la buona scuola lavoriAncora precari col fiato sospeso. Il Consiglio dei ministri annunciato per ieri e che avrebbe dovuto trasformare il decreto legge sulla #BuonaScuola in disegno di legge slittato ancora a giovedì 12 marzo. Ieri, in serata, si è svolto un nuovo incontro tra il premier Renzi e il ministro Giannini, al cui termine è stato riferito che lo strumento legislativo per traghettare in porto gli interventi sulla scuola sarà un ddl, confermando la scelta già annunciata nei giorni scorsi dal Governo. Dunque delusi in tanti che speravano nel ritorno in pista di un decreto legge almeno per gestire la questione precari. «Sulle assunzioni ci sarà una risposta importante al precariato» hanno assicurato in serata fonti ministeriali senza sbilanciarsi però sui numeri. Per quelli bisognerà aspettare il consiglio dei ministri di giovedì pomeriggio. È la conferma della confusione più totale dell’esecutivo che nel fine settimana si era prodigato nel far pubblicare all’Ansa un lungo e dettagliato retroscena sullo stato delle «limature» ad un provvedimento che non vuole nascere. Voleva probabilmente essere un segnale per dare un taglio all’incontrollabile mercato delle anticipazioni che ha prodotto piani A, B, C.

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Il risultato è stato quello di trasformare la riforma in un rebus apparentemente insolubile. In più le conclamate incertezze del governo continuano a produrre un chiacchiericcio da retroscena politico. A questo esile, quanto inconsistente, filo è appeso il destino di un numero imprecisato di docenti precari iscritti alle graduatorie ad esaurimento (GaE). Il 3 settembre 2014 il presidente del consiglio Renzi aveva promesso di assumerne 148 mila. A febbraio la cifra è diminuita a 95–120 mila. Oggi si parla di poco più di 50 mila nel 2015–2016, una cifra che garantisce il turn-over e già determinata dal precedente governo Letta. Nel disegno di legge annunciato dovrebbero essere previste le altre. Il totale è ancora sconosciuto, l'unica certezza sembrerebbe la spalmatura delle assunzioni su più anni (forse due a essere ottimisti)Il nuovo slittamento rivela la difficoltà politica del governo: come spiegare all’opinione pubblica — oltre che agli stessi precari — la marcia indietro rispetto all’assunzione di massa promessa a settembre? Senza contare che la scelta di legare le decisioni sulla scuola a quelle sulla Rai potre
bbe addirittura provocare un altro slittamento. Ieri sera, fonti parlamentari parlavano di «nodi ancora aperti» sul provvedimento della TV di Stato. 

Secondo fonti del Miur vicine a PSN, al termine dell'incontro di Palazzo Chigi, è emerso quale punto cruciale del provvedimento l'autonomia che, nelle intenzioni di Renzi, dovrebbe diventare insieme strumento del merito e chiave per aprire la scuola al territorio e di pomeriggio. E in questo ambito la figura del dirigente scolastico sarà centrale per costruire il progetto formativo delle scuole (utilizzando, ad esempio, l'organico funzionale potrà decidere come procedere per rinvigorire alcuni insegnamenti). Desta perplessità un'altra prerogativa dei dirigenti scolastici che, secondo anticipazioni, sarebbe stata inserita nel ddl e cioè la scelta dei docenti attraverso albi provinciali da cui i presidi attingerebbero in piena libertà di scelta. Tale soluzione, inizialmente, servirebbe per dare vita all'organico aggiuntivo dell'autonomia, in base alla progettazione delle scuole e alle esigenze di ampliamento dell'offerta formativa. Successivamente verrebbe utilizzata anche per conferire le supplenze, pur in presenza di candidati privi di abilitazione: basterebbe il titolo di studio compatibile. L'obbiettivo è però quello di estendere il modello a tutto il sistema futuro di reclutamento. Mentre dunque le assunzioni certe sarebbero al massimo 50 mila entro settembre 2015, torna quindi in voga un vecchio progetto da sempre caro alla destra berlusconiana e avversato da tanti docenti in passato: la chiamata diretta del dirigente scolastico da albi provinciali già prevista in passato dal disegno di legge Aprea mai approvato.    

Ma quanti e quali posti sono effettivamente da subito disponibili nel caso i tempi tecnici non ci sarebbero per l'approvazione in tempo utile del disegno di legge ? PSN ha censito, dati alla mano, circa 42.240 posti effettivamente presenti fin da subito in organico di dirittoal netto delle assunzioni che sono state effettuate nel 2014/15. Considerando infatti che lo scorso anno erano disponibili 42.126 posti in OD e le assunzioni furono 28.781, sono dunque avanzati 13.345 posti a cui vanno aggiunti circa 20 mila posti dovuti ai pensionamenti di quest'anno e i circa 9 mila posti (8.895 esattamente) di sostegno già previsti dalla terza tranche dal piano del decreto Carrozza. Il totale dunque è pari a circa 42.240 posti. Questi dunque i posti disponibili da subito in organico di diritto e sui quali si potrebbe assumere se dati al 100% a ruolo senza la tradizionale aliquota di taglio applicata solitamente. Se però, l'organico dell'autonomia dovesse slittare di un anno, difficilmente si assumerebbe su tutti i posti vacanti e disponibili dovendo considerare il numero dei docenti in esubero pari a 7.000 come abbiamo documentato qui, il cui numero andrebbe quindi detratto dalle assunzioni possibili da subito se si dovesse prendere atto che non ci siano i tempi tecnici per approvare il ddl in tempo. Il totale delle assunzioni, tenendo conto dei posti disponibili da subito, a fronte delle annunciate 50 mila potrebbe dunque essere pari a 35 mila posti, proprio la cifra indicata da indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi in articoli di fonti autorevoli tra i quali anche il quotidiano Sole 24 ore.