Non è un segreto ormai che da un po’ uso micro:bit, un microcontrollore nato in Inghilterra per rendere semplice l’introduzione del coding fin dalle scuole elementari (VEDI ARTICOLO Micro:bit giochiamo subito col coding), ma dalla potenza di calcolo sorprendente.

Invece che decantarne le lodi, tuttavia, abbiamo pensato, col mio amico Giovanni Basile, che a differenza mia è un informatico esperto, di provarlo creando un’attività didattica vera e propria.

Abbiamo pensato al codice binario ed alla codifica che mi ha impegnato lo scorso anno nelle classi prime della scuola secondaria di Primo grado Solimena-De Lorenzo, dove insegno tecnologia. In particolare lo scorso anno avevamo trasformato la codifica binaria in una attività di coding unplugged usando il gioco delle carte.

20160922 174357

Iscriviti alla nostra Fan page 

Semplicemente, partendo da sinistra si dispongono le cinque carte illustrate in figura. Le carte partono dal numero 16 e raddoppiano sempre arrivando fino al 1 e possono, semplicemente sommandole tra loro riprodurre tutti i numeri fino al 31.

Ovviamente per fare questo occorre alternativamente coprire le carte che non rientrano nel calcolo.

Ad esempio se voglio rappresentare il numero 9, lascio scoperte la seconda carta e l’ultima (l’OTTO e l’UNO) coprendo tutte le altre. Se uso come chiave di codifica l’1 per la carta scoperta e lo 0 per la carta coperta ecco apparire immediatamente il numero 00011 che è proprio la codifica binaria del numero 9.

Screenshot 76

Non resta che programmare il nostro micro:bit e renderlo capace di effettuare la conversione di un numero scelto a caso tra quelli rappresentabili dalle carte. I ragazzi dovranno codificare il numero in codice binario, verificarlo con le loro carte con il sistema unplugged e controllare la risposta su micro:bit la risposta esatta.

Le competenze richieste sono:

  • Contare
  • Creare corrispondenze
  • Mettere in sequenza

Nel caso l’esercizio venga proposto alle scuole elementari, mentre nel mio caso, nel caso di studenti di scuola media, si può considerare utile anche il calcolo di espressioni con le potenze tenendo conto che il sistema binario, così come quello decimale è un sistema posizionale pesato esprimibile come potenza di un numero il cui esponente è quello della posizione che occupa (16 è rappresentabile come 2^4, 8 come 2^3 e così via per tutti i numeri della sequenza).

Per la programmazione abbiamo creato tre variabili, ITEM che rappresenta l’esponente, VALORE che rappresenta il numero di volta in volta codificato e DECIMALE che è il valore da convertire e da verificare alla fine.

Abbiamo programmato il tasto A perché rappresenti lo 0 ed il tasto B perché rappresenti il numero ! del codice binario.

In contemporanea il tasto A+B è quello che verifica l’esattezza della risposta. Di seguito le immagini della programmazione.

Screenshot 2016 09 22 14 57 43

Alla funzione SHAKE di micro:bit, invece, abbiamo lasciato il compito di dialogare con lo studente chiedendogli di convertire un numero casuale, così come indicato dal codice. Da notare che ogni volta che si fa lo SHAKE del microcontrollore si azzerano i valori.

Poi un po’ di scena con un’animazione iniziale giusto per creare un po’ di movimento nel gioco.

Screenshot 2016 09 22 14 57 02

Quando si premono i tasti a A e B per inserire il codice binario (A per inserire lo 0 e B per inserire 1) si accendono i Led corrispondenti della prima stringa in alto.

20160922 154904

Alla fine, ovviamente, se la risposta è esatta apparirà un bel cuore, mentre se la risposta è sbagliata apparirà una X.

20160922 172919

 

20160922 171323

 

Non resta che provare con i ragazzi, buon divertimento.

Visita la sezione di: Tecnologia del Fare