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Didattica a distanzaIl decreto #Curaitalia approvato dal consiglio dei ministri stanzia soldi per l'innovazione digitale a supporto della didattica a distanza, per garantire piattaforme e strumenti alle scuole e agli studenti, nonché per la formazione per i docenti. Dunque piattaforme da cercare, formazione che avverrà nel tempo. Ma la didattica a distanza è un'esigenza attuale! Abbiamo più volte già sottolineato come l'organizzazione della didattica a distanza sia stata esclusivamente portata avanti dalla buona volontà di una parte della classe docente che sta già facendo tutto quello che è nelle loro possibilità, senza orari né limiti, per donare forza e coraggio ai propri allievi, andando oltre ogni imposizione dall'alto.

La Azzolina nelle sue dichiarazioni aveva fatto questo appello: "Ai docenti lo dico chiaro: andate avanti con la didattica a distanza. È il ministro dell’Istruzione che ve lo chiede", ma  forse non è così chiaro lo scenario in cui si trovano oggi le famiglie e la scuola italiana.

Sono tanti, infatti, i disagi che stanno vivendo i nostri alunni nell'affrontare una didattica alquanto improvvisata nei metodi e nei mezzi non essendo stati preparati.  Gli studenti, come tutti gli italiani, vivono il periodo in modo piuttosto agitato. Non hanno gli strumenti adatti, non hanno connessioni adeguate, molti non hanno le competenze digitali necessarie per questo tipo di didattica.

Gli studenti della maturità vivono nell'ansia dell'ignoto. I bambini della primaria non sono in grado di seguire questa didattica, hanno bisogno delle famiglie che spesso vanno ancora a lavoro o sono in smart working e usano i PC per il loro lavoro. Per non parlare delle competenze digitali che mancano talvolta alle famiglie stesse e va tenuto conto che molti studenti hanno dispositivi datati. Ci sono problematiche legate ad una linea internet italiana non in grado di gestire il sovraccarico, la congestione, un traffico tale da non permettere certamente in molti casi videochiamate o webinar. 

E poi non dimentichiamo lo stress a cui siamo giornalmente sottoposti tutti: vivere in isolamento, non poter uscire, non poter più avere le proprie abitudini, avere familiari decimati dalla malattia, il tutto ci costringe a vivere un clima di ansia, di paura e di confusione e, in queste condizioni, seguire una didattica a distanza può risultare complesso. Pensiamo al lato psicologico di questi ragazzi e dei docenti. In questo momento infernale gli insegnanti devono comunicare con i ragazzi per parlare di paure, emozioni, stare vicino con il cuore.

L'acquisto di un device o i giga illimitati per un mese non risolverà certo i problemi attuali di Dirigenti, docenti e studenti. Alcuni in questo momento di emergenza, fanno notare che il denaro pubblico poteva essere investito nella sanità, settore in grande sofferenza, ma non è questo il punto perché le difficoltà sono legate più ad un problema di approvvigionamento di ventilatori polmonari e DPI (mascherine e tute in primis), dispositivi bloccati anche dagli altri paesi esteri oltre che carenti per una vergognosa speculazione dei produttori stessi. Ma tornando alla scuola, avendo stanziato questi fondi, sempre utili per il settore istruzione che negli anni scorsi ha subito tagli importanti, andavano messe in atto strategie centralizzate per dotare il Miur di una piattaforma unica e condivisa per docenti e studenti anziché distribuire fondi a pioggia alle singole istituzioni che non potranno certo risolvere la problematica. 
Va innanzitutto tenuto in considerazione il fatto che, ormai in buona sostanza, molte scuole si sono già organizzate con la DAD, utilizzando strumenti open source e tanta buona volontà, cambiare nuovamente in corso d'opera sarebbe assurdo. I fondi dovrebbero servire per acquistare dispostivi per gli studenti che non hanno mezzi al momento per seguire questa didattica. Ma il fondo alle singole istituzioni per acquistare device come potrà coprire tutti i richiedenti e come fare la distinzione nell'assegnare un device ad un determinato studente, visto che i fondi non ci sono certamente per tutti ? Andrà redatatta una graduatoria, e se sì in base a quali parametri o indicazioni ? Chi dovrà assumersi questa responsabilità ?
Per quanto riguarda le piattaforme, non è più logico progettare e realizzare una piattaforma centralizzata comune e condivisa tra tutte le istituzioni scolastiche, come avviene per PON, SOFIA, INDIRE, INVALSI che sicuramente ha costi più bassi e risultava essere uno strumento comune a tutti, da curvare poi nel rispetto dell'autonomia e libertà di insegnamento e garantendo così le stesse possibilità e opportunità a docenti e studenti. Inoltre poteva essere anche l'occasione finalmente di uniformare e definirie anche l'uso del registro elettronico implementandolo all'interno della piattaforma, centralizzando tutto e non lasciando le scuole in balia delle Software House. 

In questo momento le famiglie insieme ai bambini e ragazzi stanno vivendo un momento di forte impatto emotivo ...ora prima di ogni cosa conta la salute...la salvaguardia della vita ! Ci sarà tempo per lo studio...priorità alle cose fondamentali e all'ottimizzazione delle risorse. Come al solito si è persa una buona occasione, nemmeno il coronavirsus ci ha insegnato nulla !

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