Si è tenuta questa mattina, per la prima volta, la visita della ministra Valeria Fedeli in Sardegna dove si sono susseguiti alcuni incontri importanti, tra cui in primis quello con il sindaco Massimo Zedda ed il Rettore dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo.

 

Durante il suo intervento, Fedeli riferendosi in particolare all'altissima dispersione scolastica in Sardegna, ha dichiarato:credo sia importante che in Sardegna la Regione debba cercare assolutamente di avere una legge dedicata. La Regione Sardegna deve puntare moltissimo sull'insieme dell'istruzione e della formazione proprio perché ne ha bisogno per il futuro di quest'isola, perché è una scelta decisiva anche per le ragazze e i ragazzi.

Riguardo alla dispersione scolastica (quasi il 25%) la ministra Fedeli ha aggiunto che non è possibile non avere politiche dedicate: noi in relazione con le scelte che dovranno essere fatte dalla Regione opereremo nel migliore dei modi possibile per rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il raggiungimento dell'obiettivo.Credo che l’Italia, negli ultimi due anni, abbia cominciato a spendere molto sull’istruzione e sul diritto allo studio, però non c’è dubbio che il differenziale con altri Paesi sul diritto allo studio è molto forte.Noi dobbiamo investire di più sulle borse di studie consentire a chi non può, per l’origine o per le condizioni economiche, a tutti i meritevoli e ai capaci, di proseguire gli studi per arrivare all’Università.

Il sindaco Zedda ha poi aggiunto:tra i problemi c'è quello del raffronto tra Atenei che non aiuta Cagliari e Sassari rispetto ai Politecnici, poi l'Isola sconta il problema dei parametri legati dell'attrazione di studenti da altre regioni confinanti. Inoltre la ministra ci ha riferito di un'esperienza che si sta facendo alla Normale di Pisa sui ragazzi che effettuano studi tecnici e professionali: attraverso un lavoro di promozione dell'Università, si cerca di far comprendere agli studenti che scelgono questi istituti che c'è uno sbocco universitario, anche attraverso la laurea breve. Ebbene il risultato è che si è riusciti ad aumentare la quota di iscrizioni all'Università sino al 75%.

La giornata è proseguita a Ghilarza (in provincia di Oristano), dove ha partecipato al Convegno "Buona Fortuna fratello mio. Buone prassi per una cultura di accoglienza", svoltosi nella Scuola Secondaria di Primo Grado diretta dal Dirigente scolastico Carlo Passiu, piazzatasi tra le 15 finaliste a livello nazionale del Concorso "Testimoni dei diritti", promosso da Senato e Miur, per promuovere momenti di riflessione e approfondimento dei diritti umani tutelati dalla Dichiarazione universale approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.

Qui la Fedeli ha rotto i protocolli di sicurezza rigidissimi messi a punto da forze dell'ordine e autorità scolastiche, andando a salutare gli studenti seduti nella palestra della scuola; in particolar modo la ministra si è soffermata con i ragazzi della Seconda C, autori del progetto sulla cultura dell'accoglienza premiato dal Ministero, e con alcuni giovani migranti ospiti di una struttura di accoglienza in un paese vicino. Ho apprezzato molto anche la scelta del titolo del progetto", sono le parole rivolte ai ragazzi che l'hanno ricambiata con una doppia ovazione:la prima al suo arrivo, la seconda al termine del convegno. La scelta semantica segnala ciò che avviene con quanti arrivano nel nostro paese – continua la ministra. Nessuna persona dev'essere discriminata per il proprio sesso, o per il colore della pelle, o il credo religioso. L'integrazione passa anche attraverso lo studio delle diversità e la conoscenza di quanto c'è nel mondo oltre il nostro sapere. Infine la ministra si è andata a complimentare con gli studenti del corso musicale che avevano appena finito di suonare per lei, accogliendo con entusiasmo anche l'invito delle studentesse per fare qualche passo di ballo sardo accompagnati da un organetto e l'ormai immancabile selfie.

A Ghilarza, sotto la guida del presidente della Fondazione che gestisce la Casa Museo Antonio Gramsci, Giorgio Macciotta, e la direttrice Elisabetta Pilia, la Fedeli ha commentato,"che bello esser qui" (…) annunciando una circolare a tutte le scuole nell'ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci per far conoscere una figura fondamentale per quanto ha dato, per quello che ha scritto, per quello che ha pensato e anche per la sua straordinaria attualità.

Infine ad Alghero ha incontrato il sindaco Mario Bruno e gli studenti dell'Istituto professionale alberghiero, in piazza Sulis.

Unica “nota stonata della giornata sarda, la rilevazione fatta dai tre sindacati confederali,CGIL, CISL E UIL della Sardegna guidati rispettivamente da Michele Carrus, Ignazio Ganga e Francesca Ticca, che hanno dichiarato: rileviamo purtroppo con rammarico che il ministro dell'Istruzione non ha trovato uno spazio per incontrare il sindacato.(…) Un fatto tanto più grave perché si pone in contrasto con la disponibilità offerta dal presidente del Consiglio Gentiloni che, proprio lo scorso 18 febbraio, nel corso del confronto con Cgil, Cisl e Uil, aveva annunciato l'imminente visita del ministro come occasione per affrontare le questioni cruciali del diritto allo studio. (…) Il tema dell'istruzione come fattore indispensabile per moderne politiche di coesione e di sviluppo, era stato centrale nell'incontro all'aeroporto di Elmas e che il presidente Gentiloni, segnando anche una netta discontinuità con il suo predecessore, aveva rassicurato gli stessi sindacati sulla disponibilità al confronto. E' davvero un peccato perché sarebbe stata una occasione per illustrare al ministro Fedeli le proposte e le criticità, più volte sottolineate anche dalle nostre categorie, del sistema dell'istruzione, dell'università e della ricerca in Sardegna. Non vorremmo che l'atteggiamento del ministro fosse legato a una logica conflittuale che pensavamo superata, si tratterebbe di una scelta ancor più singolare perché compiuta da una persona che ha una lunghissima militanza sindacale alle sue spalle e che oggi sembra quasi dimenticare l'importanza dei rapporti con le parti sociali.