vaccini scuola

La ministra Fedeli, intervistata ai microfoni di Radio24, è stata chiara in merito alle autocertificazione sulle vaccinazioni effettuate da presentare a scuola: “non ci saranno proroghe". Credo che soprattutto le coppie giovani abbiamo capito benissimo l’importanza delle vaccinazioni, anche il passaggio da quelle obbligatorie e quelle facoltative consigliate. (…) “Naturalmente c’è differenza tra chi non sceglie vaccinazioni facoltative per questione di costo e chi lo fa per motivi ideologici“.

"E' un'estate complicata – continua la Fedeli - ma sono ottimista. Durante il dibattito, anche acceso e contrastato, sui vaccini si è diffusa una maggiore consapevolezza sulla loro importanza. Sono più preoccupata per il carico burocratico", che ricade sulle scuole, che "per il fatto di trovare molti genitori che non vogliono vaccinare i propri figli".

Quello che mi preoccupa sono i tempi e le incombenze burocratiche con cui i genitori devono trovare una risposta. "A oggi la situazione negli istituti è difficile da verificare, lo vedremo di più nei prossimi giorni. Stiamo avvertendo un lavoro fatto tra uffici scolastici regionali e provinciali con gli enti locali e con il servizio sanitario locale per facilitare l'acquisizione della documentazione ai genitori. Questo è l'elemento più importante su cui abbiamo lavorato da subito come Miur". Vedremo nell’atto del 10 settembre a che punto saremo.

autodichiarazione alunni (in allegato)

Autodichiarazione docenti (in allegato)

Tabella per controllo adempimento obbligo vaccinale (in allegato)

Come spiega la Fedeli nella sua intervista:“da 0 a 6 anni se non hai fatto vaccinazioni o se non hai chiesto di vaccinare tuo figlio, a quel punto il bambino non entra a scuola. Mentre nella scuola dell’obbligo sì: c’è l’obbligo formativo scolastico da rispettare“(...) “Quando arrivi ai 6 anni molto dovrebbe già essere stato fatto in termini di vaccinazione. Ovviamente se un genitore non ha fatto vaccinare il proprio figlio e continua a mantenere un atteggiamento contrario noi continuiamo a cercare di convincere e motivare sull’importanza del vaccino per il proprio figlio e la comunità, e sanzionare come richiede la legge. (...)“Sono ottimista. Si è diffusa maggiore consapevolezza sull’importanza delle vaccinazioni.

Ricordiamo che il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, tramite comunicato stampa, ha avanzato una proposta rivolgendosia ministeri e Regioni, in quanto :“Il 10 settembre si avvicina. E con questa data il rischio di dover mandare un intero paese a spasso a caccia di certificati. Cittadini costretti a pagare con il loro tempo le inefficienze e i ritardi di alcune pubbliche amministrazioni. Bisogna evitarlo”.  (..) Bisogna stabilire finalmente il percorso con cui applicare la legge sull’obbligo di vaccinazione ma senza scaricare i relativi oneri su famiglie e dipendenti delle scuole. L'Anci ha prodotto uno schema di protocollo che impegna ministeri della Salute e dell’Istruzione, conferenza delle Regioni e associazione dei Comuni a una collaborazione efficace per la produzione dei certificati necessari per iscrivere i bambini a scuola. “Il nostro protocollo – segnala Decaro – affida a uno scambio di informazioni tra pubbliche amministrazioni, cioè Asl e scuole, la verifica dell’avvenuta vaccinazione. Se poi alcune Asl non sono ancora in grado di garantire questo scambio per via digitale, si può ovviare utilizzando il supporto cartaceo. Quello che non si può tollerare è che le inerzie di uffici pubblici, chiamati da tempo a condividere le  informazioni, si traducano in code e disagi per i cittadini”.

La ministra Fedeli si era detta favorevole alla proposta di Decaro (tramite comunicato ufficiale del MIUR), dichiarando: "come Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca condividiamo la proposta dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani di definire da subito procedure standard per l'applicazione della legge sui vaccini. Il nostro obiettivo è agevolare e sostenere le famiglie, le alunne e gli alunni, le scuole. Da subito ci siamo mossi in tal senso e continueremo a farlo nelle prossime settimane. Proprio oggi abbiamo inviato una circolare agli istituti scolastici per fornire indicazioni operative e chiarimenti sull'attuazione della norma e dare supporto, attraverso strumenti specifici, a tutti i soggetti coinvolti". Così la Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli.

"La legge sui vaccini nasce con uno scopo: garantire due diritti costituzionali alle nostre e ai nostri giovani, quello alla salute e quello all'istruzione. È chiaro – aggiunge la Ministra - che per raggiungere questo obiettivo dobbiamo mettere in campo procedure agevoli, snelle ed efficaci. E dobbiamo farlo in un'ottica di collaborazione, ciascuno per la propria parte e per la propria responsabilità, per applicare la legge nel modo più efficace possibile: Ministeri, Regioni, Enti locali, scuole e famiglie. Come Ministero lavoreremo in questa ottica, in collaborazione con le altre istituzioni, per spiegare e informare. Affinché l'attuazione della legge sia agile e priva di ostacoli".

Parere diverso per la Flc Cgil scuola, secondo cui “il diritto all’istruzione è un valore costituzionale e va garantito a tutte le bambine e i bambini”. (…) Come accade sempre più spesso nel caso di applicazione di nuove norme, la fretta con cui il Governo ha deciso di licenziare una legge pasticciata e per alcuni versi irrazionale, non tiene in alcuna nessuna considerazione i tempi della scuola, in totale disprezzo del lavoro di dirigenti scolastici e segreterie e del valore stesso del servizio di istruzione, garantito dalla Costituzione. A 6 mesi dalla chiusura delle iscrizioni e dall’accettazione delle domande, il patto di corresponsabilità stipulato tra i dirigenti scolastici e le famiglie delle bambine e dei bambini iscritti alle scuole dell’infanzia non può essere violato a causa di norme imposte da una legge successiva che, pur nella dichiarata urgente finalità di tutela della salute pubblica, consente alle ASL tempi distesi per l’implementazione dei sistemi informatici necessari a gestire il flusso dei programmi vaccinali (entro 10 giugno 2020), mentre impone da subito al servizio nazionale di istruzione, solo indirettamente coinvolto dalla materia, una funzione di controllo su un adempimento sanitario estranea ai compiti delle scuole e dei dirigenti. Le disposizioni previste dalla legge sui vaccini relativamente alla frequenza della scuola dell’infanzia non sono lo strumento giusto per perseguire le finalità che la legge si propone, cosi come la scelta di precludere la frequenza della scuola dell’infanzia ai bambini e alle bambine non vaccinati per decisione  consapevole delle famiglie non è certo la strada giusta per affrontare un problema che non è solo di carattere sanitario ma culturale e sociale.    Il rischio è quello di escludere dall’inserimento precoce nel sistema di istruzione - considerato un valore e un obiettivo strategico dall’UE - una fascia consistente di bambine e bambini dai 3 ai 6 anni che, solo se appartenenti a famiglie agiate, confluiranno nel sistema privato o perderanno un’opportunità educativa che segnerà in modo indelebile il loro futuro di studenti e cittadini. Invitiamo i dirigenti scolastici a non precludere la frequenza della scuola dell’infanzia ai bambini regolarmente iscritti per l’a.s. 2017/2018 e a limitarsi, come prevede la legge, a segnalare alle ASL entro il 20 settembre, per gli adempimenti di loro esclusiva competenza, i nominativi dei genitori che non abbiano sottoscritto le autocertificazioni . Né la leggené le successive circolari  impongono in alcun punto il divieto di frequenza, affermando solo che la vaccinazione costituisce un requisito di accesso: se il decisore politico ha intenzione di escludere dalla frequenza della scuola dell’infanzia  fin dall’a.s. 2017/2018 i bambini non vaccinati ma regolarmente iscritti e accettati, deve dirlo esplicitamente assumendosene tutte le responsabilità.(...)

Anche Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola,  si è detta “preoccupata”: “si avvicina l’apertura del nuovo anno scolastico e il rischio è di un notevole disagio per famiglie e scuole: per la produzione in tempi diversi di autocertificazioni e certificazioni, che andranno peraltro controllate e verificate, non si sa con quali competenze da parte del personale scolastico. Dirigenti e uffici di segreteria si sono già sobbarcati nei mesi estivi notevoli incombenze e l’inizio di un nuovo anno scolastico rappresenta da sempre un momento particolarmente impegnativo. È inutile aprire tavoli sulla semplificazione – prosegue la Gissi - se poi si continuano a caricare altri compiti sulle scuole, oltretutto legati a competenze rientranti nell’ambito sanitario più che in quello dell’istruzione. Sui vaccini andrebbe trovata una soluzioneche semplifichi il compito per tutti, mi pare che quella prospettata dal presidente dell’ANCI Antonio Decaro, di trasmettere alle ASL gli elenchi degli alunni iscritti riservando all’autorità sanitaria i relativi controlli, sia di assoluto buon senso e credo debba essere presa nella giusta considerazione. Certo occorre fare presto, perché i tempi sono stretti e occorre dunque che le decisioni necessarie siano assunte molto velocemente”.

In allegato le Circolari operative con relativi allegati

 

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