Buongiorno,

quello che voglio raccontarvi oggi è il resoconto di una giornata entusiasmante sotto il profilo sia umano sia scientifico sia didattico.

Questo è l'anno internazionale della luce e sono tantissime le iniziative internazionali e nazionali.

Tra queste l'iNFN ha organizzato per il suo Openday del 23 maggio un concorso, rivolto alle Scuole Italiane ed italiane all'estero, che  prevedeva la realizzazione di un percorso divulgativo che avesse per tema la luce.

La nostra Scuola si è classificata al 2° posto.

La giornata del 23 maggio è promossa dall'Unesco e dalla Società Italiana di fisica.

 

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Al di là del merito (che va a tre miei alunni), il 23 Maggio è stata una occasione per studenti, docenti, semplici appassionati , di poter visitare i Laboratori Nazionali di frascati.

Ci siamo persi ad ascoltare l’appassionato ricercatore Gallo, che con un linguaggio preciso, ma mai pedante, ha ripercorso la storia della meccanica quantistica, attraverso gli acceleratori di particella (e quanta Italia nella storia della fisica particellare).

 

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In merito ai lavori che sono stati premiati segnalo il bel percorso sulla percezione della luce e dei colori di una Scuola di Torino:

Accanto al concorso Scienza per Tutti a cui abbiamo partecipato, sono stati premiati anche alcuni lavori di ricerca sul radon (elemento naturale radioattivo). Il primo premio è andato ad un percorso lungo ed affascinante di una Scuola di Lodi e che è reperibile a questo sito

 https://radoninformati.wordpress.com/

 

Mi ha colpito anche il lavoro fatto da una scuola di Sorrento, realizzato interamente con Didapages (che sicuramente sperimenterò il prossimo anno)

http://www.ninobixio.com/multimedia/seconda_d_bixio/lecteur.swf

 

Il nostro lavoro, tutto in inglese, si è concentrato sulla realizzazione di esperimento reale di deflessione della luce.

Abbiamo realizzato un reale Universo Spandex, dove sono stati studiati il moto di sfere su una superficie curva.

 

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Il percorso ha aspetti di ricerca didattica che saranno pubblicati su riviste specializzate.

I ragazzi hanno esplorato tutti i fenomeni cinematici connessi al moto dei corpi su una superficie bidimensionale curva. Utilizzando i sensori degli smartphone hanno potuto studiare la curvatura del tessuto che ha permesso di fare luce su come la luce viene deviata non in ragione della gravita (ha massa nulla) ma in relazione alla curvatura locale.

La metodologia didattica seguita è l’IBSE, che tanto può fare, anche più dello stesso digitale (!)

Ho posto ai miei alunni tre domande

1 in merito al lavoro svolto perchè vi è piaciuto fare scuola in questo modo? 2 quali differenze rispetto alla metodologia didattica tradizionale (lezione frontale ) a cui siete abituati? Pregi e difetti? 3 cosa farete dopo il diploma?

Matias Melendi

1) fare scuola in questo modo non lo si vive come fare suola! ma lo si vive come una ricerca costante, come se le scoperte di Faraday, Maxwell, Eistein fossero nostre, e quindi a mio parere, rimangono di più nell'alunno, il quale sarà oltretutto è più contento e appagato. Con questo approccio didattico, per superare un problema,si è portati a portare in campo tutte le competenze acquisite e ricercare informazioni nel caso di necessità (fondamentale al mondo d'oggi).

2)il pregio di questo modo di fare didattica è il coinvolgimento attivo degli alunni

3)bella domanda! posto che il mio caso è particolare, io sto cercando una disciplina che appaghi i miei interessi ma che mi garantisca i giusti stimoli lavorativi nel futuro, in quanto è vero che il lavoro in laboratorio può essere appagante ma anche una sano lavoro nel campo non è disprezzato. comunque sia io sarei orientato a fare ricerca anche se non vedo molte opportunità in Italia (!!!!!!!!).

Sara Cucco

1 si perché è un metodo pratico per capire un argomento difficile come la Relatività 

2 la differenza rispetto al modo tradizionale è la maggiore velocità di apprendimento,, le cose studiate in modo pratico ti risultano più chiare e applicabili realmente L'unico difetto secondo me sono state le scarse risorse finanziarie

3 io personalmente dopo il diploma cerco lavoro o almeno ci provo

Eleonora Sturaro

1 è un metodo nuovo e pratico, ti fa capire meglio gli studi teorici svolti in classe

2 la differenza è che riesci ad applicare i concetti teorici mentre molto spesso nel metodo tradizionale gli argomenti vengono studiati solo dal libro, un pregio di questo metodo è che si riesce a eseguire esperimenti concreti  anche con strumenti quotidiani ( smatphone, webcam, etc)

3 dopo il diploma continuerò gli studi all'università di scienze agrarie



Al Concorso hanno partecipato Scuola da tutta Italia e sicuramente contiamo di partecipare anche il prossimo anno!

Concludo con una mia osservazione:

Durante tutto il percorso il docente e gli alunni (che hanno costruito tutto l'apparato sperimentale) hanno realizzato un gruppo di pari, dove entrambi sono stati coinvolti nella ricerca e nella scoperta dei fenomeni.

Sono stati utilizzati tutte le moderne tecnologie e metodologie didattiche e sia il docente sia gli alunni hanno affrontato e risolto insieme le difficoltà incontrate, così come avviene nella moderna ricerca (il lavoro ha impiegato circa 120 ore, di cui 90 ore extra didattiche ).