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Categoria: Normativa
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PSN Esame di statoL’espressione “Rivoluzione copernicana” descrive bene le novità introdotte per l’anno scolastico 2018/2019 in tema di esame di Stato. Tale “rivoluzione”, che investe soprattutto le commissioni, sembra aver anticipato di gran lunga le notti, “insonni”, prima degli esami, mettendo al centro di un lavoro del tutto inedito il team dei docenti. Se la parola d’ordine sembra essere “condivisione” al fine di valorizzare l’aspetto comunitario del consiglio di classe, è tuttavia opinione diffusa che, per quest’anno, vi sia qualche difficoltà nella rimodulazione dei percorsi interdisciplinari già predisposti o nella costruzione di nuovi per gli istituti che non hanno ancora adottato le programmazioni modulari, sebbene le prime indicazioni ministeriali sulla didattica per competenze siano vecchie di qualche decennio. Al di là delle indicazioni dei vari dicasteri che si sono susseguiti, la classe docente non ha ancora chiarito a sé stessa se le competenze possano essere identificate tout court come il fine della didattica, a scapito delle “conoscenze” ascrivibili ai vecchi “programmi”.

D’altro canto gli stessi insegnanti lamentavano frequentemente l’inadeguatezza delle “tesine” e delle “mappe concettuali”… ciò ha reso necessario un ulteriore ripensamento della ”maturità” (termine non più riferibile all’esame di Stato conclusivo del ciclo di istruzione superiore, ma difficile da cancellare dal linguaggio ordinario…) che costringa a fare i conti col PECUP ed in generale con un sapere non nozionistico, probabile causa del divario tra docenti e studenti e famiglie sempre più esigenti.

Tra le competenze cui è stato attribuito un ruolo ben definito nel colloquio vi sono quelle riferibili ai percorsi di Cittadinanza e Costituzione, ed anche per esse la trasversalità e la permeabilità con le discipline rappresenta una priorità del MIUR. Siamo sicuri che la formazione del cittadino consapevole e ben orientato nel mondo sia una novità ?

Il momento storico è saturo di trasformazioni epocali; il distacco generazionale si verifica in un arco temporale più breve, vista l’accelerazione impressa, anche, ma non solo, dalle nuove tecnologie entrate a far parte della didattica, talvolta come croce (si pensi all’evoluzione delle forme di bullismo, aggravate dai social che hanno determinato una amplificazione del fenomeno, sempre più “cyber-“), talaltra come delizia (in riferimento alla nuova didattica “immersiva” il cui fulcro è rappresentato dall’informatica).
Probabilmente no, ma anche in questo caso era opportuno ribadire il ruolo imprescindibile della scuola nella formazione dell’individuo, la cui prima competenza richiesta dovrebbe essere la capacità di leggere il mondo e le sue regole (intese innanzitutto come insieme di diritti e doveri). L’augurio ? che vengano promossi tutti - nella consapevolezza che si può dimostrare realmente l’acquisizione delle “competenze” soltanto al di fuori dell’ambito scolastico- e che i “percorsi in situazione”, quelli effettivamente “autentici”, trovino i maturandi realmente preparati. La scuola, seppur con i suoi pregi e i suoi difetti, ce la sta mettendo tutta.

Di seguito una disamina delle principali novità introdotte dalla riforma dell’esame conclusivo del ciclo di studi, in linea con la formazione predisposta dal MIUR tenutasi presso molti Istituti ad opera degli ispettori ministeriali; i punti oggetto della seguente trattazione saranno i seguenti:
 

Di seguito riportiamo anche:

Qui link a materiale utile 
Link: Materiali resi disponibili dalla Scuola Polo Sud Italia per gli esami di Stato "G.Turrisi Colonna"
Link: SLIDE NUOVO ESAME DI STATO_DT ACERRA ESPOSITO
Link: Materiale Formazione USR Campania Esami di Stato_Seconda Fase_aprile 2019.zip

Qui l'analisi di ciascuna novità, punto per punto:

Il colloquio

Lo svolgimento del colloquio deve tener conto delle competenze raggiunte dagli studenti, i quali dovranno mostrarsi in grado di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche nel contesto giusto ed in maniera critica, non schematica.

Veniamo ora all’analisi dei decreti 62 del 2017, 205/2019 Art. 19 comma 9. Il colloquio è orientato sulla base di analisi testi, documenti, esperienze, progetti, problemi con il coinvolgimento di tutte le discipline, senza rigida distinzione tra le stesse, ed è finalizzato a verificare l'acquisizione dei contenuti e dei metodi […], nonché la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e metterle in relazione per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera. Nell'ambito del colloquio, il candidato interno espone, inoltre, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, le esperienze svolte nell'ambito dei percorsi per le competenze trasversali per l’orientamento. È altresì finalizzato alla valutazione delle competenze in tutte le discipline cui i commissari hanno titolo, anche relativamente alle prove scritte.

Predisposizione delle buste

La commissione deve necessariamente lavorare in modo collegiale. Sarebbe opportuno designare un docente che conduce il colloquio e approccia alla prima parte (anche con una turnazione tra i componenti della commissione) con il progressivo inserimento degli altri docenti. N. B.: Il colloquio non è la somma delle interrogazioni❗

Gli spunti vanno scelti tenendo conto dei percorsi presenti nel doc. 15 maggio che presentino carattere pluridisciplinare.

La busta non deve contenere domande, serie di domande, argomenti, riferimenti alle domande, riferimenti a discipline

Il pieno coinvolgimento delle discipline può avvenire anche durante la fase del colloquio dedicata a cittadinanza e Costituzione.

Vanno esplicitati i percorsi del Triennio. Pertanto si raccomanda ai docenti di avviare in tempo utile la predisposizione di materiali per i maturandi dei futuri a.s., adeguando i percorsi del sulla base di queste indicazioni che in realtà sono note dal 2017.

Lo studente deve misurarsi con una situazione non nota. La commissione deve garantire la massima riservatezza su quanto predisposto in sede di riunione. I collegamenti tra le discipline non devono essere artificiosi e forzati, quindi, se essi mancano, i docenti “esclusi” possono inserirsi con domande che esulano dall’argomento estratto dalla busta.

Durata: equa, non superficiale ma massimo 60 minuti. Non è stabilità una soglia di sufficienza (vedi art. 24-voto finale) in quanto questa si raggiunge automaticamente con la soglia dei 40 punti di ammissione

Caso di alunni con PDP o PEI:

lo spunto è scelto coerentemente con gli obiettivi indicati in PDP e PEI ma senza sorteggio (art. 20 o.m.). Non è stato ancora chiarito se per alunni disabili con PEI differenziato o DSA andranno sorteggiate o meno le buste appositamente predisposte. Su questo punto è stato chiesto un parere dirimente al Garante della Privacy.

Possibilità di insufficienze in una disciplina o in un gruppo di discipline

Così come avvenuto per la secondaria di primo grado[2], vi sarà la possibilità di ammettere[3] all’esame studenti che riporteranno insufficienze in una disciplina o gruppi di disciplina[4], avendo almeno 6 in condotta. Il credito va corrisposto sempre sulla media aritmetica tra tutte le discipline. Al CDC partecipano tutti i docenti (inclusi religione e attività alternative).

Griglie di valutazione e indicazioni sui descrittori

Griglie: possono andar bene quelle fornite nel corso dell’anno scolastico a grandi linee ma vanno calibrate sulle prove che saranno effettivamente somministrate agli studenti. Se una delle due discipline caratterizzanti della seconda prova non viene svolta, si attribuisce voto minimo

I presidenti di commissione, le novità

Tra le ulteriori novità del summenzionato D.lgs. 62/17 che troveranno attuazione vi è l’istituzione di un elenco di Presidenti presso gli USP e la predisposizione, anche per loro, di una adeguata formazione: “presso l’Ufficio scolastico regionale è istituito l’elenco dei presidenti di commissioni, cui possono accedere dirigenti scolastici, nonché’ docenti della scuola secondaria di secondo grado, in possesso di requisiti definiti a livello nazionale dal Ministero dell’istruzione, dell’università’ e della ricerca, che assicura specifiche azioni formative per il corretto svolgimento della funzione di presidente (articolo 16, comma 5).

I DS scolastici delle scuole medie inferiori avranno facoltà di produrre domanda in qualità di presidenti di commissione maturità, purché riescano ad individuare all’interno del proprio istituto di provenienza dei sostituti che abbiano, in precedenza, ricoperto il ruolo di presidente di commissione per il primo ciclo (infatti secondo le recenti normative spetta a loro il ruolo di presidente di commissione presso la scuola media di appartenenza). A questi elenchi non potranno iscriversi soggetti con condanne penali o per i quali i procedimenti penali sono stati formalmente avviati nonché coloro che sono stati sottoposti a procedimenti disciplinari superiori alla sanzione minima nel corso del biennio, stessa misura per chi ha in essere provvedimenti disciplinari non ancora conclusi.

 

FAQ E SUGGERIMENTI

  1. La griglia della seconda prova può essere costruita in centesimi? Risp.: no❗ Ogni punto della griglia deve contemplare (nei descrittori) sia la prima che la seconda disciplina caratterizzante
  2. I brani antologica possono essere inseriti? Risp.: Si
  3. Sarebbe opportuno inserire anche una griglia ministeriale CON descrittori? Risp.: No perché va data la possibilità alla commissione di modulare sulla base dei percorsi e dei livelli di partenza della stessa classe
  4. Vanno fatti collegamenti con cittadinanza e Costituzione durante la fase del colloquio sugli argomenti inseriti nelle buste? Risp.: Non necessariamente, perché i collegamenti non devono essere forzati, per cittadinanza e Costituzione come per le materie coinvolte. Se lo studente si orienta da solo, va bene che gestisca in autonomia, altrimenti interviene la commissione.
  5. Seconda prova, la consegna di 1 problema e 4 quesiti, è indicazione di massima o si possono svolgere ulteriori problemi e quesiti? Risp. : Gli esercizi di altre tracce non verranno presi in considerazione
  6. Qualora la classe abbia svolto percorsi di alternanza e orientamento dividendo gli studenti sulla base di curvature diverse, nel documento del 15 maggio vanno specificati i singoli percorsi e gli studenti che li hanno seguiti? No, bisogna parlare in generale (il documento è la “fotografia della classe”). I ragazzi devono condividere e conoscere i percorsi svolti dagli altri compagni.

LINK UTILI

http://www.aracneeditrice.it/index.php/collana.html?col=CERTAMEN

http://www.aracneeditrice.it/index.php/collana.html?col=certamen2

https://www.professionistiscuola.it/varie/2035-potenziamento-progetto-di-cittadinanza-e-costituzione-i-volti-della-costituzione.html

https://podcasts.apple.com/us/podcast/lo-stato-dellunione/id1332776886

https://www.minambiente.it/pagina/litalia-ed-il-protocollo-di-kyoto

https://www.minambiente.it/pagina/laccordo-di-parigi-sui-cambiamenti-climatici

  1. Con esclusione della obbligatorietà della prova INVALSI e delle ore di alternanza (decreto “milleproroghe”)
  2. DPR n. 122/09, che coordina la norma in materia e fornisce ulteriori indicazioni ai sensi del decreto legge 137/08, convertito nella legge n. 169/08
  3.  Ad eccezione di quanto previsto dall’articolo 4 comma 6 del DPR 249/1998
  4. decreto legislativo n. 62/2017, come modificato dalla legge n. 108/2018

Si veda anche “decreto milleproroghe” https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/09/21/18G00134/SG)