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Valeria Fedeli In una lunga intervista rilasciata ad IlSole24Ore, la ministra Valeria Fedeli traccia le linee guida di quello che ci attende al rientro a scuola. Tra i principali temi: alternanza scuola-lavoro, esami di stato, prove invalsi, Erasmus alle superiori, Pei, corso specializzazione ad hoc per il sostegno, potenziamento offerta formativa artistico- culturale, mobilità e rinnovo del contratto. Ma non solo, in quanto dal meeting di comunione e liberazione che si sta svolgendo in questi giorni a Rimini, la Fedeli dichiara di voler portare l'obbligo scolastico a 18 anni.

 

Di seguito una summa di quanto dichiarato dalla Ministra:

Alternanza scuola – lavoro per 1,5 milioni di ragazzi

La formazione che coinvolgerà1,5 milioni di studenti oltre ai 100 milioni di euro annui previsti dalla legge 107, vedrà un ulteriore finanziamento di 140 milioni dai fondi Ue. Inoltre entrerà in vigore la Carta con i diritti e i doveri che dovranno rispettare gli alunni che entrano in una azienda e sarà attivato un portale di servizi per la gestione dell’alternanza da parte delle scuole, per far incontrare domanda e offerta e per consentire anche agli studenti di far emergere casi di malfunzionamento.“L’alternanza obbligatoria – dichiara Fedeli, è stata una importante innovazione culturale e didattica. Dobbiamo ora puntare su progetti seri e di qualità anche perché nel 2018/2019 l’esperienza di formazione ‘on the job’ sbarcherà agli esami di Maturità. Entro l’anno promuoveremo gli Stati generali dell’alternanza, e a breve partirà un portale nazionale di supporto alle scuole: ci sarà anche un ‘bottoncino rosso’ affinché gli studenti possano denunciare eventuali abusi”. 

Inoltre, la ministra dichiara di esser a lavoro per estendere l'Erasmus agli ultimi due anni di superiori, in modo tale da far diventare curriculare questa formidabile esperienza formativa".

PEI per l’inclusione degli alunni disabili

Con il Progetto educativo individualizzato (Pei) si favorirà l’inclusione di ciascun studente disabile; in primis sarà rivista la formazione iniziale dei docenti di sostegno di infanzia e primaria, con l’istituzione di un corso di specializzazione ad hoc a cui si accede dopo aver conseguito la laurea in Scienze della formazione primaria, comprensiva di 60 Cfu sulla didattica dell’inclusione. Ma non solo. La formazione sarà anche per il personale tecnico-amministrativo (ATA) e vi sarà un medico legale e due medici specialisti scelti fra quelli in pediatria e in neuropsichiatria infantile. I supplenti, per la prima volta, potranno avere contratti pluriennali

Esame di Stato al termine per il primo ed il secondo ciclo di istruzione

Come spiega la ministra Fedeli, con i decreti attuativi si potenzia il diritto allo studio; c’è maggiore attenzione per studenti con disabilità; cambia l’esame della secondaria di primo grado, con meno prove e più valore al percorso di studio; ci sono misure concrete per contrastare l’abbandono scolastico. Quindi da giugno 2018 le prove scritte per gli esami di licenza media scenderanno da cinque a tre (una prova di italiano, una di matematica, una prova in lingua straniera) più il colloquio orale per accertare le competenze trasversali, comprese quelle di cittadinanza, dando più valore a tutto il percorso scolastico..Cambio anche per gli esami di maturità a partire dall’anno scolastico 2018/2019 (a settembre sarà emanata apposita circolare).

Il test Invalsi, invece, si svolgerà nel corso dell’anno scolastico, non più durante l’esame, divenendo requisito per l’ammissione all’Esame, non influendo sul voto finale

Potenziamento dell’offerta formativa artistico-culturale 

Alla scuola primaria si darà il via ai Poli ad orientamento artistico-performatico, mentre per il primo ed il secondo ciclo di istruzione saranno costituite apposite Reti per condividere risorse, spazi espositivi, strumenti, esperienze e progettazioni. Inoltre ciascun istituto avrà facoltà di decidere se articolare singoli progetti o specifici percorsi curricolari anche in verticale, in alternanza scuola-lavoro o con iniziative extrascolastiche, in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati e con soggetti del terzo settore che operano nel campo artistico e musicale.

Docenti:

Il mio impegno è ridare dignità e prestigio alla professione nel nuovo contratto che spero sarà chiuso entro dicembre -dichiara la ministra. Tra pochi giorni il bando del concorso per 2mila presidi per abbattere il fenomeno delle reggenze divenuto ormai cronico. Quest’anno la mobilità ha avuto numeri più contenuti (oltre 61mila prof cambieranno sede - nel 2016/2017 si spostarono più di 200mila docenti, ndr), e anche sui movimenti “solo per un anno” abbiamo messo regole più stringenti. Le operazioni di immissioni in ruolo stanno procedendo regolarmente. E grazie alla stabilizzazione di 15.100 posti in organico di diritto anche le supplenze lunghe si ridurranno. Negli scorsi anni hanno sempre superato quota 100mila. Siamo convinti che nel 2017/2018 scenderemo sotto questa soglia.

Contratto:

Il contratto riguarderà il nuovo maxi-comparto Scuola-Università-Ricerca. Mi auguro che in manovra si troveranno risorse aggiuntive per chiudere la partita entro l’anno. I criteri, però, vanno negoziati. Il primo anno di applicazione dei 200 milioni di euro premiali ha mostrato più ombre che luci. Nella trattativa con i sindacati affronteremo pure il tema degli scatti di anzianità. Per i presidi lotterò perché le loro retribuzioni sia uguali a quelle della dirigenza pubblica”.

Dal meeting di Rimini (video), la Ministra ha infine espresso il suo punto di vista sull'età dell'obbligo scolastico, dichiarando:”Io sarei per portare l'obbligo scolastico a 18 anni perché un'economia come la nostra, che vuole davvero puntare su crescita e benessere, deve puntare sull'economia e sulla società della conoscenza così come peraltro ci viene dall'ultima Agenda ONU 2030 sottoscritta anche dall'Italia". (...)"Si dovrebbe fare una rivisitazione complessiva dei cicli scolastici da un punto di vista della qualità dei percorsi didattici interni. Io sarei per portare l'obbligo scolastico a 18 anni perché un'economia come la nostra, che vuole davvero puntare su crescita e benessere, deve puntare sull'economia e sulla società della conoscenza così come peraltro ci viene dall'ultima Agenda ONU 2030 sottoscritta anche dall'Italia". “Se si punta su questo - continua- si deve sapere che il percorso educativo e e formativo, che non smette mai nel corso della vita, ha comunque bisogno di avere una più larga partecipazione possibile, almeno fino a 18 anni, poi per percorsi anche diversificati del liceo, degli istituti tecnici professionali. Il sapere e le nuove competenze sono elemento fondamentale. So che questo non si realizza in due giorni, ma la visione e l'attuazione è importante".

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