MIUR

E' proseguito questa mattina il secondo incontro del tavolo tematico sull’atto di indirizzo “Istruzione e Ricerca” parte scuola, dopo il confronto svoltosi una settimana fa, in cui la Dott.ssa Rosa De Pasquale, Capo di Dipartimento, ha illustrato i principali contenuti ai quali l’amministrazione intende fare riferimento per la messa a punto dell’atto di indirizzo,ovvero:

  1. quadro normativo di riferimento, compreso l’accordo sindacati governo di Palazzo Vidoni

  2. promozione della collegialità

  3. orario di lavoro dei docenti e loro retribuzione

  4. ridefinizione del profilo docente

  5. riunificazione dei fondi accessori da destinare al miglioramento dell’offerta formativa

  6. valorizzazione professionale docenti

  7. per gli ATA, partecipazione al progetto di istituto, formazione e progressione economica mobilità

Nell'incontro di questa mattina, il Dott. Pinneri del Gabinetto del Ministro ha sottolineato come l'obiettivo finale sia quello di arrivare a definire una bozza di atto di indirizzo da proporre al competente Comitato di settore (ovvero Mef e Funzioni Pubblica) che dovrà emanare l’atto.

 

 

Come ha spiegato la Flc Cgil in un comunicato, il Miur ha dichiarato che predisporrà una proposta di atto di indirizzo snello, declinato per obiettivi generali ed essenziali, che consenta all’Aran di svolgere il proprio ruolo nel confronto negoziale con il sindacato per definire nel dettaglio gli aspetti del rapporto di lavoro che si intende regolare.

Gli obiettivi indicati nell’atto di indirizzo si richiameranno a due tipi di fonti: il Dlgs 165/01 (che regolamenta il rapporto di lavoro nei settori pubblici) così come modificato ed integrato di recente con il decreto Madia e l’accordo del 30 novembre 2016 di Palazzo Vidoni tra Governo e Sindacati il quale contiene aspetti e impegni (ad es quelli di natura salariale) che vanno oltre il decreto Madia. Altro per il momento l’Amministrazione non è stato in condizione di precisare e quindi è stata rinviata al prossimo incontro (nella prossima settima) l’illustrazione di un testo maggiormente definito che comunque sarà predisposto anche tenendo conto delle osservazioni presentate dai diversi sindacati.

 

Le OO.SS hanno incontrato la Ministra Fedeli lo scorso 14 giugno, quando sono stati avviati i lavori preliminari che porteranno alla predisposizione delle linee di indirizzo per il rinnovo contrattuale per il periodo 2016-2018. Dopo una prima riunione plenaria, che ha coinvolto i rappresentanti di tutti i settori del comparto Istruzione e Ricerca, sono ora in corso tavoli di approfondimento specifici su Scuola, Università, Afam e Ricerca.

 

La stessa Ministra si è così espressa al riguardo: “la riapertura della contrattazione, dopo otto anni di blocco, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego è una notizia importante, anche per i nostri settori. Si tratta di un atto doveroso, che nel comparto Istruzione e Ricerca consente finalmente di riconoscere l’impegno di chi ogni giorno è al servizio delle nuove generazioni e del Paese. Il rinnovo dei contratti non è una questione amministrativa - chiude la Ministra - ma uno strumento di qualificazione ulteriore del nostro sistema di istruzione scolastica e universitaria, del sistema della ricerca e dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per questo abbiamo subito avviato i lavori preliminari all’atto di indirizzo e per questo vogliamo agire rapidamente, dando il giusto riconoscimento professionale ed economico a chi opera nei nostri settori”.

 

La posizione della FLC CGIL: il sindacato condivide la proposta di un atto di indirizzo per obiettivi essenziali e che abbia a riferimento tanto il Dlgs 165/2001 (con le modifiche apportate dal decreto Madia che prevedono la derogabilità delle leggi da parte del contratto) che l’accordo del 30 novembre 2016 (che impegna il Governo ad assicurare un aumento medio mensile di 85 euro ai lavoratori pubblici con la salvaguardia per coloro che beneficiano del bonus degli 80 euro);è stata ribadita la richiesta che nell’atto di indirizzo sia prevista la possibilità di ricondurre a contrattazione le materie e le risorse accessorie attualmente contenute nella legge 107/15, a partire  dalla questione del bonus docenti, della mobilità, della formazione e del lavoro ATA. Altra richiesta è stata quella di assicurare la disponibilità effettiva delle risorse per garantire tanto gli 85 euro a tutti i lavoratori quanto la garanzia del meccanismo di compensazione per chi con gli aumenti contrattuali dovesse perdere il beneficio del bonus fiscale. Infine è stata chiesta estrema attenzione nella definizione di quelle che saranno le parti comuni e quelle specifiche del contratto relativo al nuovo comparto unico di “Istruzione e Ricerca” che comprende scuola, università, ricerca e afam con specificità e particolarità che andranno tenute in debita considerazione. Il MIUR si è impegnato a tener conto delle osservazioni espresse da parte dei sindacati e ha aggiornato la riunione alla settimana prossima per un incontro che dovrà essere conclusivo del lavoro preparatorio alla predisposizione dell’atto di indirizzo che è finalizzato ad avviare la stagione contrattuale dopo ben 8 anni di blocco.

Per Rino di Meglio, segretario della Confederazione generale sindacale-Cgs"l´auspicio espresso dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, riguardo la possibilità di riuscire a chiudere le trattative sul rinnovo dei contratti entro i primi giorni di ottobre è abbastanza stravagante. E lo è ancor di più alla luce della riunione che si è svolta questa mattina all´Aran con le confederazioni sindacali". (...)"L´incontro odierno ha avuto un carattere del tutto preliminare. E non poteva essere altrimenti in quanto - sottolinea il sindacalista - non solo non sono disponibili le pur scarse risorse previste dall´accordo governo-sindacati dello scorso novembre, 85 euro lordi pro capite medi, ma sono in alto mare anche le formalità necessarie per l´apertura dei contratti". Secondo Di Meglio, infatti, "ci vorrà almeno un mese perché vengano scritti e resi operativi gli ‘atti di indirizzo´ necessari per dare il via a una vera e propria trattativa contrattuale. L´iter - rimarca - sarà comunque tortuoso perché i comparti sono stati riuniti e sarà quindi necessaria un´armonizzazione tra differenti normative e professionalità".  Ma è il nodo risorse a preoccupare di più la Cgs: "Parliamo di 35 euro lordi medi pro capite. Una cifra che si traduce in circa 16 euro netti per il biennio 2016-2017, mentre per il 2018 i fondi annunciati non sono stati ancora stanziati. L´unica certezza  è che i dipendenti pubblici, in questi 8 anni di assenza di contratti, hanno perso in termini reali circa il 15% del loro potere d´acquisto".

 

Prossimi incontri in programma:

30 giugno: incontro di sintesi con il Capo del Gabinetto del Ministro;

3 luglio:ultimo incontro (dalle 10 alle 14.30 Dirigenza;dalle 15,30 alle 19 docenza e ATA Via Carcani: Università, Ricerca e AFAM).

Entro il 5 luglio il Ministero definirà l’atto di indirizzo specifico per il comparto “Istruzione e Ricerca”.