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fioramontiSono state varie le critiche ricevute dal Ministro dopo aver inviato la lettera alle scuole per  considerare giustificate le assenze di chi venerdì 27 settembre  sarà in piazza per il clima. Secondo i dirigenti scolastici si tratta di un invito difficile da applicare. Riportiamo le considerazioni del ministro in una intervista alla stampa:
«Nella circolare chiedo alle scuole, nella loro autonomia,di considerare questa dicitura accettabile ai fini dell'assenza e di non inserirla nel calcolo delle assenze totali. I genitori invece di scrivere nel libretto delle assenze "motivi personali" o un'altra dicitura non vera, hanno il diritto di indicare che il figlio o la figlia sono andati alla manifestazione per il clima. E ancora prosegue:
Credo che la battaglia per un mondo sostenibile debba entrare in modo permanente nel mondo della scuola. Siamo il ministero dei giovani, abbiamo una responsabilità in più e vorrei che la scuola diventasse un grande laboratorio di innovazione. Lo sviluppo sostenibile deve entrare nella formazione a tutti i livelli. Da un lato avremo dal prossimo settembre l'introduzione dell'educazione civica che non sarà più una sperimentazione azzardata come era stata realizzata dal mio predecessore ma avrà come cornice l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

L'obiettivo è di formare cittadini responsabili in un mondo dove protagonisti sono l'economia circolare, la digitalizzazione, l'innovazione. Dall'altro intendo innovare la didattica nelle scuole introducendo temi legati alla sostenibilità in ogni materia, dalla scienza alla storia. Vorrei che la sostenibilità diventasse il fil rouge che caratterizza la didattica nelle scuole italiane.
Alla domanda se i docenti avranno voglia di modificare il proprio tipo di insegnamento. Come pensa di convincerli? Ecco come ha risposto il Ministro:
«Con più risorse ed un ruolo centrale per loro. Poi mi sono dotato di un consiglio scientifico sullo sviluppo sostenibile. Ne fanno parte persone di spicco come Enrico Giovannini, Jeffrey Sachs e Vandana Shi­va. Nelle prossime settimane mi aiuteranno a sviluppare una comparazione internazionale, per fare dell'Italia un'avanguardia globale. Lo stesso modello va introdotto nelle università. Non è ammissibile che esistano corsi come ingegneria o economia dove ci si laurea senza seguire lezioni di scienze naturali o di biologia. In collaborazione con la Rete universitaria per lo sviluppo sostenibile abbiamo pensato a fare in modo che tutti i nuovi studenti universitari seguano una lezione sulla sostenibilità a prescindere da quello che poi studieranno. L'abbiamo chiamata lezione zero.
Tutto questo è possibile però se ho una scuola con basi solide, dove ci siano i banchi, dove i muri non crollino e i docenti non abbiano stipendi ai livelli più bassi dell'Unione Euro­pea.
Alla domanda: Lei ha chiesto tre miliardi nella prossima manovra. Se dovesse essere bocciata la sua proposta? Se non dovessero riuscire? "Darei le dimissioni, l'ho già detto e lo confermo."