la buona scuola lavoriContinuano a fioccare le indiscrezioni a pochi giorni dal varo del decreto legge sulla #BuonaScuola. Indiscrezioni che confermano quanto anticipato anche da PSN: le graduatorie ad esaurimento non saranno più tutte chiuse nel 2015 come inizialmente annunciato. A riportare nuovi dettagli è il quotidiano Italia Oggi che in un articolo appena pubblicato rivela che non tutti i docenti precari iscritti nelle Gae rientreranno nel mega piano assunzionale del governo.
Secondo le anticipazioni di Italia Oggi, l'indicazione che emerge tra Palazzo Chigi e viale Trastevere è che le immissioni in ruolo devono rispondere al reale fabbisogno della scuola, seppure misurato non sui parametri ad oggi utilizzati per le assegnazioni ma prevedendo docenti in surplus da utilizzare per le sostituzioni e per l'ampliamento dell'offerta formativa. Il quotidiano anticipa inoltre che sarebbero cancellati organico di diritto e di fatto, per costituire così il nuovo organico dell'autonomia. Questo si tradurrà alla primaria, per esempio, nel ripristino per alcune ore del doppio maestro. Insomma, sarà fatta una scrematura, in modo da assumere non solo i docenti utili in base alla classe di concorso ma anche quelli che stanno lavorando o hanno lavorato nelle scuole. Una scrematura che si baserà sul punteggio detenuto in graduatoria e che dovrebbe tenere fuori chi è in fondo alla classifica e che aveva aspettative assunzionali del tutto residuali.

 

Nell'elenco dei docenti delle Gae che non entrano nel piano assunzionale, ci sono i precari delle classi di concorso non più attive, così come i docenti in ampio eccesso rispetto alle disponibilità di cattedre. Per questi le Gae resteranno ancora aperte. Il caso più eclatante è quello della scuola dell'infanzia, dove meno di 10 mila candidati dovrebbero entrare nel piano 2015 rispetto a una platea tripla. Il ragionamento è che comunque si tratta di un tasso assunzionale di quasi dieci volte superiore rispetto alle immissioni che si sarebbero realizzate con il normale turn over.

Secondo le stime che sono state fatte dai tecnici del ministero dell'istruzione, in alcune regioni del Sud per assumere il primo candidato dell'ultimo 40% di una graduatoria a esaurimento dell'infanzia servirebbero in media dai 10 ai 40 anni scorrendo le liste con gli attuali tassi. Immettere in ruolo 10 mila precari subito è comunque una svolta.

Il governo si è deciso al cambio di passo sulle Gae dopo aver verificato che in caso contrario si sarebbero avuti docenti in esubero, assai difficili da impiegare, e al tempo stesso classi di concorso, per cui c'è effettivo fabbisogno, scoperte. Scremando la lista, tra Gae e vincitori /idonei dell'ultimo concorso, il piano assunzionale dovrebbe fermarsi a quota 125mila. Resterebbero coperti finanziariamente dalla legge di stabilità altre 23 mila assunzioni. Tutte da destinare in aggiunta al contingente del prossimo concorso nel quale si prevede una corsia preferenziale per i docenti delle graduatorie di istituto che hanno lavorato con contratti di durata annuale negli ultimi 4-6 anni. Per i precari di istituto sembra dunque sfumata l'ipotesi di un'immissione ope legis, la strada del concorso è ritenuta dai tecnici insuperabile. Seppure con gli accorgimenti del caso.

Il pacchetto scuola non sarebbe però ancora chiuso. Il quotidiano Italia Oggi precisa che sui 36 articoli della bozza di decreto legge resta la verifica del ministero dell'economia e soprattutto il controllo di Palazzo Chigi, chiamato a contemperare le esigenze tecniche con quelle politiche. L'annuncio iniziale di chiudere tutte le Gae potrà essere smentito, ma si punta comunque nel giro di due anni a dare lo stop al precariato a farsi che a scuola si acceda sui posti vacanti e disponibili solo per concorso.