Maurizio Landini 1Ancora polemiche sullo slittamento delle prove invalsi. Sindacati denunciano comportamento antisindacale del Governo. Sullo sciopero generale irrompe anche Landini con l'adesione allo sciopero che va assumendo connotazione di mobilitazione generale.
Dopo il rinvio delle prove Invalsi previste inizialmente il 5 maggio in concomitanza dello sciopero, L'Unicobas insorge contro lo spostamento eseguito dal Presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello. Lo spostamento, forse anche sollecitato dallo stesso ministro, mira dichiaratamente a far saltare la coesione all’interno del corpo docente che entrerà in sciopero il 5 maggio, giorno previsto per l’inizio delle prove stesse. L'Unicobas, forse i più duri e oltranzisti tra i sindacati di categoria insieme ai colleghi della Gilda insegnanti, che già qualche giorno fa parlavano di protesta ad oltranza con un probabile blocco degli scrutini se il governo non ritirerà il Ddl, minacciano di adire le vie legali. Il provvedimento si configurerebbe come condotta anti sindacale. Questa la denun
cia dei Unicobas:

Il 7 Maggio, nel caso lo spostamento antisindacale delle prove non venga annullato, i docenti dovranno attenersi strettamente al mansionario contrattuale, che non comprende né la somministrazione, né la correzione delle prove Invalsi, pretendendo ordine di servizio scritto (da ‘girare’ al sindacato per le azioni legali del caso): oggi più che mai disobbedienza civile!”

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Con questa nota il Segretario Nazionale dei Unicobas Stefano d’Errico preannuncia le mosse del sindacato che, a seconda degli scenari che si andranno profilando, potranno sfociare in altre iniziative. Anche e soprattutto per questo vile comportamento da parte del Presidente dell’Invalsi stesso e di tutto l’esecutivo raccomandano di partecipare in massa allo sciopero del prossimo 5 maggio.
Il segretario generale dell'Unicobas si appella alla Magistratura ordinaria ed Amministrativa affinché intervengano subito per esaminare se esistono le condizioni per dichiarare questo comportamento come antisindacale, ravvisando altresì gli estremi dell’abuso d’ufficio da parte dell’Invalsi e comunque dell’apparato del Miur. Questa delle prove Invalsi è solo una battaglia persa nella guerra al Ddl. Ne seguiranno altre da qui all’approvazione definitiva, non ultima il ricorso per incostituzionalità alla Corte Costituzionale.

Nel frattempo interviene anche il sindacato USB che - si legge in un comunicato - nel contesto della mobilitazione generale contro il Ddl La buona scuola, proclama per la difesa dei diritti sindacali di tutti i lavoratori uno sciopero breve, consistente nel blocco delle attività funzionali all'insegnamento relative alle prove INVALSI per la scuola primaria il 6 e il 7 maggio e per la scuola secondaria il 12 maggio.

Sullo scontro in atto in previsione dello sciopero generale, si inserisce anche l'adesione appena annunciata dalla Fiom, il cui leader Landini, chiama a manifestare studenti, lavoratori e cittadini.
In questo modo è di tutta evidenza che lo sciopero della scuola sta assumendo una connotazione politica dalle caratteristiche di sciopero e mobilitazione generale.

Questo il comunicato pubblicato sul sito della Fiom-CGIL:
"La Segreteria nazionale della Fiom-CGIL sostiene lo sciopero della scuola del 5 maggio promosso dalle organizzazioni sindacali e dagli studenti per fermare la riforma della scuola del Governo Renzi e invita tutte le strutture della Fiom a promuovere la partecipazione assieme a tutti i lavoratori della scuola, agli studenti, ai lavoratori e ai cittadini alle manifestazioni di Milano, Roma, Bari, Cagliari, Palermo e Catania.

Il 5 maggio la Fiom parteciperà alle manifestazioni per rivendicare una scuola che sia pubblica, gratuita, non precaria, sicura, autogovernata, democratica, formativa, laica e libera.

Per riaffermare un nuovo diritto allo studio e la piena gratuità dell'istruzione, per rivendicare finanziamenti per la scuola pubblica, per una riforma sulle valutazioni in chiave democratica, per investimenti sull'edilizia scolastica, per l'autonomia scolastica e per la riforma dei cicli scolastici.

Per tutte queste ragioni partecipiamo alle manifestazioni del 5 maggio nella consapevolezza che solo l'unità sociale, un vasto sistema di alleanze sociali e una decisa e autonoma iniziativa del sindacato possono determinare quei cambiamenti necessari per rispondere alla crisidemocratica, sociale, culturale e politica del paese."