Organico dellAutonomiaSi avvicina la scadenza del 16 gennaio, termine entro il quale dovrà essere approvato dalle Istituzioni Scolastiche il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) e con la nota 2805 del 11.12.15 il Miur ha pubblicato una specifiche indicazioni per l'orientamento alla sua elaborazione. La nota non contiene un format predefinito ma utili linee guida lasciando autonomia progettuale alle scuole ma dando indicazioni e suggerimenti su aspetti fondamentali riguardanti il PTOF quali l'autovalutazione, le priorità, i traguardi, gli obiettivi che si è posta la scuola nonchè l'ascolto degli attori interessati, dagli studenti, alle famiglie, al territorio, favorendo la flessibilità della didattica, anche attraverso una riformulazione dell'orario classico, con l'integrazione tra discipline e programmazioni plurisettimanali. La nota però è fondamentale anche per comprendere come sarà il futuro Organico dell'Autonomia (OA) che dovrà comprendere posti comuni e di sostegno e posti di potenziamento col quale si nel tempo si dovrà superare la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto (del quale però la legge 107 non ha inizialmente previsto una specifica collocazione, prevedendo in ogni caso in base al comma 69 posti temporanei per incarichi annuali per "esigenze di personale ulteriori rispetto a quelle soddisfatte dall'organico dell'autonomia").Di seguito riportiamo lo stralcio della nota che riguarda la definizione dell'organico dell'autonomia nelle scuole per il prossimo triennio da adottare attraverso l'elaborazione del PTOF e col quale i Dirigenti Scolastici conferiranno gli incarchi triennali ai docenti sia già di ruolo che a seguito delle operazioni di mobilità.

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• L'organico dell'autonomia (posti comuni, sostegno, potenziamento)

L'organico dell'autonomia, funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali, diventerà uno strumento ineludibile per garantire l'attuazione del curricolo di scuola, anche grazie all'utilizzo delle quote di autonomia e degli spazi di flessibilità; ciò consentirà, altresì, di cominciare a superare progressivamente la "tradizionale" divaricazione tra organico di "diritto" e organico di "fatto" che ha caratterizzato in questi anni la gestione del personale docente.
In esito all'attuazione del piano straordinario di assunzione, i Dirigenti scolastici eserciteranno le competenze previste dai commi da 79 a 82 della Legge 107, conferendo incarichi triennali sui posti disponibili, al fine di completare l'organico dell'autonomia.
Il Dirigente, formulando le proposte di incarico in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa, dovrà indicare gli insegnamenti e le discipline tali da coprire:

  • Il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia;
  • Il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa.

Fermo restando che successivamente, a seguito della emanazione del futuro Decreto Interministeriale sugli organici, verranno fornite indicazioni operative agli Uffici Scolastici Regionali, da parte della Direzione Generale competente, è chiaro che le scuole sono chiamate ad operare scelte sia sul curricolo obbligatorio sia sull'arricchimento dell'offerta formativa, come ad esempio la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, delle competenze digitali, delle competenze matematico-scientifiche, la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica, l'incremento dell'alternanza scuola-lavoro, l'apertura pomeridiana delle scuole.
L'organico dell'autonomia, pertanto, andrà gestito in modo unitario, in modo da valorizzare le professionalità di tutti i docenti e senza una rigida separazione tra posti comuni e posti di potenziamento, che dovranno gradualmente integrarsi.
La previsione dei fabbisogni nell'ambito del Piano Triennale, considerati i limiti di organico verificati dall'Amministrazione, dovrà essere effettuata globalmente, garantendo naturalmente la copertura delle ore di insegnamento previste nel curricolo di scuola, tenendo conto anche delle esigenze per la copertura delle supplenze brevi (previsione questa basata sulle serie storiche di scuola), ma soprattutto delle attività progettuali e delle possibili scelte di lavorare su classi aperte e gruppi di livello.

• Le attrezzature e infrastrutture materiali
È indubbia la crescente importanza di un utilizzo diffuso delle nuove tecnologie. A tale scopo sono stati fatti rilevanti investimenti e altri sono in previsione, sia nell'ambito del Piano Nazionale per la Scuola Digitale sia grazie ai fondi strutturali europei.
Si tratterà quindi di analizzare puntualmente quali siano le necessità più urgenti e con potenziale maggiore impatto, in modo da poter poi destinare ad esse le progettualità e le risorse che man mano si renderanno disponibili.
In questo ambito, la Legge 107 chiede alle scuole di passare da un'ottica "statica" di descrizione dell'esistente ad un'ottica "dinamica" di analisi dei fabbisogni, in coerenza con le priorità di medio e lungo periodo e con i traguardi prefigurati nel piano di miglioramento.

• Reti di scuole e collaborazioni esterne
La Legge 107 favorisce la costituzione delle reti di scuole, consolida ed implementa quanto previste dall'art. 7 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, per consentire a ciascuna istituzione scolastica di progettare la propria offerta formativa ed assolvere ai nuovi compiti istituzionali dettati dalla legge stessa.

In tale ottica i "Criteri di riparto della dotazione organica" considerano anche il fabbisogno per progetti e convenzioni di particolare rilevanza didattica e culturale espresso da reti di scuole.
Attraverso la costituzione di reti e tramite i relativi accordi sarà quindi possibile realizzare progetti o iniziative didattiche, educative, sportive o culturali di interesse territoriale.
Per la loro realizzazione si devono determinare:

  • i criteri e le modalità per l'utilizzo dei docenti nella rete, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia di non discriminazione sul luogo di lavoro, nonché di assistenza e di integrazione sociale delle persone con disabilità, anche per insegnamenti opzionali, specialistici, di coordinamento e di progettazione funzionali ai piani triennali dell'offerta formativa di più istituzioni scolastiche inserite nella rete;
  • le risorse da destinare alla rete per il perseguimento delle proprie finalità.

Un ruolo importante è affidato alle reti di scuole per quanto riguarda i piani di formazione del personale scolastico.
Altro aspetto da sottolineare è rappresentato dalla modalità organizzativa delle reti che coinvolgono soggetti pubblici e privati, per la condivisione delle risorse pubbliche e private disponibili a livello locale di cui i Poli tecnico-professionali sono un esempio ben noto.

Qui il testo completo della nota per la definizione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa