buona scuolaCome annunciato, è stato depositato in commissione istruzione del Senato un testo di sintesi, che avrà la forma di un maxi emendamento, formulato dai relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Api) che dovrebbe accogliere modifiche al ddl sulla suola anche dei gruppi parlamentari di opposizione. Il testo è scaricabile da qui 

"Stamattina - ha affermato il ministro Giannini al termine della seduta della Commissione Istruzione del Senato - i relatori hanno presentato un emendamento sostitutivo del ddl di legge che tiene conto molto efficacemente di alcune richieste, quelle fondamentali, che erano state frutto del dibattito in Settima commissione". 
La fiducia? "Non era questo il luogo per decidere. C'è una capigruppo che deciderà i tempi del percorso parlamentare", ha detto il ministro.

Renzi ieri aveva affermato che senza la riforma della scuola non ci sarebbero state le centomila nuove assunzioni, minacciando immissioni solo sul turn over con 20-25 mila assunzioni, che invece anche senza ddl, dovrebbero però avvenire almeno su tutti i posti vacanti e disponibili come disposto dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea. Posti disponibili in organico di diritto che ad oggi sono oltre 46 mila a cui vanno aggiunti altri 8.895 posti sul sostegno secondo quanto previsto per la terza tranche del decreto Carrozza. E ciò senza considerare che i contratti a tempo determinato stipulati già ora ogni anno sono quasi 130 mila comprendendo anche i posti su organico di fatto al 30 giugno.

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"I tempi per subemendare l'emendamento di 40 pagine
" presentato stamattina dai relatori del ddl scuola in Commissione Istruzione del Senato "saranno ragionevolmente brevi, credo al più tardi domani mattina. Se si dovesse decidere di andare in aula più velocemente ne prenderemo atto". 

Lo ha detto il Presidente della Commissione Istruzione del Senato, Andrea Marcucci, al termine della seduta, ricordando che per le 15 è convocato l'Ufficio di presidenza per "definire i lavori delle prossime ore". "Certamente - ha aggiunto - arrivare in aula in tempi molto rapidi è una priorità. Sappiamo che su questo ci sarà un confronto forte e determinato. I tempi sono una variabile rilevante". L'emendamento di "40 pagine", ha spiegato Marcucci, "è stato ampiamente dibattuto. C'è da parte delle opposizioni una contestazione della procedura, in realtà mi sembra che i lavori a questo punto possano procedere chiaramente. Ora invieremo l'emendamento, che raccoglie diverse istanze delle proposte emendative delle opposizioni, alla V Commissione".

Un testo che non sembra possa servire a far ritirare le oltre 800 modifiche presentate dalle opposizioni, in particolare da Lega, Cinque Stelle e Sel, aprendo quindi la strada alla ipotesi del voto di fiducia. Un voto, che a quanto si è appreso, potrebbe arrivare in Aula già nella giornata di giovedì.

No da M5S, Sel, Lega e minoranza PD a maxi emendamento - Prima di decidere cosa fare con i nostri emendamenti, che sono 130 e tutti di merito, vogliamo leggere il maxi emendamento. Se qualcuna delle nostre prpoposte viene accolta, bene. Altrimenti non facciamo sconti", dice il presidente dei senatori della Lega, Gian Marco Centinaio.

Non ci pare che nel maxiemendamento presentato oggi in commissione sia stato recepito alcunché delle nostri critiche alla riforma della scuola", hanno detto la presidente del gruppo Misto-Sel Loredana De Petris e la senatrice di Sel Alessia Petraglia.

"Vedremo nelle prossime ore -proseguono le senatrici- se alla commissione Cultura verrà data possibilità di intervenire sul maxiemendamento e di votare oppure se, come è stato sinora e come temiamo sarà anche in futuro, tutto si risolverà in una ignobile farsa".
"Per noi il testo di sintesi presentato dai relatori in Commissione non cambia l'impianto sostanziale della riforma: resta il preside manager, resta la chiamata diretta, resta l'ingerenza dei privati nella scuola pubblica statale e gli sgravi per le paritarie. Resta, in sostanza, tutto ciò che il M5S e l'intero mondo della scuola contestano da mesi". Così i parlamentari M5S delle commissioni Cultura di Camera e Senato. "Il testo - continuano - contiene semplici aggiustamenti che non accontentano chi ha a cuore la scuola pubblica statale. Presenteremo i nostri subemendamenti e faremo di tutto perché in Commissione ci sia spazio per un dibattito sacrosanto che il governo non può permettersi di strozzare con un voto di fiducia".