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Giornalismo e MIUR protocollo

E' stato siglato lo scorso dicembre, il secondo Protocollo di intesa (triennale) tra Ordine nazionale dei giornalisti e Miur; accordo che prevede lo svolgimento di varie attività comuni legate alla formazione e all'informazione all'interno del mondo scolastico, rivolte in primis agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori di tutta Italia.

L'edizione 2016-17, gestita per parte dell'Ordine nazionale dalla Commissione cultura, ha visto circa10.000 studenti (440 classi, 116 scuole di 16 regioni italiane) coinvolti nelle lezioni - tenute dai 130 giornalisti-docenti aderenti all'iniziativa- orientate all'acquisizione degli elementi di base per la redazione di un articolo di giornale.

Il progetto ha riscosso moltissimo interesse in quanto legato sia all'approfondimento dei variegati temi dell'informazione sia al ruolo di promo piano che da sempre assume la stampa in un contesto di crescita civile e democratica del Paese ed in particolare delle nuove generazioni.

 

Il Protocollo permetterà di portare avanti un progetto che ha già conseguito, nel corso delle precedenti sperimentazioni, importantissimi risultati a seguito dell'istituzionalizzazione di una pratica che prevede l'ingresso dei giornalisti nelle classi scolastiche, in particolar modo dei ragazzi che frequentando l'ultimo anno delle superiori, si accingono ad affrontare l'esame di Stato.

Gli studenti, infatti, possono scegliere tra tema, saggio o  appunto, articolo di giornale: proprio in relazione all'eventuale scelta di quest'ultimo si è stabilito di mettere a disposizione degli studenti le competenze dei giornalisti.

Come aveva dichiarato lo scorso anno Raffale Lorusso, segretario della Federazione Nazionale della Stampa, abbiamo accolto subito con interesse la proposta di stipulare questo protocollo perché credo che questa possa essere una grande occasione anche per rilanciare nelle scuole l'abitudine ad informarsi. (…) Un'occasione per promuovere la buona informazione affinché questo contribuisca a creare cittadini informati e consapevoli, in grado di decodificare la realtà attraverso l'informazione per poter partecipare alla vita democratica del Paese. Ed è importante, in questa ottica, che i nuovi progetti vengano sviluppati in tutte le regioni d'Italia.