sindrome di stargardt e retinopatie


Per chi non lo sapesse il signor Stargardt 
è quello che ha scoperto la sindrome che porta appunto il suo nome, una retinopatia molto rara che può portare alla cecità. Per cinque anni ho avuto la fortuna di lavorare con due fratellini portatori di questa patologia (ora sono più alti di me) e da un punto di vista didattico posso fornirvi qualche utile consiglio per affrontare questa e tutte le retinopatie.

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I bambini affetti da Stargardt nella scuola primaria e anche negli ordini di scuola successivi hanno diritto ad un docente di sostegno. Il numero di ore, in cui possono usufruire di questo aiuto aggiuntivo, in seguito alle attuali disposizioni introdotte dalla riforma Gelmini, non è facile da quantificare, ma resta comunque il fatto che buona parte del monte ore scolastico dell'alunno può e deve essere coperto dal sostegno.

loghinoGli alunni affetti da retinopatia non seguono programmazione individualizzata, cioè seguono il programma dei loro compagni di classe poichè in assenza di altre patologie un alunno con ipovedente, come sappiamo, è intellettivamente normodotato! Per cui il sostegno a scuola è da leggersi solo come supporto di carattere STRUMENTALE!!! Spesso difatti le attività didattiche coinvolgono principalmente la vista e pertanto gli alunni specie i più piccoli tendono a stancarsi e a soffrire di mal di testa.
Il docente di sostegno quindi provvede: all'ingrandimento del materiale didattico quotidiano (fotocopie e schede), ad inoltrare la pratica relativa ai testi scolastici ingranditi a dettare anzichè far "copiare" dalla lavagna, contemporaneamente ad evitare all'alunno lunghi dettati sostituendoli con schede opportunamente strutturate, ad utilizzare cartine geografiche ingrandite o sussidi opportuni, a ricordare ai colleghi di classe di non utilizzare certi colori per gli sfondi e i caratteri dei testi in modo da favorire i contasti... insomma a rendere il processo apprenditivo semplicemente finalizzato all'acquisizione dei contenuti importanti per l'alunno evitando le attività che lo affaticano soltanto.

Un genitore attento agli interessi del proprio figlio deve permettergli di poter affrontare al meglio il proprio cammino scolastico avvalendosi degli aiuti di cui può e deve usufruire senza associare, come spesso accade, la figura del docente di sostegno " all'insegnante degli handicappati", ma invece considerarla una figura professionale specifica che può rendere semplicemente più agevole il percorso didattico del proprio figlio.
Per ulteriori info www.sindromedistargardt.it

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(n.b. Vi scappasse una donazione, sappiate che questa associazione è stata creata da me, i genitori dei bimbi e un ragazzo affetto da questa patologia che ne è il Presidente... Telethon ci aiuta con la ricerca... so che è pubblicità neppure troppo occulta, ma spesso ci si lamenta che non si sa di chi fidarsi nel fare beneficenza. Il mio è solo un semplice FIDATEVI :) )