PSN Caso 2 Algortmo Fase B

Sta facendo molto discutere un articolo pubblicato da Repubblica sui criteri che utilizzerà l'algoritmo del Miur per l'assegnazione dei docenti alle province nelle fasi nazionali B e C  e che aggiunge nuovi elementi rispetto a quanto già noto. Il giornalista infatti rassicura i docenti sull'assegnazione della provincia più vicina a quella di residenza di ciascun partecipante alla fase nazionale e allo scopo fa diversi esempi per spiegare come funzionerà l'algoritmo che secondo alcune indiscrezioni dovrebbe formulare le proposte di assunzione nella notte tra l'1 e il 2 settembre prossimi. Un meccanismo ancora diverso sotto certi aspetti da quello riportato dall'ispettore Bruschi e che se fosse confermato, secondo quanto descritto dall'articolista di Repubblica, non assicurerebbe assolutamente l'assegnazione della provincia preferita e né tanto meno la più vicina dando vita ad assegnazioni del tutto inattese se non si dovesse "indovinare" l'ordine giusto delle province. La redazione di PSN ha infatti studiato il meccanismo descritto e verificato come esistano diversi casi concreti in cui non sia invece assicurata la proposizione di offerta di assunzione nel rispetto della priorità sulle province espressa nella domanda da parte di ciascun partecipante. Negli esempi che vi mostriamo in esclusiva, ricostruiti da PSN, abbiamo fatto tre casi diversi ma molto realistici e mostrato come in 2 casi su 3, avendo scelto al buio le province, senza il quadro esatto delle disponibilità, il docente col punteggio più alto sia costretto ad andare nella provincia scelta tra le meno preferite addirittura anche se fosse la 100.esima messa in fila nell'ordinamento alla presentazione della domanda.

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Per spiegare come possa essere possibile una assurdità del genere riprendiamo l'articolo di Repubblica "
hanno programmato il cervellone ministeriale per limitare al massimo gli spostamenti in altre regioni...Nella fase B....il programma girerà incrociando sia i punteggi sia i desiderata, espressi all'atto della domanda online includendo tutte le 100 e passa province in ordine di preferenza. Per capire come ragionerà il cervellone, basta fare un esempio. Se c'è un solo posto a Milano per una certa materia e il precario col punteggio maggiore in quella classe di concorso è di Messina, il posto andrà a quest'ultimo."
Questo esempio quindi descrive la situazione in cui il posto sia uno soltanto e il docente con punteggio massimo sia di Messina, a quel punto il posto da assegnare andrà al docente col punteggio massimo e se pure fosse a Milano l'unico posto disponibile sarà soltanto a questo docente che arriverà la proposta anche se l'avesse indicata come ultima preferenza provinciale. L'esempio quindi mostra come ad avere la meglio sia il punteggio in una sorta di graduatoria unica nazionale e che quindi sceglie il docente in base al punteggio per poi assegnare la sede scorrendo le province nell'ordine indicato nella domanda dal candidato ma se il posto fosse solo nell'ultima provincia scelta comunque formulerà la proposta di assunzione su di essa. Come dunque scrive l'articolista "Il sistema in altre parole privilegia il punteggio.
"

Fin qui tutto chiaro e quanto già fino ad ora previsto per la fase B. Ma se i posti fossero più di uno come funzionerebbe l'algoritmo ? Ancora un esempio rassicurante del giornalista che sembra tranquillizzare tutti circa l'assegnazione della provincia più vicina a quella di residenza a ciascuno dei fortunati "sorteggiati". Leggiamo infatti "Ma quando, in un'altra materia, ci fossero più posti, il sistema incrocerà punteggi e preferenze. Ed eviterà, se possibile, inutili spostamenti chilometrici. Se in Matematica al superiore ci sono 50 posti in tutta Italia, il cervellone prenderà i primi 50 in ordine di punteggio e poi il li piazzerà in base alle preferenze. Perché se, in base alle preferenze espresse, un precario di Milano è destinato a Palermo mentre un collega di Palermo è destinato a Milano, il sistema li accontenterà entrambi lasciandoli nella propria provincia. O nella provincia più vicina a quella di residenza." E ancora a ribadire il concetto e tranquillizzare "Un meccanismo che limiterà al massimo gli spostamenti, anche se una parte dei meridionali sarà comunque costretta a recarsi al Nord."

Iniziamo col dire che il giornalista che scrive questo passaggio ha veramente poco chiari certi meccanismi della fase nazionale e sui posti residui di fase B. Quando infatti scrive "precario di Milano è destinato a Palermo mentre un collega di Palermo è destinato a Milano," dimostra di non aver chiaro che in fase B non sono possibili posti residui sulla provincia di attuale inclusione (intendendo forse questa come "propria provincia"). Infatti in fase B sono possibili solo posti su province in cui sia Gae che Gm siano esaurite e dunque senza più candidati su cui fosse stato possibile scorrere in fase 0 e/o fase A per l'assegnazione del ruolo. Va detto che il giornalista ha dato inoltre per scontato che la scelta delle province sia stata fatta dai precari in base alla vicinanza alla provincia di residenza, altrimenti non avrebbe senso parlare di residenza visto che non se ne può tenere conto in nessun modo dell'attuale residenza nell'algoritmo. Al di la di questa osservazione verifichiamo però se il meccanismo descritto assicurerebbe almeno l'assegnazione a province vicine a quella di attuale inclusione (che non è detto tra l'altro sia quella di residenza). 

Prendiamo il primo caso come esempio elaborato dalla redazione e riportato schematicamente nella figura seguente:

PSN Caso 1 Algortmo Fase B

In questo caso immaginiamo che i posti da attribuire in tutta Italia su una specifica classe di concorso (ad esempio A047, matematica) siano in tutto 3 e che, tra mille ad aver presentato domanda per questa classe di concorso, i primi 3 docenti sulla graduatoria unica nazionale in ordine di punteggio siano Ciro (100 punti), Clelia (99) e Antonio (98). Dunque il sistema ragionerebbe in questi termini elaborando una prima fase B-1 in cui seleziona soltanto i docenti in base al punteggio posseduto. In una fase successiva B-2 va poi a confrontare le preferenze espresse sulle province per assegnare loro le province su cui sarà formulata la proposta di assunzione partendo dalla provincia scelte con priorità più alta tra tutti i candidati.
Nell'esempio del caso 1 che facciamo, Ciro è inserito come graduatoria di attuale inclusione a Milano (anche se non è detto sia qui residente come ingenuamente penserebbe il giornalista di Repubblica) ed ha espresso tra le altre 100 province le seguenti priorità nell'ordinamento: 3.a Bergamo, 60.esima Ancona e 90.esima Messina. Clelia con 99 punti è attualmente inserita su Napoli e ha invece espresso come priorità 10.a Ancona, 50.a Bergamo e 80.a Messina. Antonio è invece inserito nelle Gae di Palermo e ha dato queste priorità 10.a Messina, 50.a Ancona e 100.a Milano.
Secondo l'algoritmo descritto da Repubblica è effettivamente verificato che a Ciro sia assegnata la provincia Bergamo avendola scelta come terza, a Clelia sia data la provincia di Ancona e ad Antonio sia assegnata la provincia di Messina indicata come 10.a preferita. Quindi in questo esempio l'algoritmo partendo dalla provincia con priorità più alta data dai docenti scelti ha accontentato ciascuno sulla provincia scelta con priorità più elevata senza alcuna sbavatura proprio secondo quanto assicurava il giornalista e dando a ciascuno la provincia più vicina a quella di attuale inclusione (che non è detto sia quella di residenza).

Ma vediamo altri due casi (tra i tanti che se ne potrebbero fare) e vediamo come le preferenze delle province scelte da uno solo dei candidati possano stravolgere tutte le dinamiche viste fino addirittura a costringere un altro docente ad avere una proposta sulla provincia meno preferita e ciò nonostante avesse il punteggio più alto.      

PSN Caso 2 Algortmo Fase B

Nel caso dell'esempio 2, il docente con punteggio più alto, Ciro, ha espresso le stesse preferenze del caso 1, per Ancona e Messina, cambiando solo leggermente la priorità di Bergamo quindi ordinando le tre province su cui sono residuati posti secondo questa sequenza 6.a Bergamo, 60.a Ancona e 90.a Messina. Clelia però ha espresso le seguenti preferenze 5.a Bergamo, con priorità più alta di Ciro dunque, 10.a Ancona e 80.a Messina. Antonio invece ha espresso prima provincia proprio Bergamo, 2.a Messina e 3. Ancona.
In questo secondo caso partendo dall'assegnazione delle province con priorità più alta ad Antonio sarà assegnata la provincia di Bergamo, a Clelia non potrà essere assegnata la provincia di Bergamo, nonostante l'avesse indicata come 5.a, essendo assegnata già ad Antonio, e quindi avrà proposta su quella di Ancona avendo espresso come 10.a questa provincia (priorità più alta di quella indicata da Ciro che su Ancona ha indicato come 60.a) e a Ciro dovrà essere formulata la proposta sulla provincia di Messina nonostante l'abbia indicata in ordine di preferenza come 90.a (anche se fosse stata 100.a gli sarebbe toccata) visto che sono state già assegnate le province di Bergamo (ad Antonio) e di Ancona (a Clelia). In questo caso dunque scorrendo le province indipendentemente dal punteggio del docente viene fuori un paradosso che ha del clamoroso: il docente col punteggio più alto riceverebbe la proposta sulla provincia meno preferita soltanto perché altri con minor punteggio l'hanno indicata con una priorità più alta.     

PSN Caso 3 Algortmo Fase B

Nel terzo caso invece come mostriamo la provincia di Bergamo è assegnata a Clelia, da cui si parte nella fase B-2 per l'assegnazione della provincia, che l'ha indicata con priorità 5, più alta di Ciro che l'aveva indicata con priorità 6. Ciro infatti essendo già di Milano l'aveva indicata con priorità 6 mettendo prima altre province lombarde ed ignaro che il posto potesse residuare li. A questo punto si passa ad assegnare la provincia indicata da Antonio visto che ha una priorità 10 su Ancona più alta di Ciro che l'aveva indicata con priorità 60. Resta da assegnare solo la provincia a Ciro che dovrà necessariamente avere proposta su Messina nonostante fosse l'ultimo dei suoi desideri avendola indicata come 90.esima. Ancora una volta dunque il candidato col punteggio più alto non ha la certezza di ottenere la provincia più desiderata tra quelle espresse  e ciò semplicemente perchè qualcun altro tra quelli scelti tra i docenti a cui formulare la proposta può averla scelta con priorità più elevata (in questo l'algoritmo funziona proprio come le assegnazioni dei docenti già di ruolo).  
Questi due casi appena visti mostrano tutti i limiti di un sistema assurdo dove tutto è affidato al caso e alla fortuna dei docenti che abbiano scelto le province giuste dove residueranno posti avendo fatto domanda completamente al buio senza alcuna informazione sulle disponibilità e sulla loro distribuzione provinciale
Nella fase C invece il sistema lavorerà in maniera diversa per la prima provincia scelta, dove conterà ancora una volta aver "indovinato" la  provincia giusta. In fase C infatti è stata fatta una ulteriore discriminante, per la prima provincia dove un docente potrà avere proposta di assunzione anche se avesse 20 punti e fosse stato l'unico ad indicarla come prima. Si tratta del meccanismo delle code, che abbiamo già descritto  qui e che porterà ad ulteriore contenzioso. Dalla seconda preferenza in poi, o per coloro che sono rimasti fuori nel giro precedente per carenza di posti, il sistema tornerà a girare come nella fase B: incrocerà punteggi e desiderata come già descritto sopra e con gli evidenti limiti di dover comunque aver indicato con priorità più alta la provincia per essere sicuri di averla come assegnata. Altrimenti sarà assegnata ad altri, tra quelli scelti, che avessero indicato quella provincia con priorità più elevata anche con punteggio più basso. Un sistema del genere è quindi quanto di meno trasparente ed equo possibile nonostante le rassicurazioni dei rappresentanti del governo e degli sforzi della stampa non specialistica che non potrà che avere una "coda" in tribunale visti i ricorsi che fioccheranno sicuramente. 

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