mobilità vs assunzioni

Saltano migliaia di assunzioni: una vera beffa quella che si sta consumando per le immissioni in ruolo dei docenti di Gae e Gm del concorso 2016. Sono infatti iniziate le operazioni di nomina in ruolo dei docenti per l'a.s. 2016/17 che secondo gli annunci del Governo dovevano essere circa 30.000 ma che nella realtà saranno molte migliaia in meno. Annuncio dato con grande enfasi dalla Giannini per distogliere l'attenzione dal capitolo disastroso della mobilità, con migliaia di conciliazioni e contenziosi ancora aperti per gli errori dell'algoritmo, ma che invece apre un altro fronte caldissimo.
La pubblicazione del numero di posti disponibili per le immissioni in ruolo, diviso per classi di concorso per ogni provincia, ha suscitato sconforto sia nei tanti docenti che hanno partecipato al concorso a cattedra 2016 sia nei docenti abilitati ancora presenti in GaE anche se per motivi molto differenti.
I posti infatti andranno divisi tra immissioni in ruolo dalle Graduatorie ad esaurimento (GAE, se non esaurite) e Graduatorie di merito del concorso (GM).

Concorso che si è svolto tra aprile e settembre 2016 in tempi strettissimi e in modo decisamente frettoloso e che ha visto a tutt'oggi la pubblicazione solo di una minima parte di tutte le graduatorie degli idonei da approvare.

Ma dopo la gioia di aver superato il concorso, costato fatica e studio anche durante i mesi estivi, molti aspiranti docenti hanno avuto una doccia fredda nel constatare che per la loro cdc sarà disponibile un numero di posti irrisorio (addirittura nullo) rispetto ai posti previsti dal bando, soprattutto nelle regioni meridionali. 

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Un pericolo messo in conto da PSN che ha affrontato diverse volte il tema
, avvertendo i colleghi, anche prima che presentassero candidatura per una regione piuttosto che per un’altra, che a causa del piano di mobilità straordinaria previsto dalla 107, il numero di posti disponibili per l’anno scolastico 2016/2017 sarebbe stato basso per le regioni del sud, come in questo pezzo di marzo 2016.

Negli anni passati, infatti, sul totale dei posti residui dopo la mobilità provinciale dei docenti, il 50% veniva riservato alle immissioni in ruolo e il restante diviso tra mobilità professionale e territoriale interprovinciale.

Quest’anno invece per effetto della legge 107 (La buona Scuola) è stato applicato il piano straordinario di mobilità che prevedeva la mobilità territoriale e professionale sul 100% dei posti disponibili. Questo ha comportato che in diverse province, per numerose classi di concorso, non fosse più disponibile alcun posto (o comunque pochi rispetto agli anni precedenti) per le immissioni in ruolo. Ricordiamo che in alcuni casi non solo sono stati coperti tutti i posti con la mobilità straordinaria, ma molti docenti immessi in ruolo nel 2015/2016 sono stati assegnati a province diverse da quella di residenza o di immissione in ruolo, soprattutto in Sicilia Calabria e Campania.

Allo stesso tempo il numero di immissioni in ruolo effettive nelle province settentrionali sarà ridotto rispetto a quello stabilito, perché molte graduatorie ad esaurimento risulteranno vuote e alcune graduatorie di merito del concorso 2016 non saranno ancora disponibili.
Un nuovo pasticcio che porterà ad un numero molto ridotto di assunzioni (possibile anche  meno della metà) rispetto alle 30.000 annunciate e che nasce dal peccato originale della mobilità straordinaria su tutto il territorio nazionale appena conclusa e che si poteva evitare semplicemente disponendo le immissioni del piano della buona scuola solo dopo la mobilità dei vecchi immessi assumendo sui posti liberatisi senza così stravolgere la geografia delle disponibilità.
Non è ancora accertato il numero di posti che non sarà possibile coprire per via di questo effetto combinato dovuto alla scarsa capacità del Miur e del Governo di tener conto di domanda (posti) ed offerta (docenti), due insiemi non necessariamente sovrapponibili. PSN sta lavorando sui dati per incrociare graduatorie di Gae e GM  con i posti disponibili per dare il quadro esatto della situazione e una stima quanto più attendibile dei posti effettivamente persi e non dati a ruolo.

Il numero di posti disponibili per i vincitori di concorso è da coprire  nell’arco del triennio, quindi i vincitori potrebbero essere assunti anche l’anno prossimo o tra due anni. Ciò non toglie l’amarezza che stanno provando tanti colleghi che hanno speso mesi di studio, rinunciando anche alle ferie sperano nel tanto agognato contratto a tempo indeterminato, che spetta loro in quanto vincitori di un concorso.

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