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Categoria: Mobilità
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mobilità buonascuolaSi avvicina la data dell'incontro decisivo tra MIUR e sindacati, su uno dei temi più spinosi della riforma, la contrattazione per la mobilità 2016. L'incontro previsto inizialmente per il giorno 8 gennaio e posticipato a lunedì 11 sarà determinante per chiudere la partita, visto che il Miur è deciso a firmare con le OO.SS. il contratto mobilità 2016/17 entro il 15 gennaio, procedendo in caso contrario all'emanazione di una ordinanza unilaterale per l'applicazione della legge 107/2015.

La legge 107 prevede per il 2016 un piano di mobilità straordinario che consente ai docenti assunti prima del 2015, in provincia diversa da quella di residenza di chiedere trasferimento nella propria provincia in condizioni differenti rispetto alla “mobilità ordinaria”.

Tali trasferimenti risultano di solito molto difficili da ottenere, sia perché esiste un vincolo in base al quale bisogna restare 3 anni nella provincia di assunzione, sia perché i posti a disposizione per la mobilità provinciale negli anni passati erano esigui e comunque insufficienti per accontentare tutti.

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Grazie all'istituzione dell’organico di potenziamento, per il 2016 i posti vacanti e disponibili saranno mediamente in numero maggiore (salvo per qualche cdc che è stata penalizzata) e i docenti assunti prima del 2015 avranno la precedenza sui neoassunti in fase B e C. Inoltre la 107 prevede per i primi la caduta del vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo.

Rovescio della medaglia è che la legge 107 prevede che il trasferimento sia su ambito territoriale e non su sede di titolarità lasciando al DS la possibilità di individuare il docente più idoneo alla realizzazione del PTOF della propria scuola.

Tale modalità sarebbe prevista per tutti i docenti che chiedono il trasferimento.

Il Miur tuttavia, dopo aver mantenuto ferma la posizione sull'istituzione degli Ambiti Territoriali, nell'ultimo incontro sindacale ha mostrato aperture verso la richiesta di consentire per quest’anno il trasferimento su sede a tutti i docenti che chiedono mobilità provinciale e non solo per gli assunti in fase 0 e A come inizialmente previsto. La motivazione addotta è stata quella di non voler creare disparità tra i docenti, ma di fatto si è creata un'altra spaccatura.

In questo modo infatti:

Da quei le numerose polemiche sulla disparità di trattamento da parte dei docenti cosiddetti “immobilizzati” e degli assunti in fase B e C.

Trasferimento in altra provincia per assunti in fase 0, A e assunti in fase B e C da GM

Ulteriore nodo da sciogliere è la possibilità di chiedere il trasferimento in altra provincia per i docenti che attualmente ne sono esclusi.

I docenti assunti in fase 0 e A e in fase B e C da GM risultano gli unici soggetti al vincolo triennale di permanenza in provincia di assunzione.

Sembra che l’amministrazione si sia aperta anche verso la possibilità di consentire il trasferimento interprovinciale a tutti coloro che ne vorranno fare richiesta indipendentemente dalle fasi o dalla graduatorie di assunzione.

Tali docenti andrebbero anche essi negli elenchi degli Ambiti Territoriali.

Possibili scenari

A questo punto a nostro avviso, le soluzioni per evitare il più possibile le disparità (che per come è stata scritta la legge 107, sono inevitabili) potrebbero essere due.

La soluzione più gradita ed equa sarebbe quella di consentire il trasferimento su sede a tutti i docenti indipendentemente dall'anno, fase o graduatoria di assunzione. In alternativa si potrebbe prevedere un piano di mobilità ordinaria con “vecchie regole” per tutti i docenti che ne hanno titolo, seguita da una mobilità straordinaria su Ambito Territoriale. In tal caso però i posti a disposizione per la mobilità ordinaria dovrebbero essere inclusi solo i posti in organico di cattedra curricolare (ex organici di diritto), per evitare disparità tra chi supera e chi non supera il vincolo di permanenza triennale in provincia di assunzione.

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