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A rischio gli emendamenti già votati dalla VII Commissione. Se non saranno vagliati in tempo tutti gli emendamenti calendarizzati il Decreto sarà portato in votazione dal Governo ponendo la fiducia sul testo così come approvato dal Consiglio dei Ministri, pena la decadenza del DL se non venisse votato in parlamento entro e oltre il 12 novembre. 

DECRETO SCUOLA, SLITTA ANCORA L’ARRIVO IN AULA

Lo ha fatto sapere Giancarlo Galan (Pdl) , presidente della Commissione Cultura di Montecitorio: colpa dell'ingente numero di emendamenti presentati. Anche perché per giustificarne l’esclusione occorrono motivazioni valide, che non si possono improvvisare. Cresce però ora il rischio che il testo venga blindato.
I tempi per l’approvazione del D.L. scuola si allungano. L'Aula della Camera li avrebbe dovuti esaminare martedì 22 ottobre. Poi la data è slittata di un paio di giorni, a giovedì 24. Ora, Giancarlo Galan (Pdl) , presidente della commissione Cultura di Montecitorio, ha chiesto uno spostamento ulteriore in avanti. Quel che preoccupa è che la discussione è posticipata a data da destinarsi.

Un differimento dell'inizio dell'esame del testo non previsto, che Galan ha giustificato "in considerazione dell'ingente numero di emendamenti presentati". La Commissione Cultura della Camera, in pratica, chiede più tempo.
Anche perché per motivare le tante bocciature delle richieste di modifiche al decreto bisogna esaminare a fondo le carte. Il rischio ricorsi (a riammettere la discussione dei provvedimenti) è dietro l’angolo. Con il risultato di rendere ancora più difficoltosa la conclusione dell’iter che porta gli emendamenti all’esame dell’Aula.
Quanto sta accadendo a quelli dell’Anief è davvero significativo. “La VII Commissione – ha scritto l’associazione sindacale il 18 ottobre - vota l’emendamento del PD 12.11 sull’accordo in Conferenza unificata per i criteri di determinazione degli organici dei dirigenti-dsga e reputa assorbiti gli emendamenti 12.3/12.9 che avrebbero salvato le scuole montane o nelle piccole isole. Respinto anche il ripristino dell’autonomia cancellata a 1.700 scuole da una norma (art. 19, c. 4, L. 111/11) a sua volta cancellata dall’ordinamento (sentenza n. 147/12 Consulta)”.
Poi ci sono i restanti emendamenti, ancora da esaminare: quelli “per personale scolastico e AFAM (artt. 15 e 17) in votazione la prossima settimana”. E quelli che, seppure in casi davvero particolari, la Camera potrebbe anche recuperare. Non a caso, sempre l’Anief “chiede ai parlamentari di presentare in Aula emendamento riformulato su inserimento in Gae di abilitati TFA e idonei Concorso”.
Insomma, la linea prevalente rimane quella di modificare il decreto il meno possibile, in molti casi per mancanza di copertura finanziaria delle modifiche richieste. Ora però si fa largo anche un altro rischio: che alla fine il testo arrivi a Montecitorio blindato.

Fonte Tecnica della Scuola

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=49429&action=view