favole

C’era una volta una mamma, che era andata a prendere il suo bambino all’asilo e mentre tornava a casa dalla sorellina affacciata al balcone, l’hanno ammazzata.

Era l’11 giugno del 1997 e succedeva a Napoli nel quartiere Arenella, quella mamma si chiamava Silvia, Silvia Ruotolo. Agli alunni, i piccoli soprattutto, provi sempre a raccontare gli "eventi brutti" scegliendo la maniera più corretta per non turbarli. E questa storia qui come si racconta?

Come si spiega perché affissa all'ingresso della scuola che loro frequentano, da due anni c’è una targa con su scritto:


I.C. “Amedeo Maiuri”

“PLESSO SILVIA RUOTOLO”

“Donna, madre, cittadina esemplare strappata all’affetto dei suoi cari dalla violenza criminale”
Commemorazione Silvia Ruotolo 4

Era proprio da lì, dalla scuola che oggi porta il suo nome,  che Silvia Ruotolo 19 anni fa , era andata a prendere il suo piccolo Francesco di 5 anni all’asilo. Un  commando di camorra sparò all’impazzata in pieno giorno, 40 proiettili. L’ obiettivo era il clan Caiazzo-Cimmino, avversario del clan Alfano: un affiliato del clan venne ucciso, un altro ferito, un giovane studente universitario, R.Valle, ferito ad una spalla, Silvia morì sul colpo. Un solo colpo, uno, una "pallottola vagante" la colpì sotto lo zigomo sinistro, mentre teneva per mano suo figlio e dal balcone di casa l'altra figlia, Alessandra, assisteva alla scena. La collaborazione con la polizia di uno dei killers, arrestato a luglio mentre era a mare, R. Privato, risultò decisiva per l'individuazione del gruppo di fuoco.

Ora, trovate voi il migliore dei modi possibili, colleghi docenti e genitori, ma questa storia si deve raccontare ai nostri ragazzi! Si deve. Questa storia insieme a tante altre di vittime innocenti delle mafie, insieme ai racconti dei danni inferti da questi sciacalli all'ambiente, delle stragi , della vigliaccheria, dell'omertà, delle scelte facili ...

“La mafia teme la scuola più della giustizia. L'istruzione taglia l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa” Antonino Caponnetto

E tocca sempre a NOI,  RICORDARE: ricordare per non dimenticare e non far dimenticare …

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Su una lapide nei giardinetti di piazza Medaglie d’Oro a Napoli c’è una targa intitolata a Silvia Ruotolo. Ogni 11 giugno i familiari e la società civile si riuniscono e depongono i fiori per commemorala. Ieri 19 anni dopo quell’assurda tragedia, c’erano "tanti colori": c’erano tanti bambini e tante mamme e papà, noi maestri, il Sindaco, le associazioni per la legalità e molti (sempre troppi) tra i genitori e i familiari di persone VITTIME INNOCENTI della mafia.   E poi c’erano Alessandra e Francesco (vulcanico :) ), i figli di Silvia ormai diventati grandi, che con il loro papà, dal dolore hanno saputo trarre la forza di creare una Fondazione in memoria della loro mamma: Silvia Ruotolo onlus "Tutto ciò che libera e tutto ciò che unisce” che si occupa di minori a rischio.

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19 anni fa delle persone hanno sparato a Silvia Ruotolo , forse perché da piccoli non gli hanno insegnato che cos’era la mafia” diceva una bimba delle terze dell'I.C. A.Maiuri e il suo compagno condannava l’omertà con decisione! Tanti hanno cantato testi di speranza e cambiamento, con quella luce negli occhi che solo i bambini possono avere così intensa.

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favoleCi sarà una volta una mamma, che andrà a prendere il suo bambino all'asilo...

Scrivere domani il  resto della storia , questa volta toccherà ai bambini di oggi. Far si che il finale sia bello tocca a tutti noi!


In memoria di  Silvia Ruotolo: 18 gennaio1958 – 11 giugno1997

 

silvia ruotolo

 

 


Piccolo consiglio se siete in cerca di libri sull'argomento "mafia" adatti ai bambini, dagli 8 anni in su, vi consiglio la lettura del testo di Luigi Garlando : “Per questo mi chiamo Giovanni” sulla vita di G.Falcone 


Ringrazio la collega ed amica Carla Tagle, con tutto il mio affetto e la mia stima, per avermi resa partecipe del percorso che da anni conduce con i nostri splendidi alunni per sensibilizzarli, sin da piccolissimi su questo delicato argomento.