A Genova il 3 novembre all'ABCD si sono incontrate le 13 reti italiane che fanno innovazione della Scuola, il numero è solo un primo censimento rappresentativo e tantissime altre sono presenti e si uniranno.

La dirigente scolastica Laura Biancato ha organizzato e condotto magistralmente tutto l'evento.

 http://ischool.startupitalia.eu/39000/eventi/abcd-reti-innovazione-scuola-2/

La Fucina delle Scienze era presente tra queste reti ed il docente Alfonso D'Ambrosio, attivo su Professionisti Scuola, come curatore della sezione Didattica, ha tenuto il seguente discorso:

fucina

 

La Fucina delle Scienze è prima di tutto un progetto educativo. Le parole chiave sono metodologie didattiche, interattività, gioco, tecnologia digitale.

Alla parola digitale la fucina delle Scienze risponde con termini quali Arduino, Rasberry, robotica educativa, sensori ambientali di smartphone, creazione di App, coding, incubatore ed accelerazione di passioni.

Alla parola rete ci viene subito in mente una rete neurale, ovvero “un sistema adattivo che cambia la sua struttura in relazione alle informazioni esterne ed interne”. Una rete dove ogni elemento è importante, ma nessuno è al centro, perché ognuno di essi è su una sfera. Una rete che evolve ed impara dai propri errori.

La nostra rete è sia sul territorio, fianco a fianco dei docenti, studenti, genitori, Comuni, sia virtuale e molti progetti sono nati sui social, ad esempio.

Noi usiamo il digitale da sempre, non è visto come una novità per noi, siamo dei tecnici (ingegneri elettronici, fisici, biologi, informatici), ma in primis degli educatori.

Con noi oggi ci sono tante eccellenze, ma non ci piace essere definiti eccellenze, perché quello che facciamo noi possono farlo tutti.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale è una sfida educativa prima di tutto, ma affinchè sia realizzabile deve essere condivisa.

Affinchè sia efficace, crediamo, che occorre un cambio delle metodologie didattiche. Sentiamo i colleghi che ci chiedono: perché dovremmo farlo?

Noi facciamo formazione dal basso, che non è emulativa, ma è prima di tutto collaborativa, che ti accompagna in maniera permanente. Il nostro è quindi un progetto educativo per tutta la vita. Noi vogliamo costruire ponti non dei muri.

Se pensiamo che tra 20 anni moltissimi degli attuali lavori non ci saranno più e che molti degli attuali sono sostituiti da parole quali game builders, 3D design nella moda, medicina, arte, allora a scuola diventerà anche normale “insegnare” a fare App, a fare lezione da casa su piattaforme social o chissà cos’altro.

Noi docenti non possiamo e non dobbiamo rifiutare la futura sfida educativa, ma per farlo occorre mettersi in discussione, occorre trasformare l’apprendimento scolastico in apprendimento permanente, che cattura, coinvolge il tuo ecosistema emotivo, corporeo. E’ una formazione che ti entra nelle vene, è un innamoramento perenne.

Non so se siamo visionari, ma siamo convinti che occorre guardare al mondo ed alle cose con occhi nuovi.

Quegli stessi occhi che fanno e ci hanno fatto vedere l’insegnamento della storia attraverso la robotica, la misura della radioattività in discarica attraverso un sensore su smartphone, l’agricoltura sostenibile con Arduino ed a basso costo, la Divina Commedia attraverso un videogioco, la Biologia con una mano robotica.

Sono quegli stessi nuovi occhi che a mia figlia di 2 anni e mezzo fanno dire, dentro una tenda Ikea per bambini: “Papà entra dentro e siediti che guardiamo le stelle”

Di cosa si occupa la Fucina delle Scienze?

http://www.lafucinadellescienze.it/wordpress/

Un video con le attività della Fucina

https://www.youtube.com/watch?v=VtF7lIZsfE4