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Categoria: Graduatorie e Organici
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E' imminente l'emanazione del decreto ministeriale riguardante centinaia di migliaia di docenti precari per inserirsi e/o aggiornare la loro posizione nelle Graduatorie d’Istituto. Come già anticipato in un articolo di PSN, ora confermato dal ministro in una intervista al Corriere della sera, il decreto per l'aggiornamento triennale delle graduatorie di istituto è quasi pronto, probabilmente con il via entro metà maggio. Tra le novità annunciate dal ministro un bonus aggiuntivo attribuito agli abilitati con TFA (tirocini formativi attivi) rispetto agli abilitati PAS.

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PSN è in grado di anticipare l'entità del bonus che sarebbe attribuito ai TFA-ini in base alle ultime bozze del decreto. Due le ipotesi in diverse bozze circolanti secondo fonti attendibili in nostro possesso, il bonus aggiuntivo sarebbe tra i 24 o i 36 punti in aggiunta al normale punteggio annuale di servizio (12 punti per 166 giorni). Nella tabella di valutazione dei titoli di accesso del decreto in elaborazione infatti è scritto "alle abilitazioni conseguite con percorso con selezione in ingresso sono attribuiti 24 (o 36) punti aggiuntivi".
Una notizia che riaprirà certamente la guerra tra PAS-sini e TFA-ini e l'aspra polemica tra i circa 11 mila abilitati I ciclo TFA e i prossimi 70 mila abilitati con i Pas a cui sarà comunque consentito di iscriversi in seconda fascia con riserva.
I primi dunque avranno un bonus da spendere per tenere a distanza in graduatoria i docenti alle prese con il PAS che però possono contare su almeno tre anni di servizio di cui solo in rari casi i ‘tieffini’ risultano in possesso.

Ma c'è di più. Fonti riservate di PSN riferiscono di una forte opposizione dei sindacati confederali all'allargamento all'intera provincia o a più province delle graduatorie di istituto, come chiesto dai precarie come previsto nella proposta sul reclutamento di PSN che porteremo al tavolo di confronto. La misura, sostenuta più volte anche dall'ispettore del Miur Max Bruschi in diversi suoi interventi,  avrebbe dato maggior respiro ai docenti precari non inseriti in GAE, col superamento (finalmente) della lotteria delle 20 scuole. E' infatti molto spesso questione di fortuna ottenere un incarico in graduatoria di istituto visto che tutto resta legato alla scelta (giusta) delle istituzioni scolastiche. Tantissimi sono infatti i casi di docenti abilitati o meno, che non riescono ad avere incarico annuale per aver scelto le scuole senza la corretta attenzione. Viceversa docenti precari con punteggi bassi riescono ad avere incarico annuale per aver avuto la fortuna di sceglere bene. 

Allargare le graduatorie di istituto a tutta la provincia avrebbe annullato questo meccanismo perverso e messo in condizione di lavorare quanti più docenti possibile riducendo anche lo scontro tra TFA-ini e PAS-ini. E invece pare che il decreto in emanazione conterrà ancora la restrizione delle 20 scuole per l'opposizione dei sindacati che non gradiscono questo favore ai precari e questa modifica di buon senso. 
La modifica sarebbe semplicemente una estensione di quanto già previsto con il Salvaprecari dove i docenti inseriti nelle liste prioritarie potevano scegliere l'intera provincia (o determinati distretti). In questo caso però visto la vastità di determinate province, sarebbe stato necessario togliere penalizzazioni per chi dovesse rinunciare, ma con un sistema genstito dall'Ambito territoriale e non più dalle singole scuole, avrebbe permesso l'attribuzione di incarichi ai docenti in modo razionale senza sottopporre i precari alla solita lotteria delle 20 scuole e togliendo ai Dirigenti Scolastici l'incombenza (e la discrezionalità) di nominare, evitando anche favoritismi dell'amico docente di turno. 

Evidentemente interessa che i precari abbiano meno opportunità lavorative e che il sistema resti farragginoso e si presti a possibilità di barare e favorire i furbi o premiare i più fortunati. Speriamo che il Miur abbia un moto di orgoglio e sappia imporre un provvedimento che potrebbe essere finalmente una piccola svolta per migliaia di precari che da settembre saranno a caccia dell'incarico annuale.