Nel nuovo piano per la formazione docenti 2016-19 un ruolo da protagonista sarà sicuramente quello assegnato alle scuole polo. Vediamo nel dettaglio come sono state individuate e quali saranno gli obiettivi da perseguire per assicurare la formazione dei docenti. LPiano nazionale Formazione docentie Scuole  appartenenti allo stesso ambito territoriale hanno individuato una Scuola Polo per la Formazione. Con Decreto degli USR, si è data comunicazione al MIUR delle Scuole Polo per la Formazione.

I Dirigenti Scolastici delle Scuole Polo sono stati convocati dai Direttori Regionale con lo Staff Regionale di Supporto per l’avvio della seconda fase l’elaborazione dei Piani di Formazione d’Ambito

Le scuole polo per la formazione hanno il ruolo di :

  • coordinare la progettazione e l’organizzazione delle attività formative;
  • garantire la corretta gestione amministrativo-contabile delle iniziative formative;
  • interfacciarsi con l’USR per le attività di monitoraggio e rendicontazione.

Ogni scuola polo riceve le risorse finanziarie nazionali di cui al comma 124 della legge 107/2015 per attuare il piano formativo dell'ambito. Le risorse sono assegnate in base all’unico indicatore per il calcolo delle somme: il numero dei docenti dell’ambito. L’assegnazione del 40% di acconto è prevista entro la fine dell’esercizio finanziario.

Il piano formativo dell’ambito non rappresenta la somma dei singoli piani - siano essi delle singole istituzioni scolastiche che delle reti di scopo - ma una loro sintesi e rielaborazione per obiettivi, contenuti e temi, per filiere di ricerca, di sviluppo e di approfondimento con lo scopi diObiettivi

• Elevare le competenze professionali di ogni docente, in sintonia con le trasformazioni sociali, culturali, tecnologiche, scientifiche, in atto a libello globale.

• Superare la frammentarietà, la ripetitività e la genericità delle scelte contingenti, per realizzare azioni il più possibile personalizzate e strutturali.

• Formare per migliorare la propria scuola La formazione in servizio si collega direttamente con il contesto di lavoro in aula del docente e si qualifica come riflessione “alta” e “attenta” sullo stile di insegnamento, sulla relazione educativa, sulle scelte metodologiche, attraverso un rapporto costante con le trasformazioni culturali e le conoscenze sulle dinamiche di apprendimento.

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