Il decreto approvato dalla Camera prevede 85mila nuovi posti di lavoro nella scuola: 69mila destinati a docenti, 16mila riservati al personale tecnico-amministrativo. Ma l'11 novembre scade
Si tratta di assunzioni da effettuarsi nel triennio 2014-2016, ma, secondo l'articolo 15, esso sono da effettuare sui posti vacanti e disponibili in ciascun anno. Inoltre la metà entrerà tra i vincitori del "concorsone" e dei concorsi precedenti e l'altra metà fra i precari delle GaE.
Tra queste nuove assunzioni ci saranno anche 26mila insegnanti di sostegno, suddivisi, per quanto si capisce, in: 12mila nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria e 14mila in quella secondaria di I e II grado.


Per quanto riguarda il sostegno, il provvedimento prevede, per l'anno scolastico 2013/2014, una dotazione organica di diritto relativa ai docenti di sostegno pari al 75% del numero dei posti di sostegno attivati nel 2006/2007. Nel prossimo anno scolastico la percentuale salirà al 90% e arriverà al 100% a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016. Dal prossimo anno scolastico il riparto dei docenti di sostegno sarà, distribuito in maniera equa a livello regionale.
Da sottolineare inoltre che nel decreto è previsto l'area unica per il sostegno nella scuola secondaria di secondo grado: area scientifica, area umanistica, area psicomotoria ed area tecnica, professionale e artistica (n.d.r. dal 2017, vedi articolo di riferimento area unica).
Altra novità riguarda i neo assunti il cui obbligo di permanenza nella provincia di nomina si riduce da 5 a 3 anni, consentendo così un più veloce riavvicinarsi alla propria provincia per chi, pur di ottenere una cattedra, ha accettato trasferimenti in altre città.
Prima delle modifiche apportate dall'articolo 9 del Dl 70/2011 – che aveva innalzato il periodo minimo a cinque anni – i docenti di ruolo non potevano chiedere il trasferimento ad altra sede nella stessa provincia prima di due anni e in altra provincia prima di tre.
Cambia anche la procedura per il reclutamento dei dirigenti scolastici: d'ora in poi sarà effettuato attraverso un corso-concorso selettivo di formazione bandito annualmente dalla Scuola nazionale dell'amministrazione.
Tra le modifiche apportate durante l'esame parlamentare c'è anche quella relativa all'insegnamento obbligatorio della lingua inglese nelle scuole dell'infanzia.
Ora però parte anche la corsa contro il tempo, perché il provvedimento deve essere convertito al Senato entro l'11 novembre.
Il 5 novembre infatti inizia la marcia forzata in Senato per convertire in legge il Dl del 12 settembre 2013 n. 104, già approvato alla Camera nella serata del 31 ottobre.
il 5 novembre, la Commissione Istruzione di Palazzo Madama prenderà in esame il cosiddetto «decreto istruzione».
Dopo l'esame della Commissione, il testo passerà in Aula per l'approvazione finale: l'Assemblea ha in calendario la discussione del decreto legge nella seduta pomeridiana di mercoledì 6 novembre e nella giornata di giovedì 7. Se i senatori vorranno portare in porto il provvedimento dovranno comunque correre perché la conversione in legge dovrà essere effettuata improrogabilmente entro l'11 novembre.

 

fonte http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=49779&action=view