o senato Nel grande palcoscenico del mondo scuola, tra divergenze e consensi, accordi e disaccordi arriva oggi il dietrofront del PD sulla procedura del concorso straordinario nella discussione in corso in commissione Istruzione. In una nota il senatore Pd Francesco Verducci, vice presidente Commissione Cultura del Senato e primo firmatario dell'emendamento sui concorsi al Dl Scuola dichiara: “Ritengo assolutamente insoddisfacente la riformulazione proposta dal Governo sul concorso riservato ai docenti precari. Mi sembra un modo sbagliato e controproducente di tradurre l’incontro di maggioranza avvenuto alla presenza del Presidente del Consiglio”.

Ricordiamo che nel vertice convocato dal premier Conte a Palazzo Chigi, lo scorso 24 maggio, era stato trovato l’accordo di maggioranza sul decreto scuola, dopo che i gruppi parlamentari Leu e PD, avevano evidenziato la loro contrarietà alle modalità della procedura concorsuale straordinaria per i docenti precari con 3 annualità di servizio, che prevedeva una prova scritta computer based con 80 quesiti a risposta multipla. Leu e PD inoltre sono contrari a fare questa prova iniziale, ma di selezionare con un concorso per titoli e servizio, una sorta di sanatoria in quanto il concorso per titoli e servizi escluderebbe qualsiasi prova.

Il Premier Conte era riuscito a mettere l’accordo tra i gruppi parlamentari con la proposta che prevedeva che il concorso straordinario per l’immissione in ruolo di 32 mila docenti, si svolgesse dopo l’estate sostituendo la prova a crocetta con la consegna di un elaborato.

 

 L’emendamento in questione è stato bocciato e a tal proposito è intervenuta la senatrice Granato, affermando:” Non è possibile che accordi presi di fronte al Presidente Conte si prestino ancora a tira e molla. I parlamentari, tutti, e quelli della maggioranza in particolare, si mettono una mano sulla coscienza e agiscano secondo quello che è il bene della scuola. Non secondo quelli che sono i desiderata delle sigle sindacali. Dopo tanto lavoro portato avanti con competenza e perizia tecnica, non si può vedere il passo a richieste che rischiano di indebolire la procedura. Lo diciamo chiaramente: il tempo dei giochini è finito. Prevalga la responsabilità ed il rispetto degli accordi”.

Appare evidente che la tensione si riaccenda per un accordo che sembrava aver mediato e accontentato i gruppi parlamentari, e che ora venga messo nuovamente in discussione, la certezza è che i 32 mila docenti attendono e sperano che si arrivi ad una conclusione della questione, non dimenticando che al centro ci sono le aspettative dei tanti precari che auspicano di arrivare quanto prima a questo traguardo professionale della loro vita.

Raggiunto accordo sulla prova Concorso Straordinario, sì all’aggiornamento graduatorie, novità TFA sostegno.