• Davvero le Equazioni di fisica si devono imparare a memoria? Un metodo semplice ed a basso costo per trasformare l'aula in un laboratorio di fisica

    In genere quando scrivo su Professionisti Scuola Network racconto storie, idee, esperienze lasciando abbastanza fuori quell’idea di tutorial che in larga parte si è diffusa sulla rete e che, tuttavia, spesso aiuta i colleghi a mettere su sperimentazioni validissime.

     

    Questa volta vado contro e, sotto forma di tutorial, vi racconto un’esperienza fatta in una seconda media con la mia collega di matematica e scienze, la prof.ssa Rosanna Dell’Università, che ha scritto come me le poche righe che state leggendo.

     

    Ci siamo accorti di quanto spesso sia infruttuoso pretendere uno studio mnemonico della fisica, soprattutto alle scuole medie. In particolare, anche la mera spiegazione, per quanto chiara e dettagliata, se resta su un piano teorico e verbale non resta impressa nella mente degli studenti che non hanno, a questa età, la dovuta capacità di astrazione per immaginare i meccanismi propri della fisica sperimentale.

     

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  • SOLAR USB: un compito di realtà ed un'amicizia che torna a sorridere.

    20170308 113728 buonaCapita, a volte, che le cose migliori nascano da una sconfitta o da un  momento di riflessione. È quello che è successo nella mia III D. In un momento difficile del nostro rapporto mi sono accorto di come il mio atteggiamento disincantato ed informale, che da sempre tengo con i miei ragazzi, non sortisse l'effetto voluto. La libertà di apprendimento, la libertà di studiare senza l'assillo del voto, dell'interrogazione, dei compiti assegnati a casa, avrebbe dovuto nella mia idea sviluppare autonomia, capacità di autoapprendimento, capacità di raggiungere il risultato organizzandosi il lavoro da  soli. Una didattica siffatta però, ha la necessità  di essere costantemente valutata, alimentata e  controllata.

    In questo caso la situazione mi è evidentemente sfuggita di mano visto che ho notato nei ragazzi un eccessivo rilassamento con conseguente allontanamento da quelli che erano i loro doveri di  studenti. In un confronto onesto, ma allo stesso tempo acceso ed intenso, abbiamo scoperto le carte e ho manifestato la mia volontà di recuperare una didattica tradizionale, fatta di lezioni frontali di assegno e  di compiti a casa, necessaria, a mio dire, per recuperare e raggiungere i risultati  prefissati.