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Categoria: Lettere in redazione
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in giroNon mi sono lamentata fino ad oggi.

Assunta in fase C, sono andata a 1660 km da casa.

A Stresa ho conosciuto una nuova comunità ed ho passato quasi un anno.

Con la mobilità straordinaria volevo tornare a casa, ma non è stato possibile, quindi chiedo assegnazione provvisoria.

Il primo settembre tra mille avventure, pacchi e bagagli, prendo servizio a Stresa. Le assegnazioni definitive arrivano Il 05 ottobre; rifaccio i bagagli, torno in Sicilia, vado a scuola fino al venerdì e poi da lunedì 10 ottobre pendolare da Pantelleria.

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Giorno 
13 ottobre, scopro che mi hanno revocato l'assegnazione provvisoria per errori dell'ufficio con decorrenza 11 ottobre. Devo tornare a Stresa.

La situazione non è paradossale è drammatica. I miei ragazzi mi chiedono dove voglio stare. Io rispondo ancora da servitrice dello Stato “dove HO DIRITTO”. Non mi lamento né dei costi né delle distanze. Sono in attesa da ieri di raggiungere la Sicilia da Pantelleria. Adesso scrivo dall'aeroporto perché da ieri i voli ed i traghetti sono bloccati.

Il mio pensiero è ai miei studenti, alla mia famiglia e ai miei amici e colleghi. Io non sono un pacco e loro non sono numeri. Qualcuno chieda loro scusa e dia esempi concreti di pubblica amministrazione. Io da servitrice dello Stato, intendo farlo e fino a ieri sono stata a scuola tra i miei ragazzi nonostante la crisi di ansia di giorno 13 che mi ha fatto conoscere il Pronto soccorso di Pantelleria. Io sono in aeroporto e forse vado sulla terraferma. Pronta a svolgere il mio lavoro chi ha giocato con la mia e la loro vita invece???

Vincenza Murania