Renzi erroriSale lo scontro sul terreno comunicativo nella guerra in atto sulla riforma della #BuonaScuola. Il premier Renzi, in un video pubblicato nel pomeriggio su YouTube dall’account ufficiale di Palazzo Chigi, ha provato a modo suo a spiegare in cosa consista la riforma e le proposte  in essa contenute cercando di placare la protesta crescente di studenti e insegnanti. 
Durante il video, Renzi sale sulla cattedra e inciampa in un grossolano errore durante la lectio sul ddl "La Buona Scuola" quando alla lavagna, elencando i punti importanti della sua riforma, ha scritto "cultura umanista" invece che "cultura umanistica". In un altro passaggio del suo discorso altro strafalcione quando ha affermato con tono serioso "parliamoci chiari" invece che usare correttamente "paliamoci chiaro".
La Rete ha colto lo scivolone del premier e non lo ha perdonato. Su Twitter non sono mancati i commenti: "Ma non si dovrebbe scrivere cultura umanistica?" oppure ancora "Si faccia dare ripetizioni dalla moglie" e infine "Proprio lui che viene da Firenze, la capitale dell'Umanesimo".
Tra gli errori e la goffagine di un premier che sembra scimmiottare i docenti, utilizzando una lavagna datata con gessetti colorati, in luogo delle LIM e delle slide a lui tanto care, Renzi ha affermato 
«Dobbiamo recuperare tutto ciò che è cultura, educazione, istruzione e formazione, e tentare di scrivere insieme una pagina nuova», prima di scrivere su una lavagna i cinque punti più importanti della riforma: uno sull’importanza dell’alternanza scuola-lavoro, uno sulla necessità di puntare sulla cultura umanista (da cui lo sfottò della rete), uno sul bisogno di dare “più soldi agli insegnanti”, uno sull’importanza di garantire autonomia ad ogni istituto, e uno, l’ultimo, sull’esigenza di offrire continuità al percorso scolastico degli studenti.

In serata Renzi ha poi fatto recapitare nella posta elettronica degli insegnanti, la famosa lettera promessa il 20 aprile con le "spiegazioni" del suo progetto di riforma della scuola. La missiva sembra solo aver avuto l'effetto di esasperare ancora di più gli animi visto che in tantissimi non hanno affatto gradito questo utilizzo della propria casella di posta per scopi propagandistici. In molti stanno rispondendo per le rime al Premier e diverse sono le risposte che stanno circolando in maniera virale sulla rete.