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Vaccini

E' arrivato il parere favorevole del Senato, con 171, 63 no e 19 astenuti, sul decreto vaccini che ora approderà alla Camera (presumibilmente intorno al 24 luglio).Il Premier Paolo Gentiloni da Twitter fa sapere chesi tratta di un passo avanti per tutela salute #Vaccini Senato approva decreto a larga maggioranza. Un passo avanti per la tutela della salute degli italiani. Ora passa alla Camera".

 

All'Ansa il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin,ha dichiarato: “il decreto esce dal Senato cambiato, ma non esce depotenziato". (...)"Resta l'obbligatorietà delle vaccinazioni, restano le sanzioni e si aggiunge un richiamo attivo nei confronti dei genitori. Quindi, l'obiettivo è assolutamente centrato" . “Le sanzioni sono state ridotte perché considerate come puro elemento sanzionatorio invece che come forte deterrente. (…) “E' stata introdotta una forte azione di richiamo nei confronti dei genitori, e le sanzioni in ogni caso rimangono, così come il criterio di distribuzione nelle classi che prevede la presenza di non più di due bambini non vaccinati a classe".(...) "Il nostro obiettivo non era fare e dare sanzioni, ma arrivare ad informare correttamente le famiglie e arrivare a far crescere nel Paese la consapevolezza dell'importanza vaccinale". “Le vaccinazioni obbligatorie passano da dodici a dieci, ma le due riguardanti la meningite diventano comunque fortemente raccomandate e prevedono una chiamata attiva nei confronti dei genitori". "Bisogna far prevalere la scienza contro la disinformazione".

 

Ecco quanto successo in aula (dal sito del Senato):

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2856, conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale.

Nella seduta pomeridiana di ieri sono stati approvati gli emendamenti della Commissione riferiti all'articolo 2.

Questa mattina il Presidente della Commissione bilancio, sen. Tonini (PD), ha rinnovato, in assenza della relazione tecnica del Governo, il parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sull'emendamento 1.1500/9 (testo 2) della sen. Taverna (M5S) e altri, che prevede vaccinazioni disponibili in formulazione monocomponente. Dopo che il Ministro Lorenzin ha espresso sull'emendamento parere contrario dal punto di vista tecnico sanitario, il Presidente Grasso ha proposto di anticipare la votazione dell'emendamento 5.0.3000/1 (testo 2) del sen. Arrigoni (LN) e altri, in base al quale le procedure accentrate di acquisto devono riguardare anche i vaccini in formulazione monocomponente, per evitare l'inoculazione dello stesso vaccino in forma combinata. I sen. Arrigoni (LN), Taverna (M5S), D'Anna (ALA). Scilipoti Isgrò (FI-PdL) e Maurizio Romani (Misto-IdV) hanno criticato il Ministro Lorenzin: alcuni medici sostengono che ripetere la vaccinazione è dannoso, altri ritengono che sia inutile; in ogni caso le decisioni relative alla sanità non possono dipendere dagli interessi delle aziende farmaceutiche; inoltre, la disponibilità di vaccinazioni in formulazione monocomponente è necessaria ai fini dell'attuazione del decreto stesso che al comma 2 dell'articolo 1 prevede che l'avvenuta immunizzazione esonera dall'obbligo di relativa vaccinazione. La sen. Fucksia (FL) ha proposto di affrontare la questione con un ordine del giorno, per dare tempo alle aziende farmaceutiche di produrre vaccini monocomponenti.

Dopo una sospensione, chiesta dal Ministro Lorenzin, la relatrice, sen. Manassero (PD), ha depositato un nuovo emendamento 1.1600 che, in relazione all'esonero, prevede che il soggetto immunizzato adempie all'obbligo vaccinale, di norma, con vaccini in formulazione monocomponente o combinata in cui sia assente l'antigene per la malattia infettiva per la quale sussiste immunizzazione. Conseguentemente la procedura accentrata di acquisto per vaccinazioni obbligatorie riguarda anche i vaccini monocomponente. La Commissione bilancio ha richiesto di inserire l'inciso "nei limiti delle disponibilità del Servizio sanitario nazionale". Il sen. Arrigoni (LN) ha evidenziato che l'emendamento della relatrice smentisce le affermazioni del Ministro e riproduce il contenuto di due emendamenti della Lega, che miravano a sanare lacune del testo. Secondo la sen. Taverna (M5S) l'emendamento della relatrice non risolve il problema alla radice e determina ulteriori complicazioni nella somministrazione. La sen. Dirindin (Art.1-MDP) ha rilevato che la Commissione sanità avrebbe dovuto approvare l'emendamento sulla possibilità di somministrazione in formulazione monocomponente. Ha ricordato inoltre che la somministrazione in forma polivante a persone che non ne hanno bisogno è in contrasto che il principio di appropriatezza più volte richiamato dal Ministro della salute. Ha affermato infine che il vero nodo è la mancata produzione della formulazione monocomponente da parte delle aziende farmaceutiche. La sen. Petraglia (SI) ha rilevato che la condizione finanziaria svuota il contenuto della previsione: la politica del Ministro mira a privatizzare la sanità. Il sen. Maurizio Romani (Misto) ha osservato che la correzione apportata in corso d'opera, con il richiamo ai limiti della disponibilità finanziaria, è pasticciata e pone un problema di eguaglianza. Il sen. Malan (FI-PdL) ha proposto di sopprimere le parole "di norma". Il sen. D'Anna (ALA) ha proposto di prevedere l'obbligo per le aziende che vincono la gara pubblica di produrre vaccini anche in forma monocomponente. I sen. Mancuso (AP), Romano, Laniece, Elena Cattaneo (Aut), D'Ambrosio Lettieri (GAL) hanno affermato che la richiesta della formulazione monocomponente ha una motivazione politico elettorale ma è priva di fondamento scientifico: il sovraccarico vaccinale non esiste e l'industria farmaceutica non si arricchisce con i vaccini. Il sen. Gaetti (M5S) ha riproposto il tema della produzione dei vaccini da parte di uno stabilimento pubblica. L'emendamento 1.1600 è stato approvato insieme a un subemendamento del sen. Arrigoni (LN), in base al quale l'AIFA pubblica annualmente i dati relativi alla disponibilità di vaccini in formulazione monocomponente e combinata. E' stato poi approvato, insieme ai subemendamenti 1.1500/41 e 1.1500/42 del sen. D'Ambrosio Lettieri (GAL), l'emendamento 1.1500 della Commissione che, in relazione alle vaccinazioni per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, inserisce il richiamo agli obiettivi prioritari del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017/2019 e distingue tra vaccinazioni obbligatorie (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b), vaccinazioni la cui obbligatorietà è sottoposta a verifica triennale (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) e vaccinazioni raccomandate (anti-meningococcica B e C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus). All'articolo 3, riguardante gli adempimenti vaccinali per l'iscrizione ai servizi educativi, sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 3.9, 3.19 (testo 3), 3.46 (testo corretto), e gli emendamenti 3.7 (testo 2) del sen. Malan, che estende la norma ai minori stranieri non accompagnati, e 3.48 (testo 2) della sen. Rizzotti (FI-PdL) che prevede l'autocertificazione per la situazione vaccinale degli operatori scolastici, sanitari e sociosanitari. Approvato anche l'emendamento della Commissione 3.0.1000 (testo 2) che prevede misure di semplificazione a decorrere dall'anno scolastico 2019/2020. E' stato invece respinto l'emendamento 3.35 della sen. Dirindin (Art.1-MDP), sostenuto anche dai Gruppi SI, M5S, LN, ALA e GAL, volto a sopprimere il comma 3, che prevede la presentazione della documentazione vaccinale quale requisito di accesso ai servizi educativi e alle scuole dell'infanzia. All'articolo 4, recante ulteriori adempimenti delle istituzioni scolastiche, è stato approvato l'emendamento 4.7 della Commissione. Sono stati quindi approvati gli emendamenti della Commissione 4.0.3 (testo 2), con un subemendamento della sen. Dirindin (Art.1-MDP), che istituisce l'anagrafe nazionale vaccini al fine di monitorare l'attuazione dei programmi vaccinali, e 4.0.5 (testo 2), che integra l'unità di crisi per il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione e gestione delle emergenze sanitarie. All'articolo 5, recante disposizioni transitorie, sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 5.9 (testo corretto) e 5.10e, unitamente ai subemendamenti 5.20/1 e 5.20/3 (testo 2) della sen. Dirindin (Art.1-MDP), 5.20/2 del sen. D'Ambrosio Lettieri (GAL) e 5.20/4 della sen. Petraglia (SI), l'emendamento 5.20 della relatrice, che prevede in via sperimentale la prenotazione delle vaccinazioni presso le farmacie convenzionate. Dopo le critiche dei sen. Maria Mussini, Uras (Misto), Michela Montevecchi (M5S) e Maria Rizzotti (FI-PdL) al distoglimento di fondi dell'offerta formativa per gli adempimenti di certificazione vaccinale, la relatrice ha ritirato l'emendamento 5.14 (testo 2). Sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 5.0.2 (testo 3) sulle controversie in materia di riconoscimento del danno da vaccino e somministrazione dei farmaci; 5.0.1000 (testo corretto), con un subemendamento del sen. Arrigoni (LN), che stanzia risorse sul comando di 20 unità di personale per definire le procedure di ristoro dei soggetti danneggiati da trasfusioni con sangue infetto, da somministrazione di emoderivati infetti o da vaccinazioni obbligatorie; 5.0.2000, relativo agli indennizzi per i soggetti danneggiati da complicanze irreversibili da vaccinazioni. All'articolo 6, relativo ad abrogazioni, è stato approvato l'emendamento 6.2 della Commissione. E' stato approvato, infine, l'emendamento 7.0.1 della Commissione che reca una clausola di salvaguardia per le regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano.

 

Le principali novità e conferme:

Sono molto soddisfatta del voto di oggi al Senato sul cosiddetto ‘decreto vaccini’. È il via libera a un provvedimento che tiene insieme in maniera equilibrata due fondamentali diritti costituzionali, quello alla salute e quello all’istruzione. Si tratta di una norma di civiltà pensata ed elaborata a beneficio delle nuove generazioni”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli a proposito dell’approvazione al Senato della legge di conversione del decreto che istituisce l'obbligo vaccinale a scuola, da zero a sedici anni. Il testo passa adesso alla Camera.
“Credo sia giusto aver previsto anche una campagna informativa per le famiglie, le comunità e gli istituti scolastici e tutti i soggetti che sono parte di questo processo. È importante – ha aggiunto la Ministra - coinvolgere la cittadinanza, spiegare il perché di certe scelte, informare e motivare le decisioni che vengono prese e che incidono sulla quotidianità delle italiane e degli italiani. È un atto necessario e doveroso. Ed è anche l’unica risposta seria che possiamo dare alle false credenze, all’allarmismo e alle fake-news che rischiano di inquinare il dibattito su una questione importante per la vita civile del Paese e per il futuro delle nuove generazioni”.

 

Il resoconto del Senato

VIDEO del 18 luglio

VIDEO del 19 luglio

 

 

 

 

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