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scuolaSi comincia Giovedì 5 settembre nella Provincia autonoma di Bolzano, seguita lunedì 9 dal Piemonte e via via da tutte le altre regioni. Ultima la Puglia, i cui studenti cominciano Mercoledì 18 Settembre.

Tra graduatorie esaurite, docenti in assegnazione provvisoria su altre province e precari, l’anno scolastico 2019/2020 non partirà con tutti i docenti in cattedra. Senza contare lo stallo che attanaglia i nuovi concorsi, più volte annunciati ed ora in un limbo causa  la crisi di governo: quest’anno tra cattedre stabili vuote (anche per quota 100) e supplenze più o meno lunghe, secondo stime ministeriali, ci saranno almeno 120 mila supplenti da nominare, altre stime dichiarano numeri fino 200 mila. Molti non arriveranno nemmeno per l’inizio delle lezioni costringendo i dirigenti scolastici a nominare dei supplenti temporanei, in attesa della nomina annuale. In molti casi si ricorrerà anche all'uso delle MAD (link: Messa a disposizione: Invia la tua MAD in autonomia, anagrafica completa delle scuole italiane e modello da utilizzare).

 

Oltre al personale docente mancano all'appello circa 20 mila Ata, il personale di amministrativo, tecnico e ausiliare e 2 mila DGA, il cui concorso è ancora in fase di espletamento.  Discorso diverso invece per i dirigenti scolastici: grazie a un drastico ridimensionamento del fenomeno delle “reggenze” che negli anni scorsi erano arrivate a sfiorare le 2 mila unità. Con l’assunzione in queste settimane di 2mila dirigenti scolastici vincitori di concorso, gli istituti senza un “capo” secondo una prima stima provvisoria dell’Anp sono circa 600, tra sedi vacanti e distacchi.

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