Insegnanti sotto attacco. In tanti si sentono così in questo periodo. Con la Buona Scuola “soggettivamente”(!) interpretata dai DS (ne parliamo qui e qui), moltissimi docenti si sono davvero ritrovati in una posizione scomoda e mai sperimentata, tra il fare supplenze raffazzonate e lunghe soste in sala insegnanti; in tanti, troppi, hanno la sensazione di essere stati privati della loro funzione principale. La malattia, contagiosissima, ha un nome orribile, ma che rende l’idea: “tappabuchismo”. E i social sono pieni di sfoghi, di improperi, di lamentele sacrosante… ma senza via d’uscita. Almeno in apparenza.

 

Una collega, che non conosco, ma che fa parte dei social di PSN, mi scrive: “Buongiorno, come va? Qui la situazione sta diventando noiosa. Sono tanti i disagi che non saprei da dove iniziare. - Ho potuto conoscere la dirigente in corridoio e al volo, il suo saluto è stato:" Ah lei è la nostra jolly"!!! Quando le ho chiesto di poterle parlare mi ha detto che era impegnata con degli appuntamenti, da quel momento non sono più riuscita ad interagire con lei. - 18 ore su 18 faccio sostituzioni in indirizzi (tranne al biennio che fanno disegno e faccio un po' di recupero) che con disegno e storia dell'arte poco legano. (Idraulici, elettronici, informatici, ecc ecc) - avevo iniziato a fare delle attività, sforzandomi di trovare il nesso con i loro indirizzi e le mie capacità/competenze, ma con l'orario provvisorio, dato il sabato per la settimana successiva, non riesco a programmare gli incontri. - decifrare il PTOF mi viene difficile soprattutto perché non ho qualcuno con cui interfacciarmi. E' tutto nella norma? Mi dicono di portare pazienza ma inizio ad essere stanca... cosa devo fare?”

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Come admin di PSN comincio davvero ad essere stanca di vedere come al peggio non ci sia limite. Ma in quale meandro della legge c’è scritta la parola Jolly??? La mia reazione è schietta “Non è nella norma ma è una prassi schifosa se mi passi il termine

La collega aggiunge “…il problema fondamentale é che la mia cdc non esiste in questa scuola”. Già, abbiamo ben presente il problema, ne abbiamo parlato in tanti articoli. Non ho più risposte per rincuorare i docenti trattati da “Jolly”. Invece la collega mi sorprende: “Nel frattempo mi invento quotidianamente come impegnare i ragazzi e farmi rispettare. Agli idraulici faccio vedere le fontane, opere d'arte del nostro patrimonio, agli elettronici faccio vedere l'uso della luce (elettricità) come arte, neon, luci blu, la chiesa rossa ecc ecc, agli elettricisti faccio sistemare un impianto elettrico in una piantina proposta, ai meccanici disegno tecnico, agli informatici ho proposto una pagina web di un edificio storico del post, ma ci vuole tempo... e costanza. Poi divento tutor e studiamo insieme storia, matematica ecc ecc. Il fatto positivo è che ho conosciuto centinaia di ragazzi in poche settimane e nel corridoio mi salutano tutti con il sorriso”.

Vorrei poter abbracciare questa collega. Non è una ventata di ottimismo, non è un inutile #statesereni. No. E’ invece la prova vivente di quello che tutti gli insegnanti possono essere. Professionalità altissima, passione e cuore. In questo modo si conquistano la fiducia e il rispetto degli alunni in primis, vera cura per tutte le “malattie” dal nome orribile.

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