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MIUR giorno

Si è appena concluso l'ultimo dei tavoli tecnici in programma tra Miur e OO.SS in merito al  rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

Il Ministero ha ribadito “l’assistenza” e la presenza dell’amministrazione in tutte le fasi della trattativa all’Aran che fisserà i tavoli nell’ultima settimana di luglio-primi di agosto, mentre il tavolo relativo alla dirigenza scolastica verrà aperto in un momento successivo.

Come ha illustrato la cisl nel comunicato appena diramato, le linee guida che il sottosegretario De Filippo, ha illustrato oggi al tavolo di confronto non affrontano in modo dettagliato i temi che saranno oggetto del negoziato, né per gli aspetti di carattere più strettamente organizzativo, né per ciò che riguarda le risorse economiche da investire nei diversi specifici settori del comparto; vengono invece declinate indicazioni di carattere generale tra le quali tuttavia non mancano punti significativi per l'avvio del negoziato vero e proprio. In particolare viene data indicazione di attenersi pienamente agli obiettivi e agli impegni contenuti nell'intesa del 30 novembre 2016, e fra questi quello di ricondurre alla contrattazione tutti gli aspetti, economici e normativi, relativi alla gestione del rapporto di lavoro. E per Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, Questo è per noi un aspetto di particolare importanza dopo i tanti problemi e disagi creati dai frequenti interventi legislativi in materia di gestione del personale. E’ proprio attraverso la contrattazione che abbiamo rimediato a molti guasti, specialmente in materia di mobilità del personale”.

 

Il Miur ha espresso la volontà di:


Commenti:

Rino Di Meglio, coordinatore della FGU-Gilda degli Insegnanti, ha manifestato apprezzamento per il metodo del confronto e moderata soddisfazione sui contenuti, che riguardano tutti i temi aperti per Scuola, Afam, Università e Ricerca,"Tutta questa buona volontà si scontrerà nella fase contrattuale con la totale mancanza di risorse economiche".

 

Snals-Confsal, fa sapere tramite comunicato, che gli incontri tenuti fino ad oggi perché hanno consentito di individuare gli obiettivi fondamentali per qualificare l'atto di indirizzo; è stata ribaditala necessità di pervenire ad un testo snello del redigendo atto di indirizzo,  in modo da non imbrigliare la successiva contrattazione all’Aran e lasciare margini ampi di  negoziazione.

Per quanto riguarda la Scuola ha inoltre sottolineato alcuni punti irrinunciabili, come ha ribadito, più volte, il Segretario Generale Elvira Serafini, ed emersi anche dal lavoro delle Consulte nazionali Snals-Confsal dei vari settori, come, ad esempio, la valorizzazione della funzione docente, soprattutto in aula con gli alunni, la trasparenza sui carichi di lavoro che il docente svolge fuori dall'aula, l'alleggerimento degli adempimenti burocratici dei docenti che hanno oltrepassato i limiti di guardia, l’unicità della funzione docente, la semplificazione amministrativa del lavoro delle segreterie scolastiche, la sicurezza nelle scuole, il rafforzamento del principio dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e del ruolo degli organi collegiali, la specificità del personale Ata, la formazione del personale Ata,  la difesa della contrattazione decentrata, i diritti del personale precario, le responsabilità poste in capo ai dirigenti scolastici.

E' necessario cercare e trovare risorse economiche straordinarie per la scuola, indispensabili per definire un contratto dignitoso.

 

 Pino Turi, Segretario generale UIL scuola: Registriamo positivamente che il metodo di lavoro seguito ha permesso una sintonia nella individuazione degli obiettivi da indicare nell’ambito del rinnovo del contratto. Obiettivi tali da consentire scelte da operare, nel merito, al tavolo contrattuale.

Auspichiamo un testo che non ponga veti o divieti. Un atto di indirizzo snello, che parta dall’accordo del 30 novembre e dia mandato all’Aran di aprire con ogni immediatezza il negoziato. E’ questo, secondo la Uil scuola, il presupposto per poter rinnovare un contratto fermo da troppi anni. Pensiamo anche che bisogna superare ogni timidezza nella definizione della valorizzazione della funzione docente, in particolare nel lavoro d’aula con gli alunni. Il contratto dovrà trovare soluzioni per valorizzare tutte le diverse professionalità della scuola. E’ questo l’elemento rappresentativo della visione di scuola che pensiamo occorra realizzare: una scuola autonoma, una scuola comunità che si autogoverna, una scuola statale che è funzione dello Stato e per questo ascensore sociale. Funzione essenziale, che si è rallentata, non per incapacità del sistema ma per i tagli e le politiche sbagliate. L’Ocse ha diffuso ieri i dati relativi alla Pa e alla scuola: ai servizi pubblici generali del nostro paese è andato il 16,6% contro il 13,2% Ocse mentre all'istruzione è stato destinato il 7,9% sotto la media Ocse che e' del 12,6%. La politica deve farsene carico e cercare risorse straordinarie per la scuola per superare l’attuale emergenza retributiva che colpisce l’intero personale. Registriamo due aspetti diversi fra loro ma comunque da valutare – ha detto Turi facendo riferimento al diritto dei lavoratori a “disconnettersi”: tema inedito, ancora senza riferimenti contrattuali. Altra questione è quella collegata al personale delle scuole italiane all’estero rimasto estraneo agli approfondimenti di merito, per il quale abbiamo chiesto un intervento che metta insieme sindacati, MAECI e MIUR. Questo quanto affrontato oggi al tavolo conclusivo del confronto guidato dal Sottosegretario Vito De Filippo e dal Capo di Gabinetto, Sabrina Bono. E’ emersa chiaramente la consapevolezza che, con la leva contrattuale si possono superare i problemi che riguardano il personale e incidere positivamente sulla funzionalità stessa del sistema. Ora non resta che fare presto e cercare le risorse aggiuntive a quelle concordate con l’accordo del 30 novembre, che consentiranno la riapertura dei contratti, sia del comparto che dell’area dirigenziale, per allineare le retribuzioni al difficile compito richiesto ai lavoratori della scuola, settore strategico per il futuro del paese, che deve recuperare le sciagurate scelte dei tagli di altre stagioni politiche.

Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL: l’incontro di oggi è frutto dell’avvio di una metodologia del confronto che da sempre abbiamo  sollecitato e che apprezzabilmente l’amministrazione ha fatto propria negli ultimi tempi.

Quanto ci è stato illustrato sembra andare nella giusta direzione nel momento in cui apre alla possibilità di un rapporto negoziale non irrigidito da indicazioni prescrittive, così come più volte avevamo richiesto negli incontri preparatori. C’è l’intenzione di trattare nella parte generale, quella relativa a tutti i settori, quegli istituti comuni con i riferimenti necessari a raccogliere  e accogliere le esigenze dell’universo lavorativo rappresentato. Riteniamo assai positivo il richiamo alla libertà di insegnamento e all’autonomia della ricerca, ma pensiamo che essi assumeranno maggior valore nel momento in cui si farà analogo richiamo – come dai noi richiesto – ai caratteri distintivi dei settori del comparto che sono connotati dai tratti  autonomistici  e di autogoverno propri delle comunità delle istituzioni pubbliche della conoscenza. Il tema dell’inclusività del contratto, ossia la volontà di evitare ogni discriminazione tra lavoratori a termine e lavoratori di ruolo, che la FLC CGIL ha sempre posto come misura innovativa della nuova stagione contrattuale, chiama in causa il tema delle risorse, essendo impensabile garantire l’inclusività senza uno stanziamento aggiuntivo. La pari dignità del lavoro prestato nei settori della conoscenza è un aspetto determinante, frutto della battaglia FLC che ha portato fino alla Corte di Giustizia Europea le ragioni dei precari. Riteniamo che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro sia un argomento fondamentale da porre al tavolo negoziale, così come riteniamo di grande importanza riportare in contratto la fondamentale questione della deburocratizzazione del lavoro nella scuola, ossia l’eliminazione di quel pesante fardello di pratiche amministrative che grava su dirigenti, personale ATA e docenti. Principio che vale anche per Università, ricerca e Afam. Resta la necessità di esser incisivi riguardo il rapporto tra legge e contratto, valorizzando il ruolo della contrattazione di secondo livello, soprattutto su materie come mobilità e salario accessorio, formazione, valorizzazione professionale, improvvidamente sottratte  alla contrattazione che alla contrattazione devono ritornare. Dal 2008 a oggi i nostri settori hanno subito un progressivo impoverimento di risorse causato anche dal mancato rinnovo dei contratti che, nei fatti, ha provocato un consistente taglio ai piani dell’offerta formativa e della ricerca. Un buon contratto è uno strumento in grado di promuovere innovazione e autonomia. Per fare questo è necessario un forte impegno della politica per allineare gli investimenti pubblici del nostro Paese in istruzione e ricerca alla media degli investimenti europei.

L’incontro odierno ha definito l'Atto dell’Indirizzo, per cui si attende la trasmissione al MEF e alla Funzione Pubblica che a sua volta, dopo aver acquisito le indicazioni delle Amministrazioni afferenti agli altri tre comparti contrattuali, provvederà a trasmetterle formalmente e definitivamente, in modo unificato, all'ARAN. Poi seguiranno i quattro tavoli di trattativa dei singoli comparti a partire dai primi di agosto.