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Ministero istruzione

In un’Italia in emergenza, dove ci si disorienta tra fake news e iniziative non condivise, ieri è stato approvato alla Camera il decreto legge sull’emergenza Coronavirus, con 462 voti a favore e due contrari, che ora passa al Senato. Il governo con questo decreto si pone il fine di adottare delle misure per evitare il diffondersi dell’epidemia del Coronavirus assumendo degli atteggiamenti sincronici e omogenei in tutti i territori e non solo in quelli coinvolti dall’emergenza. Un pensiero che si riflette anche nel mondo della scuola, così come si è evidenziato nell'incontro tenutosi al Ministero il 26 febbraio tra la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la Vice Ministra Anna Ascani , il Sottosegretario Giuseppe De Cristofaro, e le Organizzazioni Sindacali della scuola e della dirigenza scolastica, per meglio delineare le misure da adottare nelle istituzioni scolastiche e per fare il punto sulla gestione del coronavirus con riferimento specifico al mondo dell’istruzione.

Nell’incontro si sono affrontate tutte le problematiche inerenti allo stato di emergenza con riferimento ai contesti scolastici soprattutto nelle zone in cui si è diffuso il contagio. Si sono poi analizzati alcuni punti del DPCM quali:

 

L’incontro ha sottolineato l’importanza di una comunicazione univoca e repentina anche se si tratta di un’impresa non facile dal momento che ci troviamo dinanzi ad un vasto territorio nel quale bisogna adottare delle misure univoche. In merito la FLC CGIL evidenzia come “gli interventi sporadici e improvvisati delle autorità locali, talvolta intervenuti anche su aspetti che riguardano direttamente le scuole, non aiutano a gestire il fenomeno all’altezza del compito: solo lo stato può assicurare una gestione che garantisca uniformità e rispetto dei diritti fondamentali che riguardano la salute e l’istruzione”.

Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola, in riferimento all'incontro tenutosi al ministero ha dichiarato:” Obblighi di presenza, gestione delle assenze e del rientro dalle stesse, ma anche lavoro agile, didattica a distanza, gestione dei momenti aggregativi, coinvolgimento degli organi collegiali, adempimenti amministrativi in scadenza: per ognuno di questi temi non sono pochi i nodi da sciogliere e non è pensabile che ogni scuola sia lasciata sola a improvvisare soluzioni per questioni anche piuttosto complesse”.

Secondo Turi (segretario della Uil):” Dobbiamo superare il clima del si-salvi-chi-può e tracciare una linea di intervento chiara, un coordinamento capace di mettere insieme le mille competenze e prerogative di Stato, Regioni e Comuni.

I Sindacati ovviamente non hanno dimenticato il confronto interrotto e hanno colto l’occasione di ricordare alla Ministra che nel rispetto del momento di emergenza, sono ancora in sospeso i seguenti punti:

In conclusione dell’incontro la Ministra ha chiesto la massima collaborazione al sindacato per garantire l’esercizio del diritto essenziale all’istruzione e si è resa disponibile ad un’attenta valutazione delle problematiche segnalate dalle OO.SS.       
Ricordiamo infine che già nelle giornata del  25 febbraio scorso, i Sindacati  FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams avevano diffuso un comunicato stampa, nel quale si annunciava la revoca dello sciopero indetto per il 6 marzo (la rottura era avvenuta con il Ministero dell’Istruzione che non aveva mantenuto fede ad alcuni dei punti sottoscritti nel Verbale di Conciliazione dello scorso dicembre) data l’emergenza in atto e rispettando anche l’appello  diffuso  dalla Commissione di garanzia, di non effettuare le agitazioni già indette in diversi settori lavorativi. “In questa fase così delicata – affermano i segretari generali dei cinque sindacati - non possiamo non tenere conto dell’emergenza in atto. Da qui la decisione di non effettuare le azioni di sciopero, pur rimanendo confermate tutte le ragioni della loro proclamazione. Ci aspettiamo dalla ministra Azzolina analogo senso di responsabilità con la riapertura di un confronto nel merito di decisioni che confliggono con le nostre richieste e con le intese sottoscritte fra sindacati, Governo e Amministrazione”.