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Si è svolta nel pomeriggio di ieri, 2 febbraio, presso la 7ª Commissione del Senato della Repubblica, l’audizione parlamentare sugli otto Schemi di Decreti Legislativi di cui all’art. 1, comma 181, lettere da b) a i) della legge 13 luglio 2015, n. 107, adottati in prima deliberazione dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 14 gennaio 2017.

Come spiega Cisl scuola in un comunicato, fin dall’approvazione della legge 107 è risultato di tutta evidenza che il completamento del processo di riforma innescato dalla nuova normativa avrebbe trovato la sua compiuta implementazione solo con la messa a punto e l’entrata in vigore delle deleghe e dei conseguenti decreti delegati. Maddalena Gissi, segreteria generale Cisl Scuola, ha espresso a nome dell’organizzazione puntuali osservazioni e valutazioni di carattere generale, rimandando - per un’analisi più dettagliata dei contenuti dei vari Schemi di Decreto - alla memoria” depositata nel corso dell’audizione medesima.

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Dopo aver eccepito sugli angusti limiti temporali della convocazione che non hanno consentito un’analisi distesa e approfondita della corposità dei testi, la segretaria generale ha sottolineato che nella “memoria” si distingue una parte generale, nella quale risultano evidenziati profili e criticità comuni agli Schemi delle varie Deleghe, seguita dalla ricognizione analitica, critica e propositiva, avendo come prioritario interesse la verifica dell’impatto delle innovazioni introdotte sul miglioramento o meno della qualità del nostro sistema nazionale di istruzione e formazione, sulla vita organizzativa e didattica della scuola e sulle ricadute nel lavoro e nella professionalità del personale docente, ATA e dirigente.

Mentre la Cisl auspica che i Decreti Legislativi possano concorrere - se ci sarà volontà per un reale confronto - a rendere meno aspre le criticità oggetto di denunce reiterate e generalizzate e più flessibili le interpretazioni applicative, Gilda-Unams ha deciso di consegnare il documento con le relative osservazioni sul tema e di abbandonare l´audizione, in segno di protesta nei confronti del presidente Andrea Marcucci, che ha deciso di ascoltare separatamente i sindacati confederali, compresi quelli della Funzione pubblica, dagli altri rappresentativi.

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della federazione ha infatti dichiarato: la Presidenza della Commissione non ha tenuto conto della differenza tra le organizzazioni rappresentative e non rappresentative, compiendo un grave atto di sgarbo istituzionale e dimostrando scarso rispetto anche nei confronti delle migliaia di insegnanti che aderiscono al nostro sindacato.

 

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