Varie

Il corso ordinario del Liceo Artistico aveva la durata di 4 anni; con Gelmini dopo il 2015 non sarà più possibile la frequenza del quinto anno integrativo pre-universitario
Ci sono momenti in cui si possono decidere da soli i tempi della propria microstoria. A volte invece le scelte personali sono condizionate e necessitate dal tempo della macrostoria. Tutti ricordano che l'a. s. 2001/2002, per molti diplomati del vecchio corso magistrale, è stato l'ultimo treno da prendere in corsa e senza ripensamenti, per non vedersi lasciare sfuggire alcuna possibilità lavorativa futura con l'iscrizione a tutte le Facoltà Universitarie. Quell'anno si svolse in Italia l'ultimo "corso integrativo" dopo l'abolizione del corso quadriennale magistrale.

Eppure moltissimi deputati, di tutti i partiti, si erano impegnati a risolvere l'affaire "Quota 96" e tanti altri avevano promesso la sua fattibilità non appena il Governo si fosse rafforzato. Ma a quanto pare venti marinareschi spingono in altre direzioni
Il 22 maggio scorso a Roma, in una riunione organizzata dal Comitato "Quota 96" e alla quale erano stati invitati illustri esponenti politici, unanime era stata la promessa di risolvere la questione di circa 6000 lavoratori della scuola (ma per il MIur era solo 3500 e secondo l'Inps 9000 per cui si è arrivati al compromesso di conteggiarne 6000) colpevoli di avere una sola finestra di uscita in concomitanza con la fine dell'anno scolastico: il 31 agosto, e quindi impossibilitati a fare valere come termine ultimo, così come prescriveva la precedente legge sulle pensioni, il 31 dicembre.

La tresca scoperta nel cuneese e finora sarebbero due le studentesse coinvolte
Un insegnante di un istituto superiore di Saluzzo è stato arrestato con l'accusa di aver avuto rapporti sessuali con due sue allieve minorenni. Dalle indagini dei carabinieri di Savigliano, sarebbero emerse anche facilitazioni ottenute dalle due giovani per ottenere migliori voti a scuola. A lui i carabinieri sono giunti dopo una segnalazione: hanno messo in atto pedinamenti e controlli compiendo anche perquisizioni ed il materiale raccolto ha pienamente confermato le ipotesi investigative. L'insegnante è stato trovato in possesso anche di materiale pedopornografico, comprendente una serie di immagini che lo ritraevano in foto hard con una delle giovanissime studentesse.

Sarà questione di settimane, di mesi. Ormai comunque è chiaro: l'aumento, per via legislativa, dell'orario di servizio dei docenti non fu uno svarione del governo Monti, ma è un'idea strategica del governo della larghe intese che dovrebbe trovare conferma nella prossima partita di rinnovo contrattuale. Cosa si vuol fare? Aumentare il servizio settimanale dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, dalle attuali 18 ore alle tanto temute 24. E far saltare le due ore di programmazione di team che ci sono attualmente nella scuola primaria per riconvertirle a ore di insegnamento sulla classe. Pare che vari sottosegretari all'istruzione, - quest'estate, come al solito a scuole chiuse, - siano impegnati in un giro di ricognizione a ragionare con i sindacati sul bisogno di inserire nel prossimo rinnovo contrattuale l'aumento dell'orario di servizio dei docenti delle scuole d'istruzione secondaria. Dietro questa idea c'è un'ulteriore svalutazione del lavoro dei docenti, equiparato a quello di semplici babysitter.

Lo sostiene il ministro Carrozza che attribuisce ritardi e disservizi al perverso meccanismo dei ricorsi. Ma forse il Ministro confonde la causa con gli effetti. In ogni Carrozza auspica misure di semplificazione.

Incuriosisce molto l'endorsement di Mimmo Pantaleo nei confronti del ministro della Funzione Pubblica, democristiano doc dall'inizio della sua carriera politica.
Il Ministro dichiara di voler assumere poco più di 11mila docenti e i sindacati subito ribattono: "Va bene, ma non basta; anzi non va bene affatto".

"Gli insegnanti non possono dare l'amicizia su Facebook ai loro studenti". Poche parole, scritte nero su bianco in una circolare scolastica di un paio di anni fa, improvvisamente hanno dettato legge nei rapporti di classe
Si aprì in questo modo un dibattito sull'opportunità di condividere bacheche, foto private, conversazioni virtuali tra chi sta in cattedra e chi dovrebbe imparare, Discussioni sul rapporto online tra chi insegna e chi studia, questioni di opportunità, ruoli, privacy e libertà. Se Facebook è stato così criticato nelle possibili interazioni on line tra docenti e studenti, non lo sono stati altri social networks progettati appositamente per insegnanti. Tra questi si vuole citare Shareor una piattaforma gratuita di social networking per docenti, nata per semplificare le comunicazioni tra colleghi, con la possibilità di condividere, collaborare e collegare all'interno della comunità. Gli insegnanti usano Shareor per pianificare le loro lezioni, organizzare i progetti, collaborare con i colleghi e per promuovere il lavoro on-line degli studenti.
Gli insegnanti possono anche sfogliare piani di lezioni, scoprire cose nuove e trarre ispirazione da esperienze di altri docenti. A tal proposito è di questi giorni la notizia che anche i docenti russi potranno usufruire di un nuovo social network chiuso per gli insegnanti, rendendo possibile l'inserimento delle loro proposte per il Ministero dell'Istruzione e della Scienza. Quindi sembrerebbe che il social network vada bene tra pari, o solo per docenti o solo per discenti, mentre vada meno bene quando gli iscritti appartengono a ruoli distinti

Fonte tecnica della scuola

Un emendamento al decreto del Fare, introdotto in “zona Cesarini” da Pd e Lega, prevede che per le comunicazioni all’interno di tutta la PA italiana d’ora in poi si utilizzi solo la modalità telematica: un provvedimento epocale, per la cui attuazione c'è ora solo da attendere il sì definitivo al dl.