezioni inevitabilmente teoriche chiarendo i concetti base di geografia, dalla latitudine e la longitudine ai meridiani ed ai paralleli, abbiamo parlato delle correlazioni tra i parametri atmosferici come pressione, temperatura e umidità, abbiamo visto le leggi che regolano il movimento della masse d'aria fini ad arrivare all'astronomia.
La classe è diventata un laboratorio subendo una progressiva evoluzione anche morfologica. Le lezioni teoriche iniziali hanno quasi tutte avuto carattere tradizionale di lezione frontale. Poi sono stati creati tavoli di lavoro che mettessero in gioco le idee discutendo ed integrando i vari aspetti richiesti. Una parte del lavoro, ad esempio (lo racconterò in un prossimo progetto), mirava a replicare il sistema solare rispettando dimensioni e distanze pur in scala. Altri si occupavano di elettronica e del collegamento dei sensori, altri ancora di registrare i vari esperimenti ed i vari tentativi in una fucina ribollente di idee.
Alla fine la classe e la scuola si è completamente destrutturata ed abbiamo cominciato a parlare per strada, a fare esperimenti on the road (finendo il percorso didattico in gelateria). L'idea della classe capovolta ha guidato l'intero progetto. Si raccontavano cose minime, si costruiva uno scheletro che poi i ragazzi riempivano di dettagli. Il lavoro mio, della prof.ssa Maria Campitiello e della prof.ssa Rosanna Dell'Università è stato quello di accompagnare, guidare, spingere domande, instillare dubbi e verificare la capacità dei singoli di analizzare, di trovare soluzioni e di raggiungere il risultato.
Infine siamo passati alla prototipazione con Arduino e con uno shield Arduino UNO una piccola stazione meteorologica collegando un sensore di umidità e di temperatura (DHT11). Tuttavia dalle discussioni con i ragazzi sono nati continui accenni alle relazione tra i dati fisici ed ambientali con quelli dell’inquinamento atmosferico ed abbiamo scelto allora di utilizzare un sensore di qualità dell'aria che misurasse quantitativamente la presenza di gas dispersi (MQ135). Questo tipo di sensore rileva la presenza di una grande quantità di gas, ma per le nostre esigenze un valore quantitativo andava benissimo.
I ragazzi dopo aver montato il piccolo robot lo hanno programmato caricando le librerie di Arduino per i sensori, creando le tre variabili di comodo (umidità, temperatura e qualità dell’aria) prendendo i dati dai pin digitali ed analogici a cui avevano collegato i sensori, mandando i risultati sul monitor seriale.
Per salvare i dati hanno utilizzato un software freeware Termite (https://www.compuphase.com/software_termite.htm) che consente appunto il salvataggio dei dati in formato testo. Di seguito lo sketch del programma Arduino come immaginato dai ragazzi.
// Includiamo delle librerie necessarie
#include "MQ135.h"
#include
DHT dht (2, DHT11);
MQ135 gasSensor = MQ135(A0);
// Variabili di comodo float temperature;
float humidity;
float airquality;
void setup() {
//inizializza il seriale
Serial.begin(9600);
}
void loop() {
temperature = dht.readTemperature();
humidity = dht.readHumidity();
airquality = gasSensor.getCorrectedPPM(temperature, humidity);
Serial.print("Temperatura: ");
Serial.print(temperature);
Serial.print(" Umidita': ");
Serial.print(humidity);
Serial.print(" Airquality: ");
Serial.println(airquality);
delay(2000);
}
La sfida è tornata a quel divano e a quelle porte aperte sugli OPEN DATA. La scuola non può continuare ad essere un’isola distante dal tessuto sociale. Non possiamo continuare a raccontarci di come sia nostro compito formare le generazioni di domani e restare a guardare senza fare assolutamente niente perché ciò avvenga.
Ed allora tutti in strada in giro per la città con la nostra stazione, scegliendo, per cominciare, otto punti nevralgici nel centro cittadino con l'idea di aumentarli nel prossimo futuro. Abbiamo così rilevato i dati ambientali ed i ragazzi li hanno riportati in una mappa aperta basata su openstreetmap.
La piattaforma è quella del sito UMAP (https://umap.openstreetmap.fr/it/) che consente di inserire dati che i ragazzi hanno estratto in formato .csv scegliendo di rappresentare la temperatura e l’umidità, il valore medio tra quelli restituiti dal sensore di gas, ma anche i valori di picco massimi e minimi inserendo a corredo il grafico dei valori rilevati e la foto del luogo del rilievo. Il risultato è incredibile e potete vederlo nel link di seguito riportato.
https://umap.openstreetmap.fr/it/map/rilievi-ambientali-nocera-inferiore_140212
In tutta onestà dovremmo e potremmo nella buona tradizione di una scuola ingessata, parlare di conoscenze di base di Matematica e scienze, di astronomia o di geografia applicata.
Potremmo parlare della conoscenza delle relazioni intrinseche tra grandezze come temperatura, umidità e pressione e come queste possono influenzare l'inquinamento atmosferico.
Ma la nostra visione della scuola è altra, la nostra visione parte da questo la vola verso un risultato atteso più grande, quello della formazione dei cittadini di domani, di uomini e donne consapevoli della propria forza di cittadini e capaci di affrontare i problemi e di trovare soluzioni. Ci siamo riusciti con un solo progetto? Assolutamente no, ma abbiamo seminato un seme e continueremo ad innaffiarlo in attesa che, presto, diventi un albero grande, forte e sempreverde.
La riflessione fatta da uno dei ragazzi merita di chiudere questo breve racconto - "PROF MI PARE DI AVER CAPITO CHE SIAMO NOI LA SOCIETÀ' E CHE, PIUTTOSTO CHE LAMENTARSI DELLE COSE CHE NON VANNO, SAREBBE DAVVERO IL CASO DI RIMBOCCARSI LE MANICHE E PROVARE A CAMBIARE".
Ci preme un grande ringraziamento a Francesco Piersoft Paolicelli per la pazienza e la capacità di entusiasmare studenti e professori anche a molti km di distanza aprendo menti e iniziandoci al cammindo verso una cittadinanza digitale attiva, anche magari ancora seduto su quel divano e con quello splendido mac sempre in funzione.
Di seguito qualche link utile
http://wiki.openstreetmap.org/wiki/Main_Page
https://umap.openstreetmap.fr/it/
https://www.compuphase.com/software_termite.htm
https://www.arduino.cc/
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